Vento e sbalzi climatici, agricoltura in ginocchio

Vento e sbalzi climatici, agricoltura in ginocchio
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Martedi? e mercoledi? (ma ancora non si e? del tutto calmato), il vento ha continuato a calare impetuoso dalle Alpi alla pianura. La temperatura che si abbassa velocemente, una natura in risveglio che va in crisi. Non solo, perche? le raffiche hanno scoperchiato tetti e devastano i ‘tunnel’ di coltivazione un po’ in tutta l’area delle due province, ma con particolare insistenza nel Medio e Basso Novarese. Nel Vco, invece, il vento ha alimentato ancor piu? gli incendi della Val Cannobina, ora faticosamente domati.
In diverse zone, anche di pianura, la colonnina di mercurio in queste mattinate e? scesa addirittura sottozero.
E Coldiretti lancia l’allarme. I danni alle strutture sono a macchia d’olio, cosi? come quelli ai vigneti, in particolare nelle zone ‘basse’ tra Briona, Barengo, Fara, Ghemme e Romagnano Sesia, ma anche nella zona di Suno e Bogogno: in alcuni vigneti si registra il 100% di danni, con una media del 25%.
Addirittura, tra Momo e Caltignaga ieri mattina e? ghiacciata l’acqua da poco immessa nelle risaie.
Il maltempo ha toccato anche le piante da frutto e gli ortaggi, compresi quelli in serra che, visto il caldo degli ultimi giorni, si trovavano gia? ad uno stato avanzato di vegetazione. Ripercussioni anche per gli apicoltori, in particolare nell’area di Oleggio e del Medio Novarese poiche? il vento, unito alla siccita?, sta danneggiando la fioritura dell’acacia.
«Si e? verificata una concatenazione di fattori climatici che ha fatto cambiare in modo repentino le temperature, passando dal forte caldo alla brina» sottolinea il presidente di Coldiretti Novara Vco Sara Baudo.
«D’altronde a marzo, ad esempio, la temperatura e? stata di ben 2,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento mentre le precipitazioni sono praticamente state dimezzate, arrivando ad un -54%. Sbalzi che sempre di iu? si stanno verificando sui nostri territori e che portano, pero?, conseguenze negative per le colture. I tecnici di Coldiretti Novara Vco sono in allerta ed al lavoro per monitorare tempestivamente la situazione visto che, oltretutto, si prevede per le prossime notti un ulteriore calo delle temperature».
A preoccupare – conclude la Coldiretti interprovinciale – «e? il repentino capovolgersi del tempo con i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccita? all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine con pesanti effetti sull’agricoltura dei nostri territori, che si sono acuiti negli ultimi anni».
I dati, anche a livello nazionale, parlano chiaro: l’agricoltura italiana ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.

Laura Cavalli

Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 22 aprile 2017

Martedi? e mercoledi? (ma ancora non si e? del tutto calmato), il vento ha continuato a calare impetuoso dalle Alpi alla pianura. La temperatura che si abbassa velocemente, una natura in risveglio che va in crisi. Non solo, perche? le raffiche hanno scoperchiato tetti e devastano i ‘tunnel’ di coltivazione un po’ in tutta l’area delle due province, ma con particolare insistenza nel Medio e Basso Novarese. Nel Vco, invece, il vento ha alimentato ancor piu? gli incendi della Val Cannobina, ora faticosamente domati.
In diverse zone, anche di pianura, la colonnina di mercurio in queste mattinate e? scesa addirittura sottozero.
E Coldiretti lancia l’allarme. I danni alle strutture sono a macchia d’olio, cosi? come quelli ai vigneti, in particolare nelle zone ‘basse’ tra Briona, Barengo, Fara, Ghemme e Romagnano Sesia, ma anche nella zona di Suno e Bogogno: in alcuni vigneti si registra il 100% di danni, con una media del 25%.
Addirittura, tra Momo e Caltignaga ieri mattina e? ghiacciata l’acqua da poco immessa nelle risaie.
Il maltempo ha toccato anche le piante da frutto e gli ortaggi, compresi quelli in serra che, visto il caldo degli ultimi giorni, si trovavano gia? ad uno stato avanzato di vegetazione. Ripercussioni anche per gli apicoltori, in particolare nell’area di Oleggio e del Medio Novarese poiche? il vento, unito alla siccita?, sta danneggiando la fioritura dell’acacia.
«Si e? verificata una concatenazione di fattori climatici che ha fatto cambiare in modo repentino le temperature, passando dal forte caldo alla brina» sottolinea il presidente di Coldiretti Novara Vco Sara Baudo.
«D’altronde a marzo, ad esempio, la temperatura e? stata di ben 2,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento mentre le precipitazioni sono praticamente state dimezzate, arrivando ad un -54%. Sbalzi che sempre di iu? si stanno verificando sui nostri territori e che portano, pero?, conseguenze negative per le colture. I tecnici di Coldiretti Novara Vco sono in allerta ed al lavoro per monitorare tempestivamente la situazione visto che, oltretutto, si prevede per le prossime notti un ulteriore calo delle temperature».
A preoccupare – conclude la Coldiretti interprovinciale – «e? il repentino capovolgersi del tempo con i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccita? all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine con pesanti effetti sull’agricoltura dei nostri territori, che si sono acuiti negli ultimi anni».
I dati, anche a livello nazionale, parlano chiaro: l’agricoltura italiana ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.

Laura Cavalli

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