Un po' di Maggiora nel nuovo Concistoro

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MAGGIORA – Tra i quindici nuovi cardinali che nel concistoro del 14 febbraio riceveranno la porpora da Papa Francesco c’è anche monsignor Francesco Montenegro, attuale arcivescovo di Agrigento che dal 1971 al 1978 fu segretario particolare del maggiorese monsignor Francesco Fasola (nella foto) quando quest’ultimo ricopriva la carica di Arcivescovo di Messina. Nativo di Maggiora dove 
era nato da una modesta famiglia contadina il 23 febbraio 1898 monsignor Fasola entrò giovanissimo nell’allora seminario all’Isola di San Giulio a Orta proseguendo poi gli studi al seminario San Carlo di Arona dove ebbe come padre spirituale don Silvio Gallotti. Ordinato sacerdote nella cappella 

MAGGIORA – Tra i quindici nuovi cardinali che nel concistoro del 14 febbraio riceveranno la porpora da Papa Francesco c’è anche monsignor Francesco Montenegro, attuale arcivescovo di Agrigento che dal 1971 al 1978 fu segretario particolare del maggiorese monsignor Francesco Fasola (nella foto) quando quest’ultimo ricopriva la carica di Arcivescovo di Messina. Nativo di Maggiora dove 
era nato da una modesta famiglia contadina il 23 febbraio 1898 monsignor Fasola entrò giovanissimo nell’allora seminario all’Isola di San Giulio a Orta proseguendo poi gli studi al seminario San Carlo di Arona dove ebbe come padre spirituale don Silvio Gallotti. Ordinato sacerdote nella cappella priva dell’Episcopio di Novara dal vescovo monsignor Gamba, svolse il suo ministero sacerdotale a Galliate; entrò a far parte degli Oblati dei Santi Gaudenzio e Carlo e venne nominato assistente diocesano di Azione Cattolica, incontrando numerosi giovani tra cui il futuro presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Nominato Vescovo coadiutore di Agrigento nel 1954, sei anni più tardi gli venne assegnata la guida della diocesi di Caltagirone. Tre anni più tardi Paolo VI lo nominò arcivescovo di Messina dove rimase sino al 1976 quando rinunciò all’incarico per raggiunti limiti di età e a causa del peggioramento delle condizioni di salute. Morì a Novara il 1 luglio 1988. Le sue spoglie riposano nella Basilica Cattedrale di Messina. Recentemente, dal suo successore, l'Arcivescovo e Archimandrita Giovanni Marra, è stata aperta la causa di Beatificazione e Canonizzazione. 

Carlo Panizza

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