Si è spenta una stella, il soprano Daniela Dessì

Si è spenta una stella della lirica: stroncata da un male incurabile è morta nei giorni scorsi, all’età di 59 anni, il soprano Daniela Dessì, una delle voci più importanti al mondo, interprete di riferimento per il repertorio verdiano, pucciniano e verista. La sua bellissima voce, la tecnica impeccabile e uno straordinario istinto drammatico l’avevano portata a spaziare da Monteverdi a Prokof’ev affrontando oltre settanta titoli operistici, come testimonia la motivazione di “soprano assoluto” con cui le era stato conferito il Premio Belcanto “Celletti” nel 2011. Ai suoi esordi Daniela Dessì (di origine genovese) aveva calcato anche il palcoscenico del Coccia di Novara nel 1983, come ricorda Renato Bonajuto, segretario artistico della Fondazione Teatro Coccia: «Era stata protagonista a Novara con “L’elisir d’amore”, uno dei primi titoli importanti della sua luminosa carriera. Daniela Dessì si è imposta come una delle voci più interessanti degli ultimi vent’anni in Italia. Aveva cantato nei teatri più importanti del mondo, aveva lavorato con Muti alla Scala; ancora a Milano per l’inaugurazione della stagione nel 1992 con Muti e Pavarotti nel “Don Carlo”. Si era dedicata anche all’insegnamento e alcuni dei suoi allievi hanno cantato al Coccia in questi anni. All’impegno musicale affiancava quello sociale presso la Comunità Shalom di Palazzolo». Novara attendeva di applaudirla anche lo scorso anno: doveva vestire i panni della principessa Turandot nell’opera in cartellone al Coccia venerdì 6 e domenica 8 febbraio all’interno della stagione (con regia di Mercedes Martini e il maestro Matteo Beltrami a dirigere l’Orchestra Filarmonica Pucciniana). «Il soprano – ancora Bonajuto - aveva provato in teatro e soggiornato in città per molti giorni ma a poche ore dalla generale fu costretta a ritirarsi per un problema alla voce». Sulla pagina Facebook la Fondazione Teatro Coccia ha tributato un commosso ricordo in sua memoria.
e.gr.
Si è spenta una stella della lirica: stroncata da un male incurabile è morta nei giorni scorsi, all’età di 59 anni, il soprano Daniela Dessì, una delle voci più importanti al mondo, interprete di riferimento per il repertorio verdiano, pucciniano e verista. La sua bellissima voce, la tecnica impeccabile e uno straordinario istinto drammatico l’avevano portata a spaziare da Monteverdi a Prokof’ev affrontando oltre settanta titoli operistici, come testimonia la motivazione di “soprano assoluto” con cui le era stato conferito il Premio Belcanto “Celletti” nel 2011. Ai suoi esordi Daniela Dessì (di origine genovese) aveva calcato anche il palcoscenico del Coccia di Novara nel 1983, come ricorda Renato Bonajuto, segretario artistico della Fondazione Teatro Coccia: «Era stata protagonista a Novara con “L’elisir d’amore”, uno dei primi titoli importanti della sua luminosa carriera. Daniela Dessì si è imposta come una delle voci più interessanti degli ultimi vent’anni in Italia. Aveva cantato nei teatri più importanti del mondo, aveva lavorato con Muti alla Scala; ancora a Milano per l’inaugurazione della stagione nel 1992 con Muti e Pavarotti nel “Don Carlo”. Si era dedicata anche all’insegnamento e alcuni dei suoi allievi hanno cantato al Coccia in questi anni. All’impegno musicale affiancava quello sociale presso la Comunità Shalom di Palazzolo». Novara attendeva di applaudirla anche lo scorso anno: doveva vestire i panni della principessa Turandot nell’opera in cartellone al Coccia venerdì 6 e domenica 8 febbraio all’interno della stagione (con regia di Mercedes Martini e il maestro Matteo Beltrami a dirigere l’Orchestra Filarmonica Pucciniana). «Il soprano – ancora Bonajuto - aveva provato in teatro e soggiornato in città per molti giorni ma a poche ore dalla generale fu costretta a ritirarsi per un problema alla voce». Sulla pagina Facebook la Fondazione Teatro Coccia ha tributato un commosso ricordo in sua memoria.
e.gr.