WTS Group sigla l’accordo per acquisire l’Ottone Meloda
SAN MAURIZIO D’OPAGLIO – Nuova linfa per il distretto della rubinetteria del Cusio-Valsesia. Uno dei brand storici del polo produttivo, l’Ottone Meloda di San Maurizio d’Opaglio, è stata acquistata da Ppb srl, società parte del gruppo Wts di Brescia, già titolare di importanti marchi del settore come Teorema, Zipponi e altri.
SAN MAURIZIO D’OPAGLIO – Nuova linfa per il distretto della rubinetteria del Cusio-Valsesia. Uno dei brand storici del polo produttivo, l’Ottone Meloda di San Maurizio d’Opaglio, è stata acquistata da Ppb srl, società parte del gruppo Wts di Brescia, già titolare di importanti marchi del settore come Teorema, Zipponi e altri.
Il gruppo ha realizzato questa operazione in partnership con l’imprenditore italo-messicano Fabio Covarrubias, attivo in diversi settori in Messico e negli Stati Uniti. Tramite una sua società, sarà quindi possibile procedere allo sviluppo del marchio Ottone Meloda anche oltreoceano. L’acquisizione consentirà inoltre ad Ottone Meloda, che diventerà unità produttiva per l’intero gruppo, di rilanciare la produzione e di riproporsi sul mercato con rinnovata solidità. Salvo dunque lo storico stabilimento di San Maurizio d’Opaglio dove, si legge nel comunicato di Wts “sarà garantito il mantenimento integrale dei posti di lavoro e saranno superate le incertezze occupazionali che negli ultimi tempi avevano destato parecchie preoccupazioni nel distretto”,
“L'operazione si inserisce in una più ampia strategia di rilocalizzazione della produzione attuata dal gruppo WTS negli ultimi anni. Wts Group, con i suoi 5 stabilimenti, 4 in Italia ed uno in Francia, ed una superficie produttiva coperta di oltre 50.000 Mq si conferma una delle principali realtà industriali del settore in Italia - commenta l’amministratore delegato di WTS SpA, Aldo Verri - Con l’acquisizione di Ottone Meloda raggiungiamo l’obiettivo di consolidare l'intero ciclo produttivo all’interno del gruppo: Ottone Meloda è infatti l’unica rubinetteria italiana con ancora una fonderia interna”.
Lucia Panagini