Sale l’appeal del vino made in Novara
Cresce l’appeal del vino “made in Novara Vco” sui mercati mondiali, ma anche in Italia grazie alla sempre più capillare presenza nelle 7.300 enoteche presenti in tutta la Penisola.
Una crescita costante, quella delle “oasi del vino”, che negli ultimi otto anni ha visto per questi locali un incremento del 18,9%, riflesso anche nelle nostre province: in particolare, in provincia di Verbania le enoteche sono cresciute, nello stesso periodo di tempo, del 50% (64% considerando solo l’ultimo quinquennio), mentre nel Novarese del 7,7%.
Lo indicano i dati di un’analisi di Coldiretti e della Camera di Commercio di Milano dalla quale si evidenzia la crescente attenzione alla qualità negli acquisti di vino che è diventato una espressione culturale da condividere con amici e parenti.
Altra curiosità: in provincia di Verbania il 5,6% delle enoteche è gestito da giovani e il 22,2% da donne; i giovani enotecari in provincia di Novara pesano invece per il 3,2%, le donne per il 32,3% (rispettivamente, le due province occupano 45 e 40 addetti).
«Una tendenza che conferma una decisa svolta verso la qualità, come dimostra anche il boom dei corsi per sommelier, ma anche il numero crescente di giovani che ci tiene ad essere informato sulle caratteristiche dei vini, oltre al fatto che sta crescendo tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole» spiega il presidente della Coldiretti interprovinciale Sara Baudo.
Giovane, poi, è la nuova generazione dei produttori vitinicoli delle due province: molti di loro hanno raccolto il testimone dell’impresa di famiglia, attiva da più generazioni, mentre altri si sono avvicinati ex novo al mondo dell’imprenditoria agricola e alla coltivazione delle uve.
Oggi si contano nel Novarese oltre 200 imprese con almeno un vigneto e una superficie che supera i 550 ettari coltivati a vite (da queste uve si originano, fra l’altro, le doc Colline Novaresi, Boca, Fara, Sizzano e la docg Ghemme); nel Verbano Cusio Ossola, risultano oltre 80 produttori di uve (conferite, fra l’altro, per produrre il Valli Ossolane Doc) e 22 ettari coltivati a vite (elaborazioni Coldiretti Novara Vco). Uno dei vitigni più coltivati è certamente il Nebbiolo, con oltre 260 ettari dedicati nel Novarese e più di 11 nel Vco.
«Il vino è oltretutto uno dei prodotti preferiti dai turisti stranieri in Italia e dai consumatori all’estero, tanto che, nell’anno appena trascorso, l’export è cresciuto del 7% sfiorando la cifra record di 6 miliardi di euro» conclude Baudo. «Conferma il trend il vino Made in Novara-Vco che, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è particolarmente richiesto oltre i confini nazionali, dall’Europa, agli Stati Uniti, ai nuovi mercati asiatici».
l.c.
Cresce l’appeal del vino “made in Novara Vco” sui mercati mondiali, ma anche in Italia grazie alla sempre più capillare presenza nelle 7.300 enoteche presenti in tutta la Penisola.
Una crescita costante, quella delle “oasi del vino”, che negli ultimi otto anni ha visto per questi locali un incremento del 18,9%, riflesso anche nelle nostre province: in particolare, in provincia di Verbania le enoteche sono cresciute, nello stesso periodo di tempo, del 50% (64% considerando solo l’ultimo quinquennio), mentre nel Novarese del 7,7%.
Lo indicano i dati di un’analisi di Coldiretti e della Camera di Commercio di Milano dalla quale si evidenzia la crescente attenzione alla qualità negli acquisti di vino che è diventato una espressione culturale da condividere con amici e parenti.
Altra curiosità: in provincia di Verbania il 5,6% delle enoteche è gestito da giovani e il 22,2% da donne; i giovani enotecari in provincia di Novara pesano invece per il 3,2%, le donne per il 32,3% (rispettivamente, le due province occupano 45 e 40 addetti).
«Una tendenza che conferma una decisa svolta verso la qualità, come dimostra anche il boom dei corsi per sommelier, ma anche il numero crescente di giovani che ci tiene ad essere informato sulle caratteristiche dei vini, oltre al fatto che sta crescendo tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole» spiega il presidente della Coldiretti interprovinciale Sara Baudo.
Giovane, poi, è la nuova generazione dei produttori vitinicoli delle due province: molti di loro hanno raccolto il testimone dell’impresa di famiglia, attiva da più generazioni, mentre altri si sono avvicinati ex novo al mondo dell’imprenditoria agricola e alla coltivazione delle uve.
Oggi si contano nel Novarese oltre 200 imprese con almeno un vigneto e una superficie che supera i 550 ettari coltivati a vite (da queste uve si originano, fra l’altro, le doc Colline Novaresi, Boca, Fara, Sizzano e la docg Ghemme); nel Verbano Cusio Ossola, risultano oltre 80 produttori di uve (conferite, fra l’altro, per produrre il Valli Ossolane Doc) e 22 ettari coltivati a vite (elaborazioni Coldiretti Novara Vco). Uno dei vitigni più coltivati è certamente il Nebbiolo, con oltre 260 ettari dedicati nel Novarese e più di 11 nel Vco.
«Il vino è oltretutto uno dei prodotti preferiti dai turisti stranieri in Italia e dai consumatori all’estero, tanto che, nell’anno appena trascorso, l’export è cresciuto del 7% sfiorando la cifra record di 6 miliardi di euro» conclude Baudo. «Conferma il trend il vino Made in Novara-Vco che, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è particolarmente richiesto oltre i confini nazionali, dall’Europa, agli Stati Uniti, ai nuovi mercati asiatici».
l.c.