Esposizione

A Novara la storia della Croce rossa racchiusa in una mostra permanente

Per ora è riservata ai volontari ma il presidente Pellizzari anticipa: "Ci stiamo organizzando per renderla visibile a tutti, soprattutto alle scuole"

A Novara la storia della Croce rossa racchiusa in una mostra permanente
Pubblicato:

Un vero e proprio tesoro di documenti e cimeli che raccontano una storia lunga 160 anni: cartoline, giornali, ma anche antichi strumenti medici e attrezzature.

Lo ha raccontato Il Corriere di Novara

mostra croce rossa 5
Foto 1 di 4
mostra croce rossa 4
Foto 2 di 4
mostra croce rossa 2
Foto 3 di 4
mostra croce rossa 1
Foto 4 di 4

Croce rossa di Novara: inaugurata la mostra

E’ uno scrigno prezioso quello che il Comitato locale della Croce Rossa di Novara ha inaugurato in via Santorre di Santarosa scegliendo, non a caso, l’occasione della Giornata Mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Una palazzina a tre piani che custodisce quella che il presidente Paolo Pellizzari per il momento preferisce definire mostra permanente, ma che ha tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio museo.

Al taglio del nastro, lo scorso 9 maggio 2024, erano presenti le autorità e tanti volontari, rappresentanti del corpo militare Cri e delle crocerossine. «Si tratta di un progetto al quale abbiamo lavorato per anni: avevamo a disposizione un po’ di materiale, ma non sufficiente per realizzare qualcosa di strutturato - ha spiegato Pellizzari - Nel 2008 la signora Depretis ha lasciato questo immobile alla Cri. Lo abbiamo utilizzato per qualche anno come sede del comitato provinciale e ora abbiamo deciso di destinarlo a questa importante iniziativa».

Prezioso il contributo del collezionista Joly

Iniziativa che ha potuto concretizzarsi, ha ricordato Pellizzari, «grazie all’incontro con Daniela Alberto, che ci ha presentato Marco Joly. E’ a lui che dobbiamo tutto questo».

Joly, volontario al Comitato di Novara ma residente a Cigliano (Vercelli) e dipendente della Cri di Cavaglià (Biella), da oltre 25 anni è un collezionista appassionato di cimeli storici della Croce Rossa: «Li recupero ovunque sia possibile. Mercatini, internet, privati...», dice mostrando un pezzo di cui va particolarmente fiero: un dipinto risalente alla prima guerra mondiale che ritrae un soldato con la fascia della Croce Rossa al braccio.

L'allestimento

Per diversi mesi, fin dallo scorso autunno, Joly ha lavorato all’allestimento della mostra, che - distribuita sui tre piani della villa - contiene davvero tante “chicche” preziose.

All’ingresso campeggia il ritratto del fondatore della Croce Rossa, lo svizzero Jean Henry Dunant, e nelle bacheche diversi “memorabilia” della Cri novarese: tessere sociali, “patenti” per guidare le ambulanze, documenti contabili... Poi, prima di salire al primo piano, l’attenzione viene attratta dalla ricostruzione fedelissima di un ospedale e di una infermeria di inizi ‘900. Al piano superiore ci sono la sala “edicola” e la sala “biblioteca”, dove campeggiano pubblicazioni, libri, decine di copertine della “Domenica del Corriere” e altri giornali... E ancora francobolli e cartoline di ogni parte del mondo, gagliardetti, gadget, modellini... Non manca una sala uniformi, con le divise indossate dai volontari, civili e militari. Al piano mansardato, infine, ancora reperti antichi: barelle e lettighe, brande per gli ospedali da campo, “comode”, bauli, strumentazione medica...

Insomma, un vero tesoro da scoprire. Per attraversare, con la Croce Rossa, oltre un secolo e mezzo di storia. Per questo mese, dice il presidente Pellizzari, la mostra resterà aperta solo ai volontari, «ma ci stiamo organizzando per renderla visibile a tutti, soprattutto alle scuole che ne faranno richiesta».

 

Seguici sui nostri canali