San Luigi, il Comune di Novara “apre” al Fai

San Luigi, il Comune di Novara “apre” al Fai
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La chiesa di San Luigi ora è “impacchettata”. Con fotografie della città di Novara. Così si presenta dopo l’intervento deciso dal Comune. Lo stato di degrado dell’edificio di via Mossotti, nel cuore del centro storico, è solo sottratto alla vista. Dietro quell’impalcatura tutto è rimasto come prima. A partire dal campanile per continuare con il tetto e con l’interno della chiesa. 

«Abbiamo detto che saremmo intervenuti per la messa in sicurezza sul fronte strada – precisa il vice sindaco Nicola Fonzo – e così abbiamo fatto». Ma intanto qualcosa si muove… «Lunedì – ancora Fonzo – abbiamo avuto un incontro con alcuni rappresentanti della delegazione Fai di Novara che si era resa disponibile a collaborare con il Comune nel recupero della chiesa. Abbiamo ipotizzato diverse soluzioni di accordo mettendo a fuoco le possibili modalità di collaborazione tra Amministrazione e Fai: ci rendiamo conto che l’impresa economica sarà notevole. L’ente comunale non ha risorse per cui si tratterà di capire quali meccanismi di cofinanziamento attivare. Una cosa è certa: occorre arrestare il degrado pianificando le necessità più immediate e ragionare sui possibili interventi per un recupero anche parziale in funzione dell’organizzazione di eventi temporali. Per questo è in programma un sopralluogo, cui parteciperanno i funzionari comunali e i rappresentanti del Fai, per verificare le condizioni dell’esterno e degli interni». Qualche spiraglio si potrebbe aprire con l’Art Bonus? 

«Direi di no – conclude il vice sindaco – dal momento che la chiesa non è di nostra proprietà. L’edificio è stato dichiarato “res nullius”, cioè cosa di nessuno, per cui in base all’articolo 827 del Codice Civile i beni immobili che non sono in proprietà di alcuno spettano al patrimonio dello Stato. Abbiamo attivato la procedura per l’acquisizione della chiesa al patrimonio dello Stato che non ha interesse, così pensiamo, a tenere questo bene; difficile anche ipotizzare la possibilità di venderlo per cui con tutta probabilità il Demanio chiederà al Comune come pensa di muoversi. La nostra richiesta non ha avuto riscontro e di conseguenza abbiamo sollecitato di nuovo il Demanio invitando a un sopralluogo».

Eleonora Groppetti

La chiesa di San Luigi ora è “impacchettata”. Con fotografie della città di Novara. Così si presenta dopo l’intervento deciso dal Comune. Lo stato di degrado dell’edificio di via Mossotti, nel cuore del centro storico, è solo sottratto alla vista. Dietro quell’impalcatura tutto è rimasto come prima. A partire dal campanile per continuare con il tetto e con l’interno della chiesa. 

«Abbiamo detto che saremmo intervenuti per la messa in sicurezza sul fronte strada – precisa il vice sindaco Nicola Fonzo – e così abbiamo fatto». Ma intanto qualcosa si muove… «Lunedì – ancora Fonzo – abbiamo avuto un incontro con alcuni rappresentanti della delegazione Fai di Novara che si era resa disponibile a collaborare con il Comune nel recupero della chiesa. Abbiamo ipotizzato diverse soluzioni di accordo mettendo a fuoco le possibili modalità di collaborazione tra Amministrazione e Fai: ci rendiamo conto che l’impresa economica sarà notevole. L’ente comunale non ha risorse per cui si tratterà di capire quali meccanismi di cofinanziamento attivare. Una cosa è certa: occorre arrestare il degrado pianificando le necessità più immediate e ragionare sui possibili interventi per un recupero anche parziale in funzione dell’organizzazione di eventi temporali. Per questo è in programma un sopralluogo, cui parteciperanno i funzionari comunali e i rappresentanti del Fai, per verificare le condizioni dell’esterno e degli interni». Qualche spiraglio si potrebbe aprire con l’Art Bonus? 

«Direi di no – conclude il vice sindaco – dal momento che la chiesa non è di nostra proprietà. L’edificio è stato dichiarato “res nullius”, cioè cosa di nessuno, per cui in base all’articolo 827 del Codice Civile i beni immobili che non sono in proprietà di alcuno spettano al patrimonio dello Stato. Abbiamo attivato la procedura per l’acquisizione della chiesa al patrimonio dello Stato che non ha interesse, così pensiamo, a tenere questo bene; difficile anche ipotizzare la possibilità di venderlo per cui con tutta probabilità il Demanio chiederà al Comune come pensa di muoversi. La nostra richiesta non ha avuto riscontro e di conseguenza abbiamo sollecitato di nuovo il Demanio invitando a un sopralluogo».

Eleonora Groppetti
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