Cronaca

A Borgomanero arriva il giro di vite contro gli inquilini morosi

Le situazioni di insolvenza finiranno in tribunale.

A Borgomanero arriva il giro di vite contro gli inquilini morosi
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Arriva il giro di vite contro gli inquilini morosi delle strutture a edilizia residenziale pubblica e dell'ex Lascito Tornielli, passato al Comune dopo lo scioglimento come Ipab.

Giro di vite contro gli inquilini morosi a Borgomanero

Con una delibera di Giunta l’amministrazione ha deciso che porterà in tribunale gli inquilini morosi. In realtà le delibere sono più di una, e riguardano diversi casi relativi a due alloggi di edilizia residenziale pubblica in piazza Mora e Gibin e a due negozi in locazione derivante dall’ex Lascito Tornielli, i cui possedimenti sono passati in mano al Comune dopo lo scioglimento come Ipab del lascito. Gli assegnatari secondo graduatoria di uno dei due alloggi di piazza Mora e Gibin sono deceduti nel mese di aprile ma i figli, invece di restituire l’appartamento, lo hanno occupato senza titolo, rendendosi «solidamente debitori dell’indennità di occupazione a decorrere dal mese di aprile». L’alloggio era già gravato da un debito, perché gli assegnatari deceduti avevano già sottoscritto un piano di rientro per alcune morosità. I solleciti del Comune agli eredi per l’estinzione del debito e la riconsegna dell’appartamento non sono serviti: «Considerata l’inerzia degli occupanti nonostante i ripetuti solleciti - scrive la giunta nella delibera che autorizza l’avvio della procedura legale - si rende doveroso intentare un’azione legale contro i possessori senza titolo, al fine di tutelare le ragione dell’ente e, nello specifico, tesa a ottenere la restituzione dell’alloggio destinato al soddisfacimento del disagio abitativo presente sul territorio, oltre al recupero delle relative spettanze». L’altro alloggio, sempre nel palazzo di Mora e Gibin, è stato riconsegnato dal coniuge dell’assegnatario, morto anch’egli, ma alla riconsegna non ha provvisto a tutte le obbligazioni contrattualmente previste (alcune mensilità non corrisposte, lo sgombero del locale, la chiusura delle utenze e l’assenza del periodo di preavviso). Anche per questo secondo caso la delibera parla di «vani solleciti» e della necessità di «procedere giudizialmente al fine di tutelare gli interessi dell’Ente». Altri due casi sono relativi a due locali di Palazzo Tornielli affittati prima dal Lascito e ora dal Comune. La situazione più annosa risale al biennio 2011/2012, quando la ditta che affittava un locale commerciale al piano terra di Palazzo Tornielli non aveva pagato l’affitto accumulando un debito di 41.994 euro. Per la controversia, il Comune è rappresentato dall’avvocato Francesca Bacchetta del Foro di Novara, ed è stata fissata un’udienza al 30 novembre (dopo l’opposizione al decreto ingiuntivo della controparte).
Un ultimo caso è relativo sempre a un locale commerciale di Palazzo Tornielli: l’affittuario ha accumulato un debito di 29.841 euro, non presentando domanda di dilazione come previsto, nello scorso anno, dal regolamento per le misure di contrasto alla crisi adottato dal Comune con l’esplosione della pandemia del Coronavirus: «Scaduto il termine per proporre domande di rateizzo - si legge nella delibera - il conduttore della società nonostante la ripresa delle attività e i continui solleciti è rimasto inerte accumulando il debito, per cui è intenzione dell’amministrazione risolvere il relativo contratto e rientrare in possesso del bene, con il recupero delle relative spettanze». Per questo motivo è stato dato mandato all’avvocato Luca De Nora del Foro di Milano per l’azione legale.

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