"Preoccupato per il valico dei Giovi"
Le perplessità del sindaco di Borgolavezzaro, Renato Padoan
«Sono preoccupato per il valico dei Giovi». E' la sintesi della lunga analisi realizzata dal sindaco di Borgolavezzaro, Renato Padoan. L'antefatto: l’unione Europea ha deciso anni fa di creare un corridoio ferroviario fra la Germania del nord e il porto di Genova denominato Reno – Alpi (chiamato anche Genova – Rotterdam) formalmente TEN - T 6 (Trans-European Networks -Transport) numero 6. Tale linea prevede tra le opere principali principale il terzo valico dei Giovi, una galleria di oltre 50 km tra Genova e Tortona che porterà il traffico ferroviario su dei linee: Milano – Ceneri – Gottardo (già realizzato), Alessandria - Novara - Sempione – Lötschberg (già realizzato). Ad analizzare la situazione è il sindaco Renato Padoan.
L'intervista al sindaco Renato Padoan.
Qual è la situazione ad oggi legata alla futura apertura del terzo valico dei Giovi?
«Come sindaco sono preoccupato. Secondo alcuni studi il traffico ferroviario sarà così intenso che obbligherà addirittura a chiudere i passaggi a livello su tali linee, ovviamente dovranno essere predisposti per tempo gli opportuni sovrappassi o sottopassi. Sono stimati, secondo i dati ufficiali, oltre 100 treni al giorno nel terzo valico dei Giovi, a questo traffico occorrerà poi ovviamente sommare il traffico locale attuale».
Quali sono i tempi previsti.
«Il terzo valico è previsto finisca entro il 31 dicembre 2024. Ad oggi sono stati eseguiti, dati ufficiali circa l’80% dei lavori. Il Commissario straordinario per il terzo valico ha recentemente dichiarato che a causa di ritardi, il termine dei lavori potrebbe slittare a Giugno 2025, anche se si pensa recuperare il tempo perduto. Manca meno di tre anni».
Perché l’Amministrazione di Borgolavezzaro è preoccupata?
«Tutti i sindaci della Bassa Novarese sono un po’ preoccupati e stiamo lavorando tutti insieme per sollecitare gli enti ad affrontare il problema. L’Amministrazione di Borgolavezzaro è maggiormente preoccupata perché la situazione di Borgo è particolare. Borgolavezzaro, a differenza degli altri comuni della Bassa Novarese, che pure avranno pesantissime ripercussioni, è diviso dalla ferrovia e soprattutto non c’è la possibilità di realizzare un cavalcavia dove oggi sorgono i passaggi a livello di Via Garibaldi e di Via Tornaco. Cosa invece meno difficile in altri comuni. Ciò significa studiare e realizzare soluzioni che prevedano per Borgolavezzaro, oltre ai cavalcavia anche nuove strade di collegamento».
Da dove nasce la preoccupazione?
«Nasce dal fatto che, se prediamo per buone le dichiarazioni del Commissario straordinario e certo non c’è motivo per non farlo, fra tre anni è possibile che inizieremo ad avere un significativo aumento di traffico ferroviario. In tre anni, per Borgo, occorre definire un progetto, che al momento non esiste. Poi occorre approvarlo e finanziarlo, frazionare i terreni e poi acquisirli. Poi occorre un progetto esecutivo delle opere, una gara d’appalto. Poi l’esecuzione delle opere, i collaudi. Tutto questo andrebbe fatto in tre anni? Estremamente difficile immaginiamo».
A che punto siamo?
«Purtroppo temiamo di essere al punto zero. Non si sa chi sia l’ente che dovrebbe fare i lavori e con quali risorse. La Regione Piemonte? La Provincia di Novara, l’Anas? Certo non può essere il Comune di Borgolavezzaro che non solo non ha ovviamente risorse ma non ha le strutture tecniche per gestire simili opere».
Ma questi enti che dicono?
«Abbiamo avuto incontri con la Provincia di Novara e ringraziamo il Presidente Federico Binatti e il Consigliere alla viabilità Marzia Vincenzi per l’attenzione e la disponibilità, così come abbiamo coinvolto la Regione Piemonte dove abbiamo avuto un prezioso riscontro da parte dell’ Assessore Regionale Marco Gabusi, che ringraziamo, purtroppo fino ad oggi noi non sappiamo se e cosa si intende fare. La Regione ci ha chiesto di ipotizzare soluzioni di massima ed effettuare una stima grossolana dei costi. Riteniamo non dovremmo essere noi, come Comune, l’Ente che debba individuare e progettare soluzioni, tuttavia abbiamo presentato un sintetico studio proprio per non sottrarci al problema e stimolare un’azione, ma ad oggi non abbiamo avuto riscontri».
Quali sono i rischi?
«Il punto fondamentale è che non si sa quanto sarà l’aumento del traffico ferroviario per la linea Mortara - Novara, almeno noi non abbiamo mai visto tali dati. Se il terzo valico sarà finito nel 2025, così come sembra probabile, e ci sarà un significativo aumento del numero dei treni, il rischio è che i passaggi a livelli restino chiusi a lungo, con enorme disagi per i cittadini di Borgolavezzaro e per le imprese che sorgono oltre alla ferrovia come TecnoGi, Starlack e altre importanti attività. Se poi, come si dice, tali passaggi a livello verranno addirittura soppressi, ovvero chiusi, senza fare in tempo a realizzare opere di collegamento, per Borgo sarà una fase estremamente critica».
Si dice che il terzo valico non finirà così presto e che l’aumento di traffico non sarà poi così elevato.
«Non sapremmo che dire. Al momento i lavori sembrano procedere e si spera, nell’interesse dell’Italia, che l’opera possa produrre i risultati per cui è stata realizzata, se così non fosse spendere 6.900 milioni di euro per un opera non utile... ci sarebbe da farsi alcune domande».
Se non si faranno le opere e i passaggi a livello saranno sempre “chiusi”, non si teme che i cittadini possano dare vita ad azioni di protesta, magari anche estreme?
«Se ciò dovesse accadere i cittadini di Borgo e dei paesi vicino avrebbero tutto il diritto di protestare. Occorre assolutamente operare con lungimiranza perché ciò non avvenga, soprattutto l’interesse dei cittadini».
Cosa intende fare come sindaco?
«Insieme ai colleghi dell’ Amministrazione, e ai sindaci dei paesi vicini, continuare a sollecitare con forza Provincia e Regione per avere risposte. Se l’aumento di traffico ci sarà, allora è assolutamente tempo di agire. Se l’aumento di traffico non ci sarà, allora ci venga ufficialmente confermato e saremo tutti più sereni».