San Gaudenzio: due riconoscimenti alla memoria a Ennio Miola e Vittorio Pernechele

NOVARA, Accanto ai Novaresi dell’Anno 2017, Giagnoni, Panzarasa e Ravanelli, quest’anno – come era già accaduto lo scorso anno con l’onorificenza cittadina assegnata alla dottoressa Rita Fossaceca – ci sarà un premio speciale alla memoria. Sarà attribuito a due Novaresi che, nel corso della loro vita, si sono spesi in maniera emblematica nelle attività di volontariato e a favore degli altri: Ennio Miola e Vittorio Pernechele.
“Da quest’anno – spiega il sindaco Alessandro Canelli - la Fondazione della Comunità del Novarese e il Comune hanno deciso di ricordare congiuntamente, in occasione della Festa patronale, due persone che hanno lasciato un segno nell’attività sociale della città. La scelta non poteva che ricadere su Ennio Miola e Vittorio Pernechele, due nostri concittadini che, oltre a essere stati esemplari interpreti dei valori del volontariato più autentico, non hanno mai smesso di lavorare, su diversi fronti, affinché si trovassero soluzioni ai problemi delle persone in difficoltà. Il riconoscimento verrà consegnato ai famigliari in apertura dell’evento di sabato 21 gennaio dedicato ai “Benemeriti della solidarietà” e ai “Novaresi dell’anno””.
Miola, nativo di Saletto nel Padovano, viveva da sempre a Novara, dove ha lavorato alla Falconi e da sempre si è impegnato in attività di volontariato. Nel 1991 è stato insignito del Premio alla Bontà Cristiana Cortinovis, nel 2015 è diventato Cavaliere della Repubblica. Moltissime le associazioni che hanno visto operare il 67enne (scomparso a luglio dopo una breve malattia). Dall’Aism, l’Associazione italiana sclerosi multipla, all’Avis, passando per Liberazione e Speranza (dove cercava tirocini per le ragazze salvate dall’associazione), Aido, Casa Shalom (con tanti turni alla notte, accanto agli ospiti della struttura di Ponzana di Casalino), Uici (Unione Italiana Ciechi), Volontari della Notte, Casa Nazaret a Morghengo e molte altre. Senza dimenticare il Centro di Solidarietà San Francesco, di cui, molti anni fa, era stato uno dei fondatori. Non solo: aveva coinvolto l’intera comunità di S. Francesco per dare una mano a un piccolo villaggio della Romania, Fundu Racaciuni. Ecco una delle tante caratteristiche e forza di Miola era proprio l’entusiasmo con cui si buttava in ogni progetto e con cui, soprattutto, sapeva coinvolgere chiunque.
Pernechele, anche lui originario del Veneto, precisamente di Montorso Vicentino, scomparso a 79 anni lo scorso marzo, è stato parimenti una colonna portante del volontariato novarese in città. Un uomo che ha dedicato tutta la vita agli altri, con un impegno costante e pieno di entusiasmo nel volontariato. Una foga e una grande voglia di fare riversate in tante associazioni. Da due anni era alla guida dell’Avo, l’Associazione Volontari Ospedalieri di Novara, di cui, nel 1980, era stato tra i fondatori. Aveva anche guidato, per ben due mandati, il Centro servizi per il volontariato della provincia (l’attuale Cst, Centro servizi territoriale Novara e Vco), di cui è stato anche vicepresidente. Accanto a questo suo donarsi a chi è in difficoltà, ai malati, ai bisognosi, anche un’intensa attività sportiva sin da giovane. E’ stato giudice di gara e presidente del Comitato provinciale della Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera.
Monica Curino
NOVARA, Accanto ai Novaresi dell’Anno 2017, Giagnoni, Panzarasa e Ravanelli, quest’anno – come era già accaduto lo scorso anno con l’onorificenza cittadina assegnata alla dottoressa Rita Fossaceca – ci sarà un premio speciale alla memoria. Sarà attribuito a due Novaresi che, nel corso della loro vita, si sono spesi in maniera emblematica nelle attività di volontariato e a favore degli altri: Ennio Miola e Vittorio Pernechele.
“Da quest’anno – spiega il sindaco Alessandro Canelli - la Fondazione della Comunità del Novarese e il Comune hanno deciso di ricordare congiuntamente, in occasione della Festa patronale, due persone che hanno lasciato un segno nell’attività sociale della città. La scelta non poteva che ricadere su Ennio Miola e Vittorio Pernechele, due nostri concittadini che, oltre a essere stati esemplari interpreti dei valori del volontariato più autentico, non hanno mai smesso di lavorare, su diversi fronti, affinché si trovassero soluzioni ai problemi delle persone in difficoltà. Il riconoscimento verrà consegnato ai famigliari in apertura dell’evento di sabato 21 gennaio dedicato ai “Benemeriti della solidarietà” e ai “Novaresi dell’anno””.
Miola, nativo di Saletto nel Padovano, viveva da sempre a Novara, dove ha lavorato alla Falconi e da sempre si è impegnato in attività di volontariato. Nel 1991 è stato insignito del Premio alla Bontà Cristiana Cortinovis, nel 2015 è diventato Cavaliere della Repubblica. Moltissime le associazioni che hanno visto operare il 67enne (scomparso a luglio dopo una breve malattia). Dall’Aism, l’Associazione italiana sclerosi multipla, all’Avis, passando per Liberazione e Speranza (dove cercava tirocini per le ragazze salvate dall’associazione), Aido, Casa Shalom (con tanti turni alla notte, accanto agli ospiti della struttura di Ponzana di Casalino), Uici (Unione Italiana Ciechi), Volontari della Notte, Casa Nazaret a Morghengo e molte altre. Senza dimenticare il Centro di Solidarietà San Francesco, di cui, molti anni fa, era stato uno dei fondatori. Non solo: aveva coinvolto l’intera comunità di S. Francesco per dare una mano a un piccolo villaggio della Romania, Fundu Racaciuni. Ecco una delle tante caratteristiche e forza di Miola era proprio l’entusiasmo con cui si buttava in ogni progetto e con cui, soprattutto, sapeva coinvolgere chiunque.
Pernechele, anche lui originario del Veneto, precisamente di Montorso Vicentino, scomparso a 79 anni lo scorso marzo, è stato parimenti una colonna portante del volontariato novarese in città. Un uomo che ha dedicato tutta la vita agli altri, con un impegno costante e pieno di entusiasmo nel volontariato. Una foga e una grande voglia di fare riversate in tante associazioni. Da due anni era alla guida dell’Avo, l’Associazione Volontari Ospedalieri di Novara, di cui, nel 1980, era stato tra i fondatori. Aveva anche guidato, per ben due mandati, il Centro servizi per il volontariato della provincia (l’attuale Cst, Centro servizi territoriale Novara e Vco), di cui è stato anche vicepresidente. Accanto a questo suo donarsi a chi è in difficoltà, ai malati, ai bisognosi, anche un’intensa attività sportiva sin da giovane. E’ stato giudice di gara e presidente del Comitato provinciale della Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera.
Monica Curino