Se suona la sirena ripararsi al chiuso

Se suona la sirena ripararsi al chiuso
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TRECATE - E’ stato presentato martedì 15 dicembre al teatro comunale di Trecate il Piano di emergenza esterna dell’Area a elevata concentrazione di stabilimenti di San Martino. Il Piano, che ha lo scopo di individuare e pianificare le procedure operative per la gestione dell’emergenza che ciascuna azienda dovrà eseguire nel caso si verificasse un incidente di gravità tale da coinvolgere l’area circostante, è stato redatto dalla Prefettura di Novara in collaborazione con: Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Arpa Piemonte, Settore Grandi Rischi industriali della Regione Piemonte, Arpa Novara, Comune di Trecate, Questura di Novara, Associazione Industriali di Novara e industrie del polo petrolchimico di San Martino.
Le aziende rientranti nell’area interessata dal Piano di emergenza sono: Columbian Carbon srl, Eigenmann & Veronelli Spa, Eni Spa, Esseco Srl, Liquigas Spa, Mac Dermid Italiana Srl, Sarpom Spa, Tamoil Petroli Spa, Ti – Gas Spa, Totalerg Spa. Tutte sono aziende a rischio di incidente rilevante e, pertanto, soggette all’obbligo di presentazione del rapporto di sicurezza, tranne Totalerg Spa soggetta solo all’obbligo di notifica semplice.
Il Piano è stato illustrato, davanti ad un pubblico composto principalmente dai rappresentanti delle aziende e dai residenti di San Martino, dal sindaco di Trecate Enrico Ruggerone, dal Prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo e dall’ingegner Antonio Suma del Comando dei Vigili del Fuoco (insieme nella foto). «La predisposizione di un Piano di emergenza per il polo di San Martino – ha commentato Ruggerone – è una iniziativa importante. Fondamentale per la stesura del piano, ma anche per l’eventuale gestione delle emergenze è la collaborazione fra le aziende, l’Amministrazione trecatese e gli enti preposti agli interventi». 
«L’ipotesi di un incidente rilevante – ha precisato il Prefetto – è assolutamente remota, grazie all’elevata tecnologia cui sono improntati i sistemi di lavorazione degli stabilimenti e grazie agli apparati di sicurezza interna aziendale; il Piano, quindi, ha la finalità di definire e circoscrivere la zona eventualmente interessata dal rilascio di sostanze e di delineare il quadro degli interventi necessari a ridurre le possibilità di danno. Gli scopi principali sono quelli di ridurre il più possibile il tempo fra il verificarsi dell’emergenza e i soccorsi e di rendere edotta la popolazione sui comportamenti da adottare in caso di incidente rilevante. A supporto del piano, quindi, saranno organizzate non solo iniziative informative, ma anche vere e proprie esercitazioni». 
Il Piano è stato spiegato nel dettaglio dall’ingegner Suma: «L’obiettivo del documento – ha dichiarato il rappresentante dei Vigili del Fuoco – è quello di contenere i rischi. La prevenzione, naturalmente, inizia dalle aziende, che negli ultimi anni hanno operato miglioramenti degli impianti che hanno portato ad una riduzione dell’impatto di eventuali incidenti. Il Piano è articolato in tre sezioni: la prima riguardante gli aspetti generali del problema, la seconda i livelli di allerta, la terza le procedure da attivare. I livelli di allerta previsti sono tre: attenzione (quando non esiste un pericolo effettivo, ma una situazione che può creare preoccupazione nella popolazione), pre-allarme (quando l’incidente è contenuto all’interno di uno stabilimento o del polo industriale senza impatti sulla popolazione), allarme (quando avviene un incidente con impatti al di fuori dell’area del polo e i residenti della zona colpita devono attuare le procedure previste, come quella di chiudere porte e finestre). La zona di impatto di un eventuale incidente grave è stata calcolata in via precauzionale nel raggio di 1,5 km. Il vecchio piano prevedeva un raggio di 2 km, ora ridotto grazie al miglioramento dei sistemi di sicurezza delle aziende». «Qualora dovesse verificarsi una situazione di allarme – ha proseguito Suma – la popolazione verrà allertata attraverso le sirene recentemente installate nel polo, il cui suono non si confonde con quello delle sirene degli stabilimenti. In questo caso i cittadini dovranno ripararsi in un luogo chiuso e chiudere porte, finestre e prese d’aria, poiché il pericolo principale potrebbe derivare dal rilascio di sostanze pericolose, sotto forma di fumi o gas. L’evacuazione della zona, che è una eventualità remota, sarà comunicata attraverso altoparlanti». «Per informare la popolazione sui comportamenti da adottare e sui numeri telefono a cui rivolgersi in caso di emergenza – ha detto l’assessore alla Protezione civile, Giancarlo Rosina – il Comune ha predisposto dei volantini che saranno distribuiti ai residenti. Il piano di emergenza, inoltre, è consultabile sul sito internet del Comune». Il Piano sarà pubblicato per 30 giorni all’Albo Pretorio del Comune di Trecate e sul sito della Prefettura di Novara per consentire alla popolazione di accedere alle informazioni in esso contenute; dopo tale periodo il Piano sarà approvato in via definitiva e costituirà il riferimento per la gestione di ogni eventuale emergenza riguardante il polo di San Martino.
Daniela Uglietti

