“The wild web-Per un uso consapevole dei social network”: grande partecipazione

“The wild web-Per un uso consapevole dei social network”: grande partecipazione
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NOVARA – Grande successo e aula Magna dell’Università di via Perrone gremita da 250 persone per il convegno “The Wild Web-per un uso consapevole dei social network”, promosso dal Rotary Val Ticino e sostenuto dalla Fondazione della Comunità del Novarese Onlus all'interno del Progetto per Tommaso. Protagonisti, oltre agli allievi di alcuni istituti novaresi, che hanno raccontato la propria esperienza, e dei peer educators, che hanno partecipato al progetto, tre relatori: Paolo Attivissimo (giornalista e informatico), Roberto Musco (assistente capo Polizia di Stato) e Carlo Alberto Zambrino (neuropsichiatra, direttore della Struttura Complessa del Dipartimento Materno Infantile ASL 13). Ad aprire i lavori, Susanna Borlandelli del Rotary Val Ticino e a portare i saluti della Fondazione della Comunità del Novarese, il presidente Cesare Ponti e il segretario generale Gianluca Vacchini. Tra i presenti, tra il pubblico, anche Paolo Picchio, papà di Carolina, la ragazza morta nel 2013, vittima di cyberbullismo. Interessanti gli interventi di tutti i relatori. Attivissimo, in particolare, ha illustrato i rischi dei social network, “che sono sempre più prodotti commerciali, non qualcosa per noi, per aiutarci. Ogni giorno Facebook raccoglie 4,5 miliardi di like, di mipiace. Ogni mipiace ha un interesse economico”, suggerendo alcuni trucchi per tutelarsi dalla rete. Da Zambrino una descrizione dell’identikit di vittime e persecutori nel web, da Musco, invece, un intervento che ha riguardato comportamenti, reati e conseguenze in materia di cyberbullismo.

mo.c.


NOVARA – Grande successo e aula Magna dell’Università di via Perrone gremita da 250 persone per il convegno “The Wild Web-per un uso consapevole dei social network”, promosso dal Rotary Val Ticino e sostenuto dalla Fondazione della Comunità del Novarese Onlus all'interno del Progetto per Tommaso. Protagonisti, oltre agli allievi di alcuni istituti novaresi, che hanno raccontato la propria esperienza, e dei peer educators, che hanno partecipato al progetto, tre relatori: Paolo Attivissimo (giornalista e informatico), Roberto Musco (assistente capo Polizia di Stato) e Carlo Alberto Zambrino (neuropsichiatra, direttore della Struttura Complessa del Dipartimento Materno Infantile ASL 13). Ad aprire i lavori, Susanna Borlandelli del Rotary Val Ticino e a portare i saluti della Fondazione della Comunità del Novarese, il presidente Cesare Ponti e il segretario generale Gianluca Vacchini. Tra i presenti, tra il pubblico, anche Paolo Picchio, papà di Carolina, la ragazza morta nel 2013, vittima di cyberbullismo. Interessanti gli interventi di tutti i relatori. Attivissimo, in particolare, ha illustrato i rischi dei social network, “che sono sempre più prodotti commerciali, non qualcosa per noi, per aiutarci. Ogni giorno Facebook raccoglie 4,5 miliardi di like, di mipiace. Ogni mipiace ha un interesse economico”, suggerendo alcuni trucchi per tutelarsi dalla rete. Da Zambrino una descrizione dell’identikit di vittime e persecutori nel web, da Musco, invece, un intervento che ha riguardato comportamenti, reati e conseguenze in materia di cyberbullismo.

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