Trasporti: Novara resta centrale

Trasporti: Novara resta centrale
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TORINO - Per coniugare una visione di ampio respiro con le emergenze ed i problemi quotidiani che riguardano lo spostamento delle persone la Regione ha lanciato una sfida che intende vincere con il nuovo Piano regionale della mobilita? e dei trasporti.
Con questo documento, presentato venerdi? scorso dal presidente Sergio Chiamparino e dall’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco, si vogliono delineare linee guida di sviluppo che dovranno, di qui ai prossimi anni, essere il punto di riferimento anche degli interventi infrastrutturali che saranno realizzati in Piemonte.
Il piano si attuera? mediante politiche integrate: la pianificazione dei trasporti produce effetti indiretti sui altri settori; lo stesso vale anche per le scelte della politica per l’ambiente, per l’energia, per il governo del territorio o per i servizi ai cittadini.
«L’ultimo Piano strategico dei trasporti - ha ricordato Chiamparino - risale al 1979: questo nuovo Piano ha un orizzonte temporale di ampio respiro e ci consente di immaginare il sistema dei trasporti del futuro, sia delle persone che delle merci, in grado di conciliare le esigenze di mobilita? con il rispetto dell’ambiente».
Il piano prevede inoltre un taglio del 48% delle merci su strada e zero consumo di suolo entro il 2050. Altri traguardi sono il consumo zero di carburanti fossili nei centri urbani, il taglio del 60% dei gas serra (rispetto al 1990). E per quanto riguarda le citta?, una riduzione del 30% di auto e moto, e un incremento del 30% del servizio di trasporto pubblico locale e del 14% delle biciclette. Il provvedimento e? stato varato dalla Giunta e ora dovra? passare al vaglio dell’aula.

La Regione sa infatti perfettamente che la mobilita? nel prossimo futuro subira? profondi cambiamenti grazie all’evoluzione delle tecnologie, alla crescente sensibilita? ambientale e al cambiamento delle abitudini degli utenti. «Mettiamo in campo - ha spiegato Chiamparino - una programmazione di lungo periodo che guarda da un lato ai grandi corridoi di trasporto europei come la Torino-Lione e il Terzo Valico, dall’altra mira all’ottimizzazione delle rete di trasporto locale esistente. Soprattutto in ambito logistico (nella foto un'immagine del Cim di Novara, ndr) il Piemonte e il Nord Ovest devono recuperare il tempo perduto».
«Non possiamo prevedere con certezza gli scenari che il combinato disposto di questi fattori produrra? - ha sottolineato Balocco - e non e? questo lo scopo specifico di questo piano, ma possiamo dotarci di strumenti in grado di saper leggere le tendenze in atto e di metterci in condizione di intervenire a livello politico e amministrativo per saper coglierne le opportunita? e orientare la nostra azione». L’assessore Balocco ha poi affermato che “il Piano e? il frutto di un percorso partecipato che ha visto il coinvolgimento degli stakeholders, delle istituzioni, delle associazioni e del Consiglio regionale, ed e? stato redatto con collaborazione di SITI, grazie ad un contributo della Fondazione Sanpaolo, del supporto di esperti qualificati, del contributo dell’Agenzia per la mobilita? piemontese, di Ires, di 5T e del lavoro dei funzionari della direzione Trasporti della Regione».

Il Piano e? ora in fase di valutazione. Sono stati coinvolti i soggetti con competenza ambientale, i rappresentati del comparto trasporti, ma anche coloro che avevano partecipato al workshop di apertura dei lavori. Tutti potranno esprimere osservazioni prima dell’approvazione in Consiglio regionale. «Proporremo alle Province e ai Comuni di condividere formalmente il Piano - ha concluso Chiamparino - perche? e? evidente che le istituzioni su un tema cosi? importante e che impatta sulla vita dei cittadini non possono andare in ordine sparso, ma devono concorrere ad un disegno definito e coerente».
Dalla radiografia realizzata in fase di studio, e? emerso che dal 2004 in Piemonte il volume degli spostamenti si e? ridotto del 16%, si ritiene a causa della crisi. L'auto e? il mezzo piu? usato (61%), ma ci sono segni di ripresa del trasporto pubblico, aumentato del 3%. Le merci viaggiano soprattutto su strada, ma prediligono il ferro se in arrivo dall’estero, per la distanza e per le politiche applicate in alcuni altri Paesi. In ogni caso, oltre il 53% del territorio piemontese presenta una domanda di trasporto molto rarefatta.