TRECATE - E’ stato presentato martedì 15 dicembre al teatro comunale di Trecate il Piano di emergenza esterna dell’Area a elevata concentrazione di stabilimenti di San Martino. Il Piano, che ha lo scopo di individuare e pianificare le procedure operative per la gestione dell’emergenza che ciascuna azienda dovrà eseguire nel caso si verificasse un incidente di gravità tale da coinvolgere l’area circostante, è stato redatto dalla Prefettura di Novara in collaborazione con: Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Arpa Piemonte, Settore Grandi Rischi industriali della Regione Piemonte, Arpa Novara, Comune di Trecate, Questura di Novara, Associazione Industriali di Novara e industrie del polo petrolchimico di San Martino.
Le aziende rientranti nell’area interessata dal Piano di emergenza sono: Columbian Carbon srl, Eigenmann & Veronelli Spa, Eni Spa, Esseco Srl, Liquigas Spa, Mac Dermid Italiana Srl, Sarpom Spa, Tamoil Petroli Spa, Ti – Gas Spa, Totalerg Spa. Tutte sono aziende a rischio di incidente rilevante e, pertanto, soggette all’obbligo di presentazione del rapporto di sicurezza, tranne Totalerg Spa soggetta solo all’obbligo di notifica semplice.
Il Piano è stato illustrato, davanti ad un pubblico composto principalmente dai rappresentanti delle aziende e dai residenti di San Martino, dal sindaco di Trecate Enrico Ruggerone, dal Prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo e dall’ingegner Antonio Suma del Comando dei Vigili del Fuoco (insieme nella foto). «La predisposizione di un Piano di emergenza per il polo di San Martino – ha commentato Ruggerone – è una iniziativa importante. Fondamentale per la stesura del piano, ma anche per l’eventuale gestione delle emergenze è la collaborazione fra le aziende, l’Amministrazione trecatese e gli enti preposti agli interventi». 
«L’ipotesi di un incidente rilevante – ha precisato il Prefetto – è assolutamente remota, grazie all’elevata tecnologia cui sono improntati i sistemi di lavorazione degli stabilimenti e grazie agli apparati di sicurezza interna aziendale; il Piano, quindi, ha la finalità di definire e circoscrivere la zona eventualmente interessata dal rilascio di sostanze e di delineare il quadro degli interventi necessari a ridurre le possibilità di danno. Gli scopi principali sono quelli di ridurre il più possibile il tempo fra il verificarsi dell’emergenza e i soccorsi e di rendere edotta la popolazione sui comportamenti da adottare in caso di incidente rilevante. A supporto del piano, quindi, saranno organizzate non solo iniziative informative, ma anche vere e proprie esercitazioni». 
Il Piano è stato spiegato nel dettaglio dall’ingegner Suma: «L’obiettivo del documento – ha dichiarato il rappresentante dei Vigili del Fuoco – è quello di contenere i rischi. La prevenzione, naturalmente, inizia dalle aziende, che negli ultimi anni hanno operato miglioramenti degli impianti che hanno portato ad una riduzione dell’impatto di eventuali incidenti. Il Piano è articolato in tre sezioni: la prima riguardante gli aspetti generali del problema, la seconda i livelli di allerta, la terza le procedure da attivare. I livelli di allerta previsti sono tre: attenzione (quando non esiste un pericolo effettivo, ma una situazione che può creare preoccupazione nella popolazione), pre-allarme (quando l’incidente è contenuto all’interno di uno stabilimento o del polo industriale senza impatti sulla popolazione), allarme (quando avviene un incidente con impatti al di fuori dell’area del polo e i residenti della zona colpita devono attuare le procedure previste, come quella di chiudere porte e finestre). La zona di impatto di un eventuale incidente grave è stata calcolata in via precauzionale nel raggio di 1,5 km. Il vecchio piano prevedeva un raggio di 2 km, ora ridotto grazie al miglioramento dei sistemi di sicurezza delle aziende». «Qualora dovesse verificarsi una situazione di allarme – ha proseguito Suma – la popolazione verrà allertata attraverso le sirene recentemente installate nel polo, il cui suono non si confonde con quello delle sirene degli stabilimenti. In questo caso i cittadini dovranno ripararsi in un luogo chiuso e chiudere porte, finestre e prese d’aria, poiché il pericolo principale potrebbe derivare dal rilascio di sostanze pericolose, sotto forma di fumi o gas. L’evacuazione della zona, che è una eventualità remota, sarà comunicata attraverso altoparlanti». «Per informare la popolazione sui comportamenti da adottare e sui numeri telefono a cui rivolgersi in caso di emergenza – ha detto l’assessore alla Protezione civile, Giancarlo Rosina – il Comune ha predisposto dei volantini che saranno distribuiti ai residenti. Il piano di emergenza, inoltre, è consultabile sul sito internet del Comune». Il Piano sarà pubblicato per 30 giorni all’Albo Pretorio del Comune di Trecate e sul sito della Prefettura di Novara per consentire alla popolazione di accedere alle informazioni in esso contenute; dopo tale periodo il Piano sarà approvato in via definitiva e costituirà il riferimento per la gestione di ogni eventuale emergenza riguardante il polo di San Martino.
Daniela Uglietti

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