Studenti tra le corsie dell'ospedale «Sono una ventata di primavera»

Studenti tra le corsie dell'ospedale «Sono una ventata di primavera»
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Una collaborazione tra Avo Novara e istituto professionale Ravizza sta portando gli studenti nelle corsie dell’ospedale Maggiore nelle vesti di volontari: undici hanno già cominciato a frequentare i reparti la settimana scorsa, cinque dovrebbero iniziare il percorso a breve. Si tratta di un progetto del tutto innovativo, come conferma la presidente di Avo Novara, Danila Finzi: “In città di certo e per la nostra associazione credo che sia d’avanguardia anche in Italia. Per ora abbiamo proposto un tirocinio breve con 8 turni in corsia seguiti da un tutor con un incontro intermedio di confronto, ma non è detto che un domani possa essere stabilito un impegno più duraturo o addirittura progettare un percorso di alternanza scuola – lavoro”.

“Il progetto scuola volontariato che mette in contatto ragazzi e associazioni – spiega Loredana Leotta, docente di religione del Ravizza – esiste già da diversi anni nel nostro istituto e riscuote spesso risposte incredibili a dimostrazione che i giovani vogliono impegnarsi, se gli adulti sanno stimolarli ed essere d’esempio”. Così è accaduto anche per l’Avo: dopo aver conosciuto l’associazione attraverso la locandina del 36° corso di formazione sono stati gli stessi ragazzi a chiedere di iscriversi al corso per volontari ospedalieri. Hanno frequentato tutte le lezioni e, dopo la visita medica di rito, hanno indossato il camice azzurro. I reparti individuati dalla direzione sanitaria per far svolgere agli studenti tirocinio sono: Cardiologia 1, Cardiologia 2, Cardiochirurgia, Ortopedia e traumatologia, Neurologia, Otorinolaringoiatria, Urologia, Chirurgia maxillo facciale, Medicina Interna 2. “E ovunque ci dicono che hanno portato una ventata di primavera” sottolinea Patrizia Carrera, consigliera Avo e referente dei tutor per il progetto. Al termine del periodo di tirocinio ai ragazzi sarà rilasciato l’attestato finalizzato al riconoscimento di crediti formativi.

“L’esperienza in ospedale rappresenta un’occasione altamente formativa – evidenzia il dirigente scolastico dell’istituto Ravizza, Loreta Guacci – per il fatto che si tratta di un gesto volontario e perché avvicina i ragazzi a realtà come la vecchiaia e la malattia, che troppo spesso la nostra società tende a rimuovere”. Per gli studenti, tutti maggiorenni, anche un modo per confrontarsi con quella che potrebbe essere la futura realtà professionale, visto che provengono da classi quarte e quinte dell’indirizzo socio-sanitario. “Vorremmo tutti proseguire con gli studi – racconta Alessandro Casarotti, che si fa portavoce anche dei compagni – chi in Psicologia, chi in Infermieristica o Ostetricia, ma anche in Beni Culturali. Siamo molto contenti di questa esperienza e speriamo di portarla avanti in futuro”. Soddisfatti anche i vertici dell’ospedale Maggiore: “La nostra azienda – sottolinea il direttore generale, Mario Minola – dimostra pure in questa occasione l’apertura al territorio. Per noi è una vera scoperta il mondo della scuola, visto che finora avevamo fatto solo qualche timido scambio nell’area amministrativa, mentre ora davvero gli studenti sono nel cuore del nostro ospedale”.

l.pa.

Una collaborazione tra Avo Novara e istituto professionale Ravizza sta portando gli studenti nelle corsie dell’ospedale Maggiore nelle vesti di volontari: undici hanno già cominciato a frequentare i reparti la settimana scorsa, cinque dovrebbero iniziare il percorso a breve. Si tratta di un progetto del tutto innovativo, come conferma la presidente di Avo Novara, Danila Finzi: “In città di certo e per la nostra associazione credo che sia d’avanguardia anche in Italia. Per ora abbiamo proposto un tirocinio breve con 8 turni in corsia seguiti da un tutor con un incontro intermedio di confronto, ma non è detto che un domani possa essere stabilito un impegno più duraturo o addirittura progettare un percorso di alternanza scuola – lavoro”.

“Il progetto scuola volontariato che mette in contatto ragazzi e associazioni – spiega Loredana Leotta, docente di religione del Ravizza – esiste già da diversi anni nel nostro istituto e riscuote spesso risposte incredibili a dimostrazione che i giovani vogliono impegnarsi, se gli adulti sanno stimolarli ed essere d’esempio”. Così è accaduto anche per l’Avo: dopo aver conosciuto l’associazione attraverso la locandina del 36° corso di formazione sono stati gli stessi ragazzi a chiedere di iscriversi al corso per volontari ospedalieri. Hanno frequentato tutte le lezioni e, dopo la visita medica di rito, hanno indossato il camice azzurro. I reparti individuati dalla direzione sanitaria per far svolgere agli studenti tirocinio sono: Cardiologia 1, Cardiologia 2, Cardiochirurgia, Ortopedia e traumatologia, Neurologia, Otorinolaringoiatria, Urologia, Chirurgia maxillo facciale, Medicina Interna 2. “E ovunque ci dicono che hanno portato una ventata di primavera” sottolinea Patrizia Carrera, consigliera Avo e referente dei tutor per il progetto. Al termine del periodo di tirocinio ai ragazzi sarà rilasciato l’attestato finalizzato al riconoscimento di crediti formativi.

“L’esperienza in ospedale rappresenta un’occasione altamente formativa – evidenzia il dirigente scolastico dell’istituto Ravizza, Loreta Guacci – per il fatto che si tratta di un gesto volontario e perché avvicina i ragazzi a realtà come la vecchiaia e la malattia, che troppo spesso la nostra società tende a rimuovere”. Per gli studenti, tutti maggiorenni, anche un modo per confrontarsi con quella che potrebbe essere la futura realtà professionale, visto che provengono da classi quarte e quinte dell’indirizzo socio-sanitario. “Vorremmo tutti proseguire con gli studi – racconta Alessandro Casarotti, che si fa portavoce anche dei compagni – chi in Psicologia, chi in Infermieristica o Ostetricia, ma anche in Beni Culturali. Siamo molto contenti di questa esperienza e speriamo di portarla avanti in futuro”. Soddisfatti anche i vertici dell’ospedale Maggiore: “La nostra azienda – sottolinea il direttore generale, Mario Minola – dimostra pure in questa occasione l’apertura al territorio. Per noi è una vera scoperta il mondo della scuola, visto che finora avevamo fatto solo qualche timido scambio nell’area amministrativa, mentre ora davvero gli studenti sono nel cuore del nostro ospedale”.

l.pa.

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