Se n’è andato l’ex appuntato Guatteri, una vita in divisa a difendere la patria

Se n’è andato l’ex appuntato Guatteri, una vita in divisa a difendere la patria
Pubblicato:
Aggiornato:

BORGOMANERO - Grande cordoglio ha destato, non solo nel Borgomanerese e nel Cusio ma anche in Valsesia, la notizia della scomparsa dell’ex appuntato dei Carabinieri Giulio Guatteri, morto all’età di 95 anni nella sua abitazione in via Novara dove viveva con la moglie Graziella da cui aveva avuto cinque figli: Domenico (ex maresciallo dei Carabinieri in congedo), Antonella, Fabrizio, Massimo e Roberto (anche lui carabiniere). Originario di Monchio delle Corti in provincia di Parma, dove era nato l’8 giugno 1921, allo scoppio della seconda guerra mondiale indossò la divisa di alpino della Divisione Jiulia approdando successivamente nell’Arma dei Carabinieri. L’8 settembre 1943 si trovava a Varallo Sesia. Non esitò ad aderire alla C

BORGOMANERO - Grande cordoglio ha destato, non solo nel Borgomanerese e nel Cusio ma anche in Valsesia, la notizia della scomparsa dell’ex appuntato dei Carabinieri Giulio Guatteri, morto all’età di 95 anni nella sua abitazione in via Novara dove viveva con la moglie Graziella da cui aveva avuto cinque figli: Domenico (ex maresciallo dei Carabinieri in congedo), Antonella, Fabrizio, Massimo e Roberto (anche lui carabiniere). Originario di Monchio delle Corti in provincia di Parma, dove era nato l’8 giugno 1921, allo scoppio della seconda guerra mondiale indossò la divisa di alpino della Divisione Jiulia approdando successivamente nell’Arma dei Carabinieri. L’8 settembre 1943 si trovava a Varallo Sesia. Non esitò ad aderire alla Compagnia Carabinieri Partigiani costituita dal maresciallo Tarcisio Ballarani ed inquadrata nella 1ª Divisione d’assalto “Garibaldi”. Il 12 luglio 1944 il reparto di cui faceva parte, mentre stava arrampicandosi verso Passo del Turlo con l'intenzione, probabilmente, di passare in valle Anzasca, cadde in un’ imboscata: vennero fatti prigionieri i carabinieri Pietro Borlo, Salvatore Catania, Giovanni Giuliano, Giovanni Gobbo, Ugo Longato, Attilio Remolfi, Bruno Righeschi e Felice Vedani e i giovani partigiani Luigi Castriota Scandenberg, i novaresi Ilario "Elvano" Doria, Renzo "Renato" Fagnoni e  Lorenzo "Loris" Foglia, Giuseppe Fungo di San Pietro Mosezzo, Mario Martinon di Varallo Sesia, Luciano "Tano" Tumulero di Biella e Agostino "Terribile" Zangola entrambi di Biella. Due giorni dopo i  sedici “garibaldini” catturati vennero fucilati contro il muro del cimitero di Alagna. Guatteri fu tra i sopravvissuti di quell’eccidio e nonostante le ferite riportate riuscì a mettersi in salvo. Il Comune di Alagna quattro anni fa volle ricordare “l’impegno per la libertà” dell’ex appuntato dei Carabinieri conferendogli la cittadinanza onoraria. Dopo la guerra Guatteri continuò ad indossare l’uniforme prestando servizio nel 1955 nella caserma di Borgomanero allora comandata dal maresciallo Giuseppe Scursatone  e quindi dal 1960 al 1964 ad Alzo di Pella prima di far ritorno a Borgomanero dove avrebbe concluso la sua carriera militare nella Stazione di via Pietra Scritta (ora via Avvocato Giacomo Luigi Borgna) comandata dal maresciallo Gaetano Fiorillo. I funerali si sono svolti martedì alle 14 nella Collegiata di San Bartolomeo. C’era tanta gente a  dargli l’estremo saluto. Tra i presenti anche una folta rappresentanza della locale sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri presieduta da Francesco Galeazzo. Dopo le esequie la salma è stata tumulata nel piccolo cimitero di Rongio, frazione del Comune di Masserano.

Carlo Panizza

Seguici sui nostri canali