Polemica

A Novara una sala scommesse tra scuola media e Serd, Rossi: "Bisogna intervenire"

"Grottesco: è possibile aprire una sala slot accanto ad un centro che offre servizi per la cura delle dipendenze patologiche".

A Novara una sala scommesse tra scuola media e Serd, Rossi: "Bisogna intervenire"
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Il cortocircuito della nuova legge sul Gioco d’Azzardo Patologico: a Novara una sala scommesse tra una scuola media e il SERD.

Le parole del consigliere regionale

“La nuova legge per il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico fa acqua da tutte le parti”. Lo afferma il vicepresidente della commissione sanità Domenico Rossi che ha interrogato l’assessore Icardi sull’autorizzazione ad una sala scommesse in via Monte San Gabriele 2 a Novara a meno di 400 metri dalla scuola media Duca d'Aosta e dalla sede l’ambulatorio del SERD dell’ASL.

“L’assessore Icardi decide di non rispondere, rimpallando tutte le responsabilità al Comune di Novara, perché avrebbe dovuto ammettere che nella nuova norma, che ha smantellato quella approvata nel 2016, il distanziometro comprende solo le scuole superiori e non contempla i SERD. E’ grottesco: è possibile aprire una sala slot accanto ad un centro che offre servizi per la cura delle dipendenze patologiche. Così la legge non serve a nulla” commenta il consigliere regionale Dem.

“Questa situazione evidenzia ancora una volta quanto fosse importante la battaglia che la minoranza in consiglio ha fatto, insieme ad amministratori locali, associazioni, esperti del settore, per salvaguardare la legge regionale 9/2016. La destra ha scelto di tutelare gli interessi del comparto del gioco anziché quelli dei cittadini, