Torna a vivere il Civico Medagliere

Torna a vivere il Civico Medagliere
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Una doppia notizia: tornerà vivere il Civico Medagliere. E sarà la delegazione Fai di Novara a occuparsene. Lunedì il passaggio delle consegne per la collezione civica alla presenza del sindaco di Novara Alessandro Canelli. Pur rimanendo di proprietà del Comune, saranno i delegati del Fai a “gestirlo” attraverso un progetto di valorizzazione e di tutela in accordo con Amministrazione Comunale e Settore Musei: lo hanno preso in consegna il capo delegazione Giuse De Vito e il tesoriere Antonio Poggi Steffanina, esperto numismatico del Fai e che, insieme a Emanuele Spina, ha curato le varie iniziative proposte dall’associazione in tema di monete. Il Civico Medagliere, questo sconosciuto. Da anni non è più visibile al pubblico: l’ultima esposizione risale al 1987 nell’ambito della mostra Museo Novarese, dove fu selezionata una campionatura di pezzi particolarmente significativa. Tutto il materiale è inventariato: consta di 2.377 pezzi fra monete, medaglioni, onorificenze, sigilli e calchi in gesso databili dal II secolo dopo Cristo al tardo Ottocento. Lo stato di conservazione è complessivamente buono: ci sono alcuni pezzi perfetti, altri necessitano di una leggera pulitura, altri ancora di qualche intervento di restauro più o meno consistente. L’origine è antica: i primi pezzi arrivano al Municipio e poi alla Biblioteca attraverso donazioni sporadiche, ancor prima che prenda corpo l’idea di un museo cittadino. Nei decenni la collezione si arricchisce grazie a donazioni dovute alla generosità di archeologi per diletto (monete provenienti da scavi e rinvenimenti occasionali del territorio), appassionati numismatici (soprattutto Pietro Caire, cui si devono numerosi studi e pubblicazioni in proposito), raffinati collezionisti come Negri, Pernati, Ricca, Gautieri. La prima esposizione al pubblico è del 1910 nelle sale del museo inaugurato a Palazzo del Mercato. Successivamente è esposto al Museo archeologico al piano terreno del Broletto, nell’allestimento di Remo Fumagalli degli anni ’50. Alla fine degli anni Settanta la collezione viene ritirata. Ora tornerà a nuova vita. Il sindaco Canelli: «Prima faremo una mostra per far conoscere il Medagliere e poi occorrerà trovare uno spazio idoneo dove collocarlo». Tutto è allo studio, il Fai è al lavoro: «Siamo ben felice – ha detto Giuse De Vito – dell’impegno che ci è stato affidato. Sarà nostra cura valorizzarlo e tutelarlo al meglio attraverso iniziative che organizzeremo con enti e istituzioni della città coinvolgendo le scuole superiori». Poggi Steffanina: «Il nostro obiettivo è quello di studiarlo e renderlo fruibile alla comunità, non prima di aver proceduto alla digitalizzazione di un importante patrimonio. Tutto questo grazie a Giuse De Vito, al capo delegzione precedente Eugenio Bonzanini, al Sindaco e al dirigente del Settore Cultura del Comune, Paolo Cortese».

Eleonora Groppetti

 

 

 

Una doppia notizia: tornerà vivere il Civico Medagliere. E sarà la delegazione Fai di Novara a occuparsene. Lunedì il passaggio delle consegne per la collezione civica alla presenza del sindaco di Novara Alessandro Canelli. Pur rimanendo di proprietà del Comune, saranno i delegati del Fai a “gestirlo” attraverso un progetto di valorizzazione e di tutela in accordo con Amministrazione Comunale e Settore Musei: lo hanno preso in consegna il capo delegazione Giuse De Vito e il tesoriere Antonio Poggi Steffanina, esperto numismatico del Fai e che, insieme a Emanuele Spina, ha curato le varie iniziative proposte dall’associazione in tema di monete. Il Civico Medagliere, questo sconosciuto. Da anni non è più visibile al pubblico: l’ultima esposizione risale al 1987 nell’ambito della mostra Museo Novarese, dove fu selezionata una campionatura di pezzi particolarmente significativa. Tutto il materiale è inventariato: consta di 2.377 pezzi fra monete, medaglioni, onorificenze, sigilli e calchi in gesso databili dal II secolo dopo Cristo al tardo Ottocento. Lo stato di conservazione è complessivamente buono: ci sono alcuni pezzi perfetti, altri necessitano di una leggera pulitura, altri ancora di qualche intervento di restauro più o meno consistente. L’origine è antica: i primi pezzi arrivano al Municipio e poi alla Biblioteca attraverso donazioni sporadiche, ancor prima che prenda corpo l’idea di un museo cittadino. Nei decenni la collezione si arricchisce grazie a donazioni dovute alla generosità di archeologi per diletto (monete provenienti da scavi e rinvenimenti occasionali del territorio), appassionati numismatici (soprattutto Pietro Caire, cui si devono numerosi studi e pubblicazioni in proposito), raffinati collezionisti come Negri, Pernati, Ricca, Gautieri. La prima esposizione al pubblico è del 1910 nelle sale del museo inaugurato a Palazzo del Mercato. Successivamente è esposto al Museo archeologico al piano terreno del Broletto, nell’allestimento di Remo Fumagalli degli anni ’50. Alla fine degli anni Settanta la collezione viene ritirata. Ora tornerà a nuova vita. Il sindaco Canelli: «Prima faremo una mostra per far conoscere il Medagliere e poi occorrerà trovare uno spazio idoneo dove collocarlo». Tutto è allo studio, il Fai è al lavoro: «Siamo ben felice – ha detto Giuse De Vito – dell’impegno che ci è stato affidato. Sarà nostra cura valorizzarlo e tutelarlo al meglio attraverso iniziative che organizzeremo con enti e istituzioni della città coinvolgendo le scuole superiori». Poggi Steffanina: «Il nostro obiettivo è quello di studiarlo e renderlo fruibile alla comunità, non prima di aver proceduto alla digitalizzazione di un importante patrimonio. Tutto questo grazie a Giuse De Vito, al capo delegzione precedente Eugenio Bonzanini, al Sindaco e al dirigente del Settore Cultura del Comune, Paolo Cortese».

Eleonora Groppetti

 

 

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