«Tutta l’area risulta essere abbandonata e degradata»

«Tutta l’area risulta essere abbandonata e degradata»
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NOVARA - «Da un anno e mezzo  due colombai del secondo recinto del cimitero comunale di viale Curtatone sono chiusi e io non riesco neppure a portare un fiore sulla lapide di mia madre e di mia sorella». A sfogarsi amaramente è una cittadina novarese che, appunto, ha le due familiari tumulate nel secondo recinto (ex campo 1 e 2) del cimitero: «I colombai sono transennati  e ormai da tempo non vi si può accedere  - spiega - Inoltre, gran parte delle lucine poste sulle lapidi restano sempre spente. Per quanto mi riguarda ho regolarmente pagato l’illuminazione per il 2014 e il 2015, 28 euro all’anno, ma senza usufruirne nei fatti.  Al di là della recinzione è comunque tutta l’area ad essere abbandonata e degradata. L’erba cresce e non viene tagliata, dalle grosse fioriere in cemento fuoriescono cespugli ed erbacce di ogni tipo. Lungo le transenne si vedono a terra lumini consumati, vasi di piante e fiori diventati secchi. E’ davvero una vergogna». 

Filippo Bezio

Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 16 luglio 2015 

NOVARA - «Da un anno e mezzo  due colombai del secondo recinto del cimitero comunale di viale Curtatone sono chiusi e io non riesco neppure a portare un fiore sulla lapide di mia madre e di mia sorella». A sfogarsi amaramente è una cittadina novarese che, appunto, ha le due familiari tumulate nel secondo recinto (ex campo 1 e 2) del cimitero: «I colombai sono transennati  e ormai da tempo non vi si può accedere  - spiega - Inoltre, gran parte delle lucine poste sulle lapidi restano sempre spente. Per quanto mi riguarda ho regolarmente pagato l’illuminazione per il 2014 e il 2015, 28 euro all’anno, ma senza usufruirne nei fatti.  Al di là della recinzione è comunque tutta l’area ad essere abbandonata e degradata. L’erba cresce e non viene tagliata, dalle grosse fioriere in cemento fuoriescono cespugli ed erbacce di ogni tipo. Lungo le transenne si vedono a terra lumini consumati, vasi di piante e fiori diventati secchi. E’ davvero una vergogna». 

Filippo Bezio

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