Tavolo tecnico sulla violenza sulle donne: iniziative completate e progetti futuri
NOVARA - Sono 78 le donne che, da inizio anno al 27 aprile, si sono rivolte al Centro antiviolenza attivo in Provincia. A Palazzo Natta, infatti, è in funzione un Centro servizi pari opportunità, che, tra i tanti compiti, segue e accompagna proprio le donne vittime di violenza. A fornire il dato, giovedì 30 aprile, in occasione di una riunione dei soggetti firmatari del “Protocollo antiviolenza”, la consigliera provinciale, con delega alle Pari opportunità, Laura Noro. Un incontro per fare il punto della situazione e gettare le basi per i futuri progetti.Di queste donne che hanno chiesto aiuto al centro, 63 sono italiane. «Undici hanno già predisposto la denuncia nei confronti di chi le ha maltrattate – ha proseguito Noro – Altre 59 sono comunque seguite da un legale. E’ un dato, quello delle 78 donne che si sono rivolte al centro, che fa riflettere, considerando il fatto che non siamo ancora giunti a fine anno. L’età media delle vittime è tra i 31 e i 45 anni. 41 di loro si collocano, infatti, in questa fascia di età. Hanno in genere un figlio a carico e sono in cerca di un lavoro».Un incontro in cui Noro ha illustrato le ultime iniziative, avviate dopo la consueta riunione del 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne. Ha riferito dell’avvio del progetto relativo al “Bando per accesso ai finanziamenti per i centri antiviolenza”, con un’iniziativa che vedrà come capofila il Comune di Novara (presente al tavolo l’assessore alle Pari opportunità a Palazzo Cabrino, Margherita Patti). Tra i temi trattati anche la programmazione di incontri sulla violenza nelle scuole e l’informazione della proroga con la Regione del protocollo contro le discriminazioni.Molti gli interventi che si sono alternati. Presente anche Enrica Resini, per il Soroptimist Alto Novarese, che ha illustrato un progetto portato avanti in collaborazione con l’ospedale di Borgomanero: «l’allestimento di una stanza protetta, attraverso un percorso ‘rosa’, a disposizione delle donne che si recano al Dea perché vittime di violenza». Un’iniziativa che ha avuto il plauso del sostituto procuratore della Repubblica, Olimpia Bossi, presente al tavolo così come il maggiore Silvio Mele, per i Carabinieri, e la dottoressa Sabrina Galli, dirigente della Mobile, per la Questura. All’ospedale di Novara circa 200 i casi che possono rientrare nella categoria maltrattamenti, dove, però, rientra anche uno strattonamento dovuto a uno scippo. L’assessore Patti ha evidenziato quali azioni reputa necessarie: «a partire dalla formazione del personale della scuola, delle Forze dell’ordine e del personale socio-sanitario. Occorre poi promuovere azioni che agiscano sul maltrattante. Da non dimenticare, poi, prevenzione e comunicazione».
Monica Curino
NOVARA - Sono 78 le donne che, da inizio anno al 27 aprile, si sono rivolte al Centro antiviolenza attivo in Provincia. A Palazzo Natta, infatti, è in funzione un Centro servizi pari opportunità, che, tra i tanti compiti, segue e accompagna proprio le donne vittime di violenza. A fornire il dato, giovedì 30 aprile, in occasione di una riunione dei soggetti firmatari del “Protocollo antiviolenza”, la consigliera provinciale, con delega alle Pari opportunità, Laura Noro. Un incontro per fare il punto della situazione e gettare le basi per i futuri progetti.Di queste donne che hanno chiesto aiuto al centro, 63 sono italiane. «Undici hanno già predisposto la denuncia nei confronti di chi le ha maltrattate – ha proseguito Noro – Altre 59 sono comunque seguite da un legale. E’ un dato, quello delle 78 donne che si sono rivolte al centro, che fa riflettere, considerando il fatto che non siamo ancora giunti a fine anno. L’età media delle vittime è tra i 31 e i 45 anni. 41 di loro si collocano, infatti, in questa fascia di età. Hanno in genere un figlio a carico e sono in cerca di un lavoro».Un incontro in cui Noro ha illustrato le ultime iniziative, avviate dopo la consueta riunione del 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne. Ha riferito dell’avvio del progetto relativo al “Bando per accesso ai finanziamenti per i centri antiviolenza”, con un’iniziativa che vedrà come capofila il Comune di Novara (presente al tavolo l’assessore alle Pari opportunità a Palazzo Cabrino, Margherita Patti). Tra i temi trattati anche la programmazione di incontri sulla violenza nelle scuole e l’informazione della proroga con la Regione del protocollo contro le discriminazioni.Molti gli interventi che si sono alternati. Presente anche Enrica Resini, per il Soroptimist Alto Novarese, che ha illustrato un progetto portato avanti in collaborazione con l’ospedale di Borgomanero: «l’allestimento di una stanza protetta, attraverso un percorso ‘rosa’, a disposizione delle donne che si recano al Dea perché vittime di violenza». Un’iniziativa che ha avuto il plauso del sostituto procuratore della Repubblica, Olimpia Bossi, presente al tavolo così come il maggiore Silvio Mele, per i Carabinieri, e la dottoressa Sabrina Galli, dirigente della Mobile, per la Questura. All’ospedale di Novara circa 200 i casi che possono rientrare nella categoria maltrattamenti, dove, però, rientra anche uno strattonamento dovuto a uno scippo. L’assessore Patti ha evidenziato quali azioni reputa necessarie: «a partire dalla formazione del personale della scuola, delle Forze dell’ordine e del personale socio-sanitario. Occorre poi promuovere azioni che agiscano sul maltrattante. Da non dimenticare, poi, prevenzione e comunicazione».
Monica Curino
Per saperne di più leggi l’articolo sul Corriere di Novara in edicola lunedì 4 maggio