Una delle madri di Plaza de Mayo testimone a Borgomanero

Una delle madri di Plaza de Mayo testimone a Borgomanero
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BORGOMANERO - Giovedì 16 febbraio dalle 9,30 alle 11,30 nell’auditorium scolastico di via Aldo Moro, Vera Vigevani Jarach (nella foto) 88 anni, giornalista e scrittrice italiana naturalizzata argentina ha incontrato gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Borgomanero e Gozzano. L’evento promosso dall’Istituto storico della Resistenza di Novara e VCO “Piero Fornara” in collaborazione con il settore istruzione della Provincia di Novara. Ai giovani che la ascolteranno racconterà le sue “due storie”. “Sono un’ebrea italiana – ha spiegato e sono arrivata in Argentina nel 1939 per le leggi razziali. Mio nonno è rimasto ed è finito deportato ad Auschwitz. Dopo molti anni, un

BORGOMANERO - Giovedì 16 febbraio dalle 9,30 alle 11,30 nell’auditorium scolastico di via Aldo Moro, Vera Vigevani Jarach (nella foto) 88 anni, giornalista e scrittrice italiana naturalizzata argentina ha incontrato gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Borgomanero e Gozzano. L’evento promosso dall’Istituto storico della Resistenza di Novara e VCO “Piero Fornara” in collaborazione con il settore istruzione della Provincia di Novara. Ai giovani che la ascolteranno racconterà le sue “due storie”. “Sono un’ebrea italiana – ha spiegato e sono arrivata in Argentina nel 1939 per le leggi razziali. Mio nonno è rimasto ed è finito deportato ad Auschwitz. Dopo molti anni, un altro luogo, in Argentina, altra storia: il 25 giugno 1976 , due mesi dopo la presa del potere da parte della dittatura militare capeggiata da Jorge Rafael Videla mia figlia diciottenne Franca Jarach venne sequestrata, portata in un campo di concentramento e uccisa con i voli della morte. Queste due storie indicano un destino comune e fanno di me una testimone e una militante della memoria”. Vera Vigevani Jarach è una delle “madri di Plaza de Mayo” che si è sempre battuta per ottenere giustizia e far sì che i colpevoli degli eccidi venissero identificati e condannati. L’incontro è stato presentato da Giovanni Cerutti, Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza. Nelle foto, di Panizza, alcuni momenti dell’incontro.

Carlo Panizza

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