Si cerca ancora la causa della morte di Enrico Azzini

Si cerca ancora la causa della morte di Enrico Azzini
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FONTANETO D'AGOGNA - Si sono svolti sabato alle 15 nella chiesa parrocchiale dedicata a Maria Vergine Assunta a Fontaneto d’Agogna i funerali di Enrico Azzini, il ventunenne morto nella notte tra mercoledì e giovedì all’Ospedale Maggiore di Novara, stroncato probabilmente da un batterio . A stabilire con esattezza le cause del decesso sarà l’autopsia eseguita venerdì mattina, anche se per conoscere l’esito dell’esame autoptico si dovrà attendere qualche settimana per consentire che vengano effettuati approfonditi esami di laboratorio. La tragedia si è consumata in poco più di ventiquattro ore e ha avuto inizio martedì sera 19 dicembre quando il giovane che abitava in piazza Castello con i genitori, il papà Giovanni, geometra al Comune di Cameri, la mamma Anna, casalinga e la sorella Elisa, studentessa all’ultimo anno dell’Istituto alberghiero di Gattinara ha cominciato a stare male. Sembravano sintomi influenzali, ma con il trascorrere delle ore la situazione si era fatta seria e sul volto del ragazzo erano comparse strane macchie. Trasportato con un’ambulanza all’Ospedale Ss. Trinità di Borgomanero i sanitari dopo i primi accertamenti ne disponevano il trasferimento al “Maggiore” di Novara dove i medici nonostante tutti gli sforzi non hanno potuto fare nulla per salvarlo. La drammatica notizia era subito rimbalzata a Fontaneto dove la famiglia Azzini è conosciuta da tutti. Dopo il diploma di perito meccanico conseguito due anni fa all’Iti “Leonardo da Vinci” di Borgomanero, Enrico lavorava a Cameri nel reparto di assemblaggio degli F35 , i super aerei da caccia. Qualche anno fa era stato vittima di un 

FONTANETO D'AGOGNA - Si sono svolti sabato alle 15 nella chiesa parrocchiale dedicata a Maria Vergine Assunta a Fontaneto d’Agogna i funerali di Enrico Azzini, il ventunenne morto nella notte tra mercoledì e giovedì all’Ospedale Maggiore di Novara, stroncato probabilmente da un batterio . A stabilire con esattezza le cause del decesso sarà l’autopsia eseguita venerdì mattina, anche se per conoscere l’esito dell’esame autoptico si dovrà attendere qualche settimana per consentire che vengano effettuati approfonditi esami di laboratorio. La tragedia si è consumata in poco più di ventiquattro ore e ha avuto inizio martedì sera 19 dicembre quando il giovane che abitava in piazza Castello con i genitori, il papà Giovanni, geometra al Comune di Cameri, la mamma Anna, casalinga e la sorella Elisa, studentessa all’ultimo anno dell’Istituto alberghiero di Gattinara ha cominciato a stare male. Sembravano sintomi influenzali, ma con il trascorrere delle ore la situazione si era fatta seria e sul volto del ragazzo erano comparse strane macchie. Trasportato con un’ambulanza all’Ospedale Ss. Trinità di Borgomanero i sanitari dopo i primi accertamenti ne disponevano il trasferimento al “Maggiore” di Novara dove i medici nonostante tutti gli sforzi non hanno potuto fare nulla per salvarlo. La drammatica notizia era subito rimbalzata a Fontaneto dove la famiglia Azzini è conosciuta da tutti. Dopo il diploma di perito meccanico conseguito due anni fa all’Iti “Leonardo da Vinci” di Borgomanero, Enrico lavorava a Cameri nel reparto di assemblaggio degli F35 , i super aerei da caccia. Qualche anno fa era stato vittima di un brutto incidente in bicicletta a seguito del quale i medici erano stati costretti ad asportargli la milza. In paese se lo ricordano tutti con grande affetto: da bambino aveva fatto il chierichetto e poi crescendo l’animatore nel centro estivo parrocchiale. Nel tempo libero collaborava con la “Casa di Paglia” il locale circolo ricreativo, luogo di aggregazione per giovani e famiglie. “Era veramente un bravo ragazzo – così lo ricorda Eraldo Teruggi , presidente della Pro Loco – sempre disposto ad aiutare gli altri”. Tutta la comunità fontanetese è sotto choc. Il papà di Enrico, Giovanni, ex assessore comunale allo sport dal 2009 al 2014 è stato recentemente nominato presidente della neo nata associazione eno gastronomica culturale “Divin vagando” mentre la mamma, Anna è conosciuta per la sua attività di catechista. Dopo le esequie la salma è proseguita per la cremazione.

Carlo Panizza

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