Spesa sociale e investimenti le priorità
TRECATE - E’ stato approvato, durante il Consiglio comunale del 7 aprile, il rendiconto dell’esercizio finanziario 2015. Si tratta dell’ultimo consuntivo dell’attuale mandato amministrativo ed è stato l’occasione per l’Amministrazione in carica di fare anche un primo bilancio del proprio lavoro quinquennale.
«Il confronto con i rendiconti degli esercizi precedenti fornisce – ha commentato il sindaco, Enrico Ruggerone - la misura delle quantità e della qualità del lavoro svolto, nell’intento di amministrare al meglio la nostra città garantendo la qualità di servizi e la solidità dei bilanci, sottoposti ai continui tagli operati dall’Amministrazione centrale. Nei primi anni di mandato emerge chiaramente la necessità di perseguire i micidiali obiettivi finali del patto di stabilità dovendo in ogni caso tener conto dei pagamenti evidenziati dalla precedente gestione; nel contempo, il governo operava i primi vigorosi tagli ai trasferimenti verso i Comuni (i trasferimenti dello Stato nei cinque anni sono passati da 3.291.736,56 a – 226.636,29 euro. Il dato 2015 risulta addirittura negativo perché, a fronte di un fondo di solidarietà trasferito dallo Stato per un valore di euro 1.049.972,04 e altri contributi 103.401,62, il Comune versa allo Stato una quota di alimentazione, prelevata direttamente dall’Erario dall’Imu versata dai contribuenti trecatesi, pari a euro 1.380.009,95). Negli stessi anni, contestualmente al progressivo aggravamento della crisi economica, si rendeva necessario sostenere la spesa sociale, ritenuta prioritaria e rimasta inalterata a fronte di una drastica riduzione delle risorse a disposizione. Negli anni successivi si completava il pagamento delle opere pregresse e, promuovendo la sperimentazione contabile in anticipo rispetto agli altri comuni, si perveniva ad una consistente riduzione dei vincoli di patto di stabilità, almeno per le spese di investimento; ne è derivata la possibilità di potenziare gli investimenti per opere pubbliche che già dal 2014 risultavano raddoppiati rispetto all’anno precedente, superando abbondantemente il milione di euro». «Anche questo consuntivo – ha continuato - segue le linee guida che hanno improntato l’azione amministrativa negli scorsi anni: mantenimento dei servizi con priorità alla spesa sociale, sviluppo degli investimenti in un quadro di rigorosa solidità finanziaria. Da segnalare il cospicuo avanzo di bilancio, attestato nel 2015 a 2.772.531 euro e in gran parte vincolato, a seguito dei nuovi principi contabili o accantonato per crediti di dubbia esigibilità, con una parte disponibile pari a 248.380,18 euro. Questo risultato, che si attesta su valori leggermente superiori a quelli degli scorsi anni, costituisce un primo segnale della solidità della situazione finanziaria del nostro comune ed acquista maggior valore per il fatto che è accompagnato da un valore positivo (+ 298.475,71 euro) dell’equilibrio di parte corrente, un dato che dimostra la capacità di sostenere le spese necessarie per la gestione corrente con le sole entrate correnti, allo stesso modo la presenza di un avanzo contabile di 250.000 euro testimonia un saldo positivo tra accertamenti ed impegni senza tener conto dell’avanzo applicato. I dati forniscono un quadro di grande saldezza per la situazione economica del nostro comune, ottenuta peraltro senza aumentare l’imposizione tributaria nei confronti dei cittadini, anzi apportando nello scorso anno una non trascurabile diminuzione sulle tariffe per il servizio raccolta e smaltimento rifiuti, frutto degli ottimi risultati raggiunti nella raccolta differenziata: in generale, la pressione tributaria per abitante, pari a 537,57 euro nel 2012 (introduzione dell’Imu), si è progressivamente ridotto fino ai 491,42 euro del 2015, con una riduzione di oltre l’8%. È continuato nel corso dell’anno il trend positivo delle spese in conto capitale, che contribuiscono ad arricchire la dotazione di opere pubbliche della nostra città. Al valore del 2015, pari a 940.000 euro, in linea con quello dell’anno precedente, vanno aggiunte anche opere per 250.000 euro circa, reimputate nel 2016 per interventi iniziati nello scorso anno. L’azione amministrativa si è dispiegata in tutti i settori, mediante la progettazione e il finanziamento, l’avvio o il completamento di un numero qualitativamente e quantitativamente elevato di interventi; a questi si aggiunge la promozione e il sostegno a iniziative del settore privato aventi rilevante importanza per la comunità». Ruggerone ha poi elencato i principali interventi realizzati. Le cifre del consuntivo sono state spiegate nel dettaglio dal consigliere delegato al Bilancio, Pier Paolo Almasio, mentre l’assessore ai Trasporti, Mario Zeno, ha evidenziato il taglio progressivo, dal 2010 ad oggi, dei fondi regionali per il trasporto pubblico che ha costretto il Comune a rinunciare a servizi importanti quali il ChiamaTi. «Organizzare a livello comunale un servizio sostitutivo del ChiamaTi – ha sottolineato Zeno – costerebbe al Comune circa 350.000 euro all’anno, una spesa che le nostre casse comunali non potrebbero sopportare». I consiglieri di minoranza Giorgio Capoccia e Andrea Crivelli hanno definito quella presentata dall’Amministrazione «una relazione propagandistica» e hanno espresso voto contrario; astenuto il consigliere Roberto Varisco; assenti i consiglieri Federico Binatti, Tiziano Casellino, Rossano Canetta ed Edoardo Locarni; il rendiconto è stato approvato, dunque, con il solo voto favorevole della maggioranza.
