Sarà la Fondazione Asili Novaresi
Tre asili storici di Novara pronti a diventare un’unica fondazione, con 4 sedi e quasi 400 alunni. Sembra lo scenario più probabile in vista dell’entrata in vigore della nuova normativa regionale in materia di Ipab, gli Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza. L’asilo San Lorenzo, l’Opera Pia Negroni e l’asilo Ricca sarebbero infatti intenzionati a diventare un’unica istituzione, la Fondazione Asili Novaresi. E’ questa l’indicazione approvata a maggioranza dal Consiglio di Amministrazione allargato dei tre enti dell’ottobre scorso. Ed è proprio su questa linea che stanno lavorando da tempo gli attuali commissari straordinari delle tre realtà.
Con l’approvazione nei giorni scorsi delle delibere proposte dall’Assessore alle Politiche Sociali della Regione si avvia al termine il riordino delle Ipab in Piemonte. L’iter è partito due anni e mezzo fa e ha portato lo scorso agosto allo scioglimento dei Consigli di Amministrazioni dei “vecchi” Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza. Ora essi sono gestiti da un commissario straordinario e da un Cda più ristretto, che li stanno traghettando verso una nuova collocazione giuridica: associazioni, fondazioni o aziende, a seconda del valore medio di produzione calcolato negli ultimi tre anni di attività. "Le Ipab novaresi dovrebbero trasformarsi in tre Fondazione di tipo privatistico, ma la nostra intenzione è arrivare ad una fusione per incorporazione al fine di creare un unico soggetto” spiegano Roberta Angelè, commissario straordinario del San Lorenzo , Alberto Cavallo, commissario straordinario dell’Opera Pia Negroni, e Silvana Varalli, ex consigliere di amministrazione dell’asilo Ricca in rappresentanza del commissario straordinario Irene Alliaudi.
Perché una sola Fondazione al posto dei tre Istituti storici? “Per l’utenza non ci saranno cambiamenti e men che meno ci saranno modifiche per il corpo insegnanti – assicura Roberta Angelè – Con un unico soggetto sarà però più facile però valorizzare le professionalità e trasferire le esperienze positive da un asilo all’altro, facilitando un circolo virtuoso dei progetti”. In parte è una strada già tracciata: “Le nostre realtà sono molto simili – aggiunge Silvana Varalli - Sono nate dalla volontà dei benefattori nel secolo scorso e sono fortemente legate alla città. Inoltre già adesso ci sono progetti comuni”. Ad esempio, l’asilo Ricca e l’opera Pia Negroni attualmente hanno la stessa coordinatrice pedagogica, Linda Anzaldi, e condividono una progettualità comune sui programmi innovativi. “Un’unica Fondazione sarebbe più presente sul territorio - sottolinea Alberto Cavallo - Rappresentando ben 400 utenti e altrettante famiglie, avrebbe un peso specifico maggiore in sede istituzionale e avrebbe più possibilità di creare progetti con enti terzi”. Unire le forze (economiche) ma anche unire le idee: “E’ l’unica strada percorribile per il bene degli asili e soprattutto dei bambini” dicono in coro le dirigenze dei tre enti. “Ci crediamo e abbiamo lavorato sodo in questo senso, senza percepire un euro” ci tengono a precisare.
L’iter per la fusione pare ben avviato e potrebbe vedere la luce già entro quest’anno, se non ci saranno sconvolgimenti dopo le nuove nomine di CdA, previste nelle prossime settimane. I decreti appena approvati dalla Regione Piemonte impongono infatti che entro 60 giorni gli enti locali (in questo caso Comune e Provincia di Novara) nominino dei nuovi Consigli di Amministrazioni per le ormai “quasi ex” Ipab. Saranno proprio loro a traghettare i tre storici asili novaresi verso il futuro.
l.pa.
Tre asili storici di Novara pronti a diventare un’unica fondazione, con 4 sedi e quasi 400 alunni. Sembra lo scenario più probabile in vista dell’entrata in vigore della nuova normativa regionale in materia di Ipab, gli Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza. L’asilo San Lorenzo, l’Opera Pia Negroni e l’asilo Ricca sarebbero infatti intenzionati a diventare un’unica istituzione, la Fondazione Asili Novaresi. E’ questa l’indicazione approvata a maggioranza dal Consiglio di Amministrazione allargato dei tre enti dell’ottobre scorso. Ed è proprio su questa linea che stanno lavorando da tempo gli attuali commissari straordinari delle tre realtà.
Con l’approvazione nei giorni scorsi delle delibere proposte dall’Assessore alle Politiche Sociali della Regione si avvia al termine il riordino delle Ipab in Piemonte. L’iter è partito due anni e mezzo fa e ha portato lo scorso agosto allo scioglimento dei Consigli di Amministrazioni dei “vecchi” Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza. Ora essi sono gestiti da un commissario straordinario e da un Cda più ristretto, che li stanno traghettando verso una nuova collocazione giuridica: associazioni, fondazioni o aziende, a seconda del valore medio di produzione calcolato negli ultimi tre anni di attività. "Le Ipab novaresi dovrebbero trasformarsi in tre Fondazione di tipo privatistico, ma la nostra intenzione è arrivare ad una fusione per incorporazione al fine di creare un unico soggetto” spiegano Roberta Angelè, commissario straordinario del San Lorenzo , Alberto Cavallo, commissario straordinario dell’Opera Pia Negroni, e Silvana Varalli, ex consigliere di amministrazione dell’asilo Ricca in rappresentanza del commissario straordinario Irene Alliaudi.
Perché una sola Fondazione al posto dei tre Istituti storici? “Per l’utenza non ci saranno cambiamenti e men che meno ci saranno modifiche per il corpo insegnanti – assicura Roberta Angelè – Con un unico soggetto sarà però più facile però valorizzare le professionalità e trasferire le esperienze positive da un asilo all’altro, facilitando un circolo virtuoso dei progetti”. In parte è una strada già tracciata: “Le nostre realtà sono molto simili – aggiunge Silvana Varalli - Sono nate dalla volontà dei benefattori nel secolo scorso e sono fortemente legate alla città. Inoltre già adesso ci sono progetti comuni”. Ad esempio, l’asilo Ricca e l’opera Pia Negroni attualmente hanno la stessa coordinatrice pedagogica, Linda Anzaldi, e condividono una progettualità comune sui programmi innovativi. “Un’unica Fondazione sarebbe più presente sul territorio - sottolinea Alberto Cavallo - Rappresentando ben 400 utenti e altrettante famiglie, avrebbe un peso specifico maggiore in sede istituzionale e avrebbe più possibilità di creare progetti con enti terzi”. Unire le forze (economiche) ma anche unire le idee: “E’ l’unica strada percorribile per il bene degli asili e soprattutto dei bambini” dicono in coro le dirigenze dei tre enti. “Ci crediamo e abbiamo lavorato sodo in questo senso, senza percepire un euro” ci tengono a precisare.
L’iter per la fusione pare ben avviato e potrebbe vedere la luce già entro quest’anno, se non ci saranno sconvolgimenti dopo le nuove nomine di CdA, previste nelle prossime settimane. I decreti appena approvati dalla Regione Piemonte impongono infatti che entro 60 giorni gli enti locali (in questo caso Comune e Provincia di Novara) nominino dei nuovi Consigli di Amministrazioni per le ormai “quasi ex” Ipab. Saranno proprio loro a traghettare i tre storici asili novaresi verso il futuro.
l.pa.