A Novara si amplia il Pronto Soccorso: ecco come cambierà
Le novità significative saranno l’aggiunta di tre sale visita e la realizzazione di una tanto richiesta sala d’attesa per i parenti
Un ampliamento per rendere il Pronto soccorso più funzionale: nuove sale visita e, finalmente, una sala d’attesa adeguata per i parenti. Il cantiere prenderà il via appena possibile, dopo l’estate. E nel giro di sei-otto mesi - indicativamente per la prossima primavera - i lavori saranno conclusi.
L'intervento: spazi e costi
L’intervento, che richiede un permesso di costruire in deroga e dunque deve passare dal Consiglio comunale, è stato illustrato alcuni giorni fa nella riunione congiunta della I e II Commissione consiliare dal direttore generale dell’Aou Gianfranco Zulian con il supporto di Barbara Sciarrone, collaboratrice dell’Ufficio tecnico dell’Azienda ospedaliero universitaria.
L’opera può contare su un finanziamento ministeriale - ancora legato al cosiddetto “Decreto Arcuri” - di cinque milioni di euro, dei quali 2,5 per gli interventi strutturali e gli altri 2,5 per l’acquisto di nuove attrezzature per l’emergenza-urgenza. «La proposta iniziale, vagliata dalla struttura commissariale - ha spiegato Zulian in commissione - si è bloccata perché l’azienda aggiudicataria aveva lamentato di non stare più nei costi. Abbiamo quindi, dopo aver consultato la struttura commissariale, deciso di ricalibrare il progetto».
«Siamo pronti a partire appena sarà possibile - ha detto Zulian - e contiamo che per la primavera 2024 tutto sarà completato». Senza interrompere, nel frattempo, l’operatività del Pronto Soccorso.
Nuove sale
Che complessivamente interesserà una superficie di 600 metri quadri, 400 dei quali di nuova realizzazione. In sostanza, si tratta di un ampliamento della cosiddetta “piastra Braga”, che verrà “avanzata” praticamente fino all’altezza dell’edicola. L’intervento prevederà - come ha illustrato Zulian - l’aggiunta di tre sale visita e la realizzazione di una tanto richiesta e necessaria sala d’attesa per i parenti.
Essendo legato al “Decreto Arcuri”, nato in tempi di emergenza pandemica, l’intervento prevede anche l’ampliamento dell’area di cure intensive, con la realizzazione di 18 posti in più, dieci di terapia intensiva e otto di semi-intensiva. La durata dei lavori, come detto, sarà abbastanza breve.
Le perplessità del Pd
A mostrare qualche perplessità sul progetto illustrato dal direttore generale dell’Aou è stato Nicola Fonzo, dai banchi del Pd: «Sappiamo tutti che il Pronto soccorso ha dei problemi, ma non è che con questo ampliamento li risolveremo. Quello che mi domando è: ha senso realizzare un’opera di questo tipo, e a questi costi (che sono pur sempre a carico della comunità), quando tra qualche anno Novara avrà un nuovo ospedale?».
«Per sua natura - ha risposto Zulian - un ospedale come il nostro vive di continue evoluzioni, perché cambia la modalità di cura dei pazienti. Abbiamo appena concluso un intervento per la Cardiologia, ad esempio. Quando avremo una garanzia sui tempi di costruzione della nuova città della salute è ovvio che cercheremo di ridurre al minimo le migliorie non strettamente necessarie. Ma, se va bene, si parla di 3-4 anni. E sinceramente per il Pronto soccorso altri 3-4 anni nelle condizioni attuali sarebbero davvero difficili».