Sandro Devecchi

TORINO - Per coniugare una visione di ampio respiro con le emergenze ed i problemi quotidiani che riguardano lo spostamento delle persone la Regione ha lanciato una sfida che intende vincere con il nuovo Piano regionale della mobilita? e dei trasporti.
Con questo documento, presentato venerdi? scorso dal presidente Sergio Chiamparino e dall’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco, si vogliono delineare linee guida di sviluppo che dovranno, di qui ai prossimi anni, essere il punto di riferimento anche degli interventi infrastrutturali che saranno realizzati in Piemonte.
Il piano si attuera? mediante politiche integrate: la pianificazione dei trasporti produce effetti indiretti sui altri settori; lo stesso vale anche per le scelte della politica per l’ambiente, per l’energia, per il governo del territorio o per i servizi ai cittadini.
«L’ultimo Piano strategico dei trasporti - ha ricordato Chiamparino - risale al 1979: questo nuovo Piano ha un orizzonte temporale di ampio respiro e ci consente di immaginare il sistema dei trasporti del futuro, sia delle persone che delle merci, in grado di conciliare le esigenze di mobilita? con il rispetto dell’ambiente».
Il piano prevede inoltre un taglio del 48% delle merci su strada e zero consumo di suolo entro il 2050. Altri traguardi sono il consumo zero di carburanti fossili nei centri urbani, il taglio del 60% dei gas serra (rispetto al 1990). E per quanto riguarda le citta?, una riduzione del 30% di auto e moto, e un incremento del 30% del servizio di trasporto pubblico locale e del 14% delle biciclette. Il provvedimento e? stato varato dalla Giunta e ora dovra? passare al vaglio dell’aula.

La Regione sa infatti perfettamente che la mobilita? nel prossimo futuro subira? profondi cambiamenti grazie all’evoluzione delle tecnologie, alla crescente sensibilita? ambientale e al cambiamento delle abitudini degli utenti. «Mettiamo in campo - ha spiegato Chiamparino - una programmazione di lungo periodo che guarda da un lato ai grandi corridoi di trasporto europei come la Torino-Lione e il Terzo Valico, dall’altra mira all’ottimizzazione delle rete di trasporto locale esistente. Soprattutto in ambito logistico (nella foto un'immagine del Cim di Novara, ndr) il Piemonte e il Nord Ovest devono recuperare il tempo perduto».
«Non possiamo prevedere con certezza gli scenari che il combinato disposto di questi fattori produrra? - ha sottolineato Balocco - e non e? questo lo scopo specifico di questo piano, ma possiamo dotarci di strumenti in grado di saper leggere le tendenze in atto e di metterci in condizione di intervenire a livello politico e amministrativo per saper coglierne le opportunita? e orientare la nostra azione». L’assessore Balocco ha poi affermato che “il Piano e? il frutto di un percorso partecipato che ha visto il coinvolgimento degli stakeholders, delle istituzioni, delle associazioni e del Consiglio regionale, ed e? stato redatto con collaborazione di SITI, grazie ad un contributo della Fondazione Sanpaolo, del supporto di esperti qualificati, del contributo dell’Agenzia per la mobilita? piemontese, di Ires, di 5T e del lavoro dei funzionari della direzione Trasporti della Regione».

Il Piano e? ora in fase di valutazione. Sono stati coinvolti i soggetti con competenza ambientale, i rappresentati del comparto trasporti, ma anche coloro che avevano partecipato al workshop di apertura dei lavori. Tutti potranno esprimere osservazioni prima dell’approvazione in Consiglio regionale. «Proporremo alle Province e ai Comuni di condividere formalmente il Piano - ha concluso Chiamparino - perche? e? evidente che le istituzioni su un tema cosi? importante e che impatta sulla vita dei cittadini non possono andare in ordine sparso, ma devono concorrere ad un disegno definito e coerente».
Dalla radiografia realizzata in fase di studio, e? emerso che dal 2004 in Piemonte il volume degli spostamenti si e? ridotto del 16%, si ritiene a causa della crisi. L'auto e? il mezzo piu? usato (61%), ma ci sono segni di ripresa del trasporto pubblico, aumentato del 3%. Le merci viaggiano soprattutto su strada, ma prediligono il ferro se in arrivo dall’estero, per la distanza e per le politiche applicate in alcuni altri Paesi. In ogni caso, oltre il 53% del territorio piemontese presenta una domanda di trasporto molto rarefatta.

Sandro Devecchi

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