Soppressione Radiologia all’Asl di Novara, risponde Saitta
NOVARA - Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Paolo Andrissi, con un’interrogazione discussa a Palazzo Lascaris il 3 marzo, ha invitato l’assessore alla Sanità Antonio Saitta a chiarire la soppressione del servizio di Radiologia di via dei Mille. “Incomprensibile – si legge in un comunicato di Andrissi - la decisione dell'Asl di Novara, probabilmente in accordo con l'assessorato regionale alla Sanità, di smantellare il servizio di radiologia”, realtà “importante per la popolazione, che erogava fino al 31 dicembre 2014 ben 23mila prestazioni all'anno. In questo modo i cittadini devono rivolgersi a due strutture private novaresi accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale”.
“La branca Radiologia – ha spiegato Saitta nel suo intervento - rappresenta il 4.7% del volume di prestazioni consumate dai residenti della Asl No e copre quasi 1/5 (19%) del valore totale delle prestazioni rese a favore della popolazione Asl No”. Gli erogatori delle prestazioni sono l’Aou “Maggiore della Carità di Novara (34% del volume di attività), l’Asl No (32%) e i privati accreditati (26%, che per l’Area Nord sono rappresentati dal “San Carlo” di Arona e per l’Area Sud dalla “San Gaudenzio” di Novara, “I Cedri” di Fara e il Poliambulatorio “Cdc”).
Saitta ha specificato che, secondo i dati dell’Asl No, la Radiologia “presenta un maggior consumo rispetto alla regione dello 0,21% in termini di volumi erogati e dello 0,48% in termini di valore della produzione”. La riduzione di prestazioni stimata “come necessaria per rientrare in un range di appropriatezza risulta di 21.208 prestazioni dell’area Sud dell’Asl”. Per ridurre i tempi di attesa saranno ottimizzate le risorse a disposizione, con una riorganizzazione “delle attività della Radiologia del Poliambulatorio di Novara, anche in funzione del programmato trasferimento della sede Asl da via dei Mille a viale Roma”. Le attività di radiologia tradizionale “verranno recuperate sulle altre sedi aziendali”, impiegando al meglio anche le risorse umane presenti sulla sede di Novara e assicurando “le attività previste sulla sede di Novara”. Per gli erogatori privati “sono applicati i medesimi criteri di appropriatezza prescrittiva e le riduzioni proporzionali dei volumi di attività non appropriata erogata, che rappresentano un ‘risparmio’ concreto per l’Asl”.
La cessazione dell’attività di Radiologia in via dei Mille è avvenuta secondo la Procedura “per la gestione delle prenotazioni delle prestazioni specialistiche ambulatoriali” del 2007 e adottata dall’Asl No nel 2008: “la richiesta alla Regione di autorizzazione alla chiusura delle prenotazioni viene inoltrata unicamente nel caso in cui la prestazione non sia prenotabile in nessuna sede Asl”. Per la Radiologia è stata garantita “la continuità della prenotazione e dell’erogazione delle prestazioni” presso le sedi di Borgomanero, Arona, Oleggio.
Secondo Andrissi “l'assessore Saitta si è trincerato dietro la presunta eccessiva sovradiagnosi dei medici. E' chiaro a tutti invece che se sovradiagnosi si deve parlare, essa proviene prevalentemente proprio delle cliniche convenzionate. Questo caso evidenzia, ancora una volta, come la politica regionale sia più preoccupata a tutelare le realtà private a scapito di quelle pubbliche”.
Lalla Negri
NOVARA - Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Paolo Andrissi, con un’interrogazione discussa a Palazzo Lascaris il 3 marzo, ha invitato l’assessore alla Sanità Antonio Saitta a chiarire la soppressione del servizio di Radiologia di via dei Mille. “Incomprensibile – si legge in un comunicato di Andrissi - la decisione dell'Asl di Novara, probabilmente in accordo con l'assessorato regionale alla Sanità, di smantellare il servizio di radiologia”, realtà “importante per la popolazione, che erogava fino al 31 dicembre 2014 ben 23mila prestazioni all'anno. In questo modo i cittadini devono rivolgersi a due strutture private novaresi accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale”.
“La branca Radiologia – ha spiegato Saitta nel suo intervento - rappresenta il 4.7% del volume di prestazioni consumate dai residenti della Asl No e copre quasi 1/5 (19%) del valore totale delle prestazioni rese a favore della popolazione Asl No”. Gli erogatori delle prestazioni sono l’Aou “Maggiore della Carità di Novara (34% del volume di attività), l’Asl No (32%) e i privati accreditati (26%, che per l’Area Nord sono rappresentati dal “San Carlo” di Arona e per l’Area Sud dalla “San Gaudenzio” di Novara, “I Cedri” di Fara e il Poliambulatorio “Cdc”).
Saitta ha specificato che, secondo i dati dell’Asl No, la Radiologia “presenta un maggior consumo rispetto alla regione dello 0,21% in termini di volumi erogati e dello 0,48% in termini di valore della produzione”. La riduzione di prestazioni stimata “come necessaria per rientrare in un range di appropriatezza risulta di 21.208 prestazioni dell’area Sud dell’Asl”. Per ridurre i tempi di attesa saranno ottimizzate le risorse a disposizione, con una riorganizzazione “delle attività della Radiologia del Poliambulatorio di Novara, anche in funzione del programmato trasferimento della sede Asl da via dei Mille a viale Roma”. Le attività di radiologia tradizionale “verranno recuperate sulle altre sedi aziendali”, impiegando al meglio anche le risorse umane presenti sulla sede di Novara e assicurando “le attività previste sulla sede di Novara”. Per gli erogatori privati “sono applicati i medesimi criteri di appropriatezza prescrittiva e le riduzioni proporzionali dei volumi di attività non appropriata erogata, che rappresentano un ‘risparmio’ concreto per l’Asl”.
La cessazione dell’attività di Radiologia in via dei Mille è avvenuta secondo la Procedura “per la gestione delle prenotazioni delle prestazioni specialistiche ambulatoriali” del 2007 e adottata dall’Asl No nel 2008: “la richiesta alla Regione di autorizzazione alla chiusura delle prenotazioni viene inoltrata unicamente nel caso in cui la prestazione non sia prenotabile in nessuna sede Asl”. Per la Radiologia è stata garantita “la continuità della prenotazione e dell’erogazione delle prestazioni” presso le sedi di Borgomanero, Arona, Oleggio.
Secondo Andrissi “l'assessore Saitta si è trincerato dietro la presunta eccessiva sovradiagnosi dei medici. E' chiaro a tutti invece che se sovradiagnosi si deve parlare, essa proviene prevalentemente proprio delle cliniche convenzionate. Questo caso evidenzia, ancora una volta, come la politica regionale sia più preoccupata a tutelare le realtà private a scapito di quelle pubbliche”.
Lalla Negri