Sconti a chi dona cibo invenduto

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OMEGNA - Sconti sulla tassa rifiuti ai commercianti che regalano cibi invenduti da destinare agli indigenti. Lo propongono le minoranze consiliari di Omegna.Stefano Strada (Lega Nord), uno dei consiglieri proponenti, parla di «atto giusto e doveroso, la sollecitazione alla giunta a far partire dalla nostra città, che ha una lunga tradizione in materia di solidarietà, questo appello». L’iniziativa arriva a poche settimane dalla legge nazionale che incentiva, e regolarizza, la donazione di prodotti alimentari – frutta, verdura, alimenti in scadenza – che altrimenti verrebbero buttati. «Ci sono già negozi che la sera donano, ad associazioni e a privati, prodotti invenduti.

OMEGNA - Sconti sulla tassa rifiuti ai commercianti che regalano cibi invenduti da destinare agli indigenti. Lo propongono le minoranze consiliari di Omegna.Stefano Strada (Lega Nord), uno dei consiglieri proponenti, parla di «atto giusto e doveroso, la sollecitazione alla giunta a far partire dalla nostra città, che ha una lunga tradizione in materia di solidarietà, questo appello». L’iniziativa arriva a poche settimane dalla legge nazionale che incentiva, e regolarizza, la donazione di prodotti alimentari – frutta, verdura, alimenti in scadenza – che altrimenti verrebbero buttati. «Ci sono già negozi che la sera donano, ad associazioni e a privati, prodotti invenduti. Lo fanno in maniera discreta, nel rispetto delle persone che stanno vivendo situazioni di difficoltà – commenta Mattia Corbetta (Fratelli d’Italia) -. Adesso c’è una legge che lo consente». Gli sgravi, sostiene Corbetta, andrebbero concordati con ConSerVco, la concessionaria del servizio raccolta rifiuti». Il Consiglio comunale ha già approvato il documento firmato, oltre che da Strada e Corbetta, da Giulio Lapidari (Pdl). Il quale si unisce alle esortazioni dei colleghi di minoranza:«All’amministrazione chiediamo di recepire in tempi brevi questa legge. In sede di stesura di bilancio 2017 la giunta preveda riduzioni alla tassa rifiuti per le utenze non domestiche: ipermercati, negozi e altre aziende legate all’alimentazione». Restano da stabilire le modalità d’applicazione, un compito che spetta alla giunta e ai competenti uffici comunali. Oltre all’applicazione della legge, Strada, Corbetta e Lapidari propongo di concordare con ristoranti e pizzerie il cosiddetto “family dog”, la confezione d’asporto formato famiglia che chiunque si può portare a casa.

m.r.

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