Daniela Uglietti
TRECATE - E’ stato approvato, durante il Consiglio comunale del 7 aprile, il rendiconto dell’esercizio finanziario 2015. Si tratta dell’ultimo consuntivo dell’attuale mandato amministrativo ed è stato l’occasione per l’Amministrazione in carica di fare anche un primo bilancio del proprio lavoro quinquennale.
«Il confronto con i rendiconti degli esercizi precedenti fornisce – ha commentato il sindaco, Enrico Ruggerone - la misura delle quantità e della qualità del lavoro svolto, nell’intento di amministrare al meglio la nostra città garantendo la qualità di servizi e la solidità dei bilanci, sottoposti ai continui tagli operati dall’Amministrazione centrale. Nei primi anni di mandato emerge chiaramente la necessità di perseguire i micidiali obiettivi finali del patto di stabilità dovendo in ogni caso tener conto dei pagamenti evidenziati dalla precedente gestione; nel contempo, il governo operava i primi vigorosi tagli ai trasferimenti verso i Comuni (i trasferimenti dello Stato nei cinque anni sono passati da 3.291.736,56 a – 226.636,29 euro. Il dato 2015 risulta addirittura negativo perché, a fronte di un fondo di solidarietà trasferito dallo Stato per un valore di euro 1.049.972,04 e altri contributi 103.401,62, il Comune versa allo Stato una quota di alimentazione, prelevata direttamente dall’Erario dall’Imu versata dai contribuenti trecatesi, pari a euro 1.380.009,95). Negli stessi anni, contestualmente al progressivo aggravamento della crisi economica, si rendeva necessario sostenere la spesa sociale, ritenuta prioritaria e rimasta inalterata a fronte di una drastica riduzione delle risorse a disposizione. Negli anni successivi si completava il pagamento delle opere pregresse e, promuovendo la sperimentazione contabile in anticipo rispetto agli altri comuni, si perveniva ad una consistente riduzione dei vincoli di patto di stabilità, almeno per le spese di investimento; ne è derivata la possibilità di potenziare gli investimenti per opere pubbliche che già dal 2014 risultavano raddoppiati rispetto all’anno precedente, superando abbondantemente il milione di euro». «Anche questo consuntivo – ha continuato - segue le linee guida che hanno improntato l’azione amministrativa negli scorsi anni: mantenimento dei servizi con priorità alla spesa sociale, sviluppo degli investimenti in un quadro di rigorosa solidità finanziaria. Da segnalare il cospicuo avanzo di bilancio, attestato nel 2015 a 2.772.531 euro e in gran parte vincolato, a seguito dei nuovi principi contabili o accantonato per crediti di dubbia esigibilità, con una parte disponibile pari a 248.380,18 euro. Questo risultato, che si attesta su valori leggermente superiori a quelli degli scorsi anni, costituisce un primo segnale della solidità della situazione finanziaria del nostro comune ed acquista maggior valore per il fatto che è accompagnato da un valore positivo (+ 298.475,71 euro) dell’equilibrio di parte corrente, un dato che dimostra la capacità di sostenere le spese necessarie per la gestione corrente con le sole entrate correnti, allo stesso modo la presenza di un avanzo contabile di 250.000 euro testimonia un saldo positivo tra accertamenti ed impegni senza tener conto dell’avanzo applicato. I dati forniscono un quadro di grande saldezza per la situazione economica del nostro comune, ottenuta peraltro senza aumentare l’imposizione tributaria nei confronti dei cittadini, anzi apportando nello scorso anno una non trascurabile diminuzione sulle tariffe per il servizio raccolta e smaltimento rifiuti, frutto degli ottimi risultati raggiunti nella raccolta differenziata: in generale, la pressione tributaria per abitante, pari a 537,57 euro nel 2012 (introduzione dell’Imu), si è progressivamente ridotto fino ai 491,42 euro del 2015, con una riduzione di oltre l’8%. È continuato nel corso dell’anno il trend positivo delle spese in conto capitale, che contribuiscono ad arricchire la dotazione di opere pubbliche della nostra città. Al valore del 2015, pari a 940.000 euro, in linea con quello dell’anno precedente, vanno aggiunte anche opere per 250.000 euro circa, reimputate nel 2016 per interventi iniziati nello scorso anno. L’azione amministrativa si è dispiegata in tutti i settori, mediante la progettazione e il finanziamento, l’avvio o il completamento di un numero qualitativamente e quantitativamente elevato di interventi; a questi si aggiunge la promozione e il sostegno a iniziative del settore privato aventi rilevante importanza per la comunità». Ruggerone ha poi elencato i principali interventi realizzati. Le cifre del consuntivo sono state spiegate nel dettaglio dal consigliere delegato al Bilancio, Pier Paolo Almasio, mentre l’assessore ai Trasporti, Mario Zeno, ha evidenziato il taglio progressivo, dal 2010 ad oggi, dei fondi regionali per il trasporto pubblico che ha costretto il Comune a rinunciare a servizi importanti quali il ChiamaTi. «Organizzare a livello comunale un servizio sostitutivo del ChiamaTi – ha sottolineato Zeno – costerebbe al Comune circa 350.000 euro all’anno, una spesa che le nostre casse comunali non potrebbero sopportare». I consiglieri di minoranza Giorgio Capoccia e Andrea Crivelli hanno definito quella presentata dall’Amministrazione «una relazione propagandistica» e hanno espresso voto contrario; astenuto il consigliere Roberto Varisco; assenti i consiglieri Federico Binatti, Tiziano Casellino, Rossano Canetta ed Edoardo Locarni; il rendiconto è stato approvato, dunque, con il solo voto favorevole della maggioranza.
Daniela Uglietti