Tirare a lucido l’urna del Santo

Tirare a lucido l’urna del Santo
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NOVARA - Tirare a lucido l’urna con le spoglie di San Gaudenzio è una questione di famiglia per Ettore Borri. Da oltre 60 anni il settantottenne novarese di Sant’Agabio, nei giorni precedenti l’apertura dello Scurolo, provvede a far sì che tutto risplenda agli occhi dei fedeli che renderanno omaggio al primo vescovo di Novara durante la patronale: «Ho iniziato a 14 anni e non ho più smesso - spiega Ettore Borri - Mi bastano un secchiello pieno d’acqua e sapone, un panno, una spazzola, un pennello ed il classico “olio di gomito”. Tre-quattro ore al mattino, un paio al pomeriggio. Con questo metodo artigianale contrasto la naturale tendenza dell’argento ad ossidarsi, pulendo le parti in metallo dell’urna e del “castello” che smonto e rimonto».  Grattando via l’ossido, il materiale sottostante riemerge e brilla. Lo facevano già i genitori  di Ettore - Cecilia e Cesare - titolari di un laboratorio di argentatura e doratura a Sant’Agabio: «All’epoca il prevosto era monsignor Mario Quaglia - ricorda Ettore Borri -  Ho cominciato a seguirli da ragazzino, portando poi avanti la loro opera». Quasi sempre in solitaria, tranne qualche eccezione: «Quest’anno al mio fianco c’è un ragazzo, Samuele, che al pomeriggio mi dà una mano. Per un certo periodo mi aveva aiutato anche suo fratello maggiore Alessandro, poi trasferitosi all’estero.  Mi conforta poter contare su un supporto nel presente e su un possibile successore in futuro, fermo restando che io andrò avanti ad oltranza. Sono molto legato a San Gaudenzio e, visto il mio quartiere d’origine, anche a Sant’Agabio che fu il secondo vescovo di Novara. Una sua statua si trova proprio nello Scurolo, accanto all’urna del Santo patrono». Il 2018 ha portato anche un’altra bella novità: «Sogno da tempo che l’urna venga restaurata dopo il furto di alcune parti dell’apparato ornamentale argenteo, avvenuto qualche anno fa - continua Ettore Borri -  Parrebbe che siano finalmente stati trovati i fondi per realizzare le copie delle parti asportate e ripristinarle così com’erano. Per l’apertura dello Scurolo, nel 2019, l’urna potrebbe essere di nuovo al completo». Senza mai smettere di pulire gli inserti in argento, il giovane Samuele Ciccolo non si perde una sola parola: «Mio padre mi ha proposto di dare una mano ad Ettore e ho accettato - racconta - Frequento il Liceo Linguistico “Carlo Alberto” , voglio imparare anche qualche lavoretto.   Farlo a pochi centimetri dalle spoglie di San Gaudenzio è per me un privilegio ed un’emozione». 
Filippo Bezio

NOVARA - Tirare a lucido l’urna con le spoglie di San Gaudenzio è una questione di famiglia per Ettore Borri. Da oltre 60 anni il settantottenne novarese di Sant’Agabio, nei giorni precedenti l’apertura dello Scurolo, provvede a far sì che tutto risplenda agli occhi dei fedeli che renderanno omaggio al primo vescovo di Novara durante la patronale: «Ho iniziato a 14 anni e non ho più smesso - spiega Ettore Borri - Mi bastano un secchiello pieno d’acqua e sapone, un panno, una spazzola, un pennello ed il classico “olio di gomito”. Tre-quattro ore al mattino, un paio al pomeriggio. Con questo metodo artigianale contrasto la naturale tendenza dell’argento ad ossidarsi, pulendo le parti in metallo dell’urna e del “castello” che smonto e rimonto».  Grattando via l’ossido, il materiale sottostante riemerge e brilla. Lo facevano già i genitori  di Ettore - Cecilia e Cesare - titolari di un laboratorio di argentatura e doratura a Sant’Agabio: «All’epoca il prevosto era monsignor Mario Quaglia - ricorda Ettore Borri -  Ho cominciato a seguirli da ragazzino, portando poi avanti la loro opera». Quasi sempre in solitaria, tranne qualche eccezione: «Quest’anno al mio fianco c’è un ragazzo, Samuele, che al pomeriggio mi dà una mano. Per un certo periodo mi aveva aiutato anche suo fratello maggiore Alessandro, poi trasferitosi all’estero.  Mi conforta poter contare su un supporto nel presente e su un possibile successore in futuro, fermo restando che io andrò avanti ad oltranza. Sono molto legato a San Gaudenzio e, visto il mio quartiere d’origine, anche a Sant’Agabio che fu il secondo vescovo di Novara. Una sua statua si trova proprio nello Scurolo, accanto all’urna del Santo patrono». Il 2018 ha portato anche un’altra bella novità: «Sogno da tempo che l’urna venga restaurata dopo il furto di alcune parti dell’apparato ornamentale argenteo, avvenuto qualche anno fa - continua Ettore Borri -  Parrebbe che siano finalmente stati trovati i fondi per realizzare le copie delle parti asportate e ripristinarle così com’erano. Per l’apertura dello Scurolo, nel 2019, l’urna potrebbe essere di nuovo al completo». Senza mai smettere di pulire gli inserti in argento, il giovane Samuele Ciccolo non si perde una sola parola: «Mio padre mi ha proposto di dare una mano ad Ettore e ho accettato - racconta - Frequento il Liceo Linguistico “Carlo Alberto” , voglio imparare anche qualche lavoretto.   Farlo a pochi centimetri dalle spoglie di San Gaudenzio è per me un privilegio ed un’emozione». 
Filippo Bezio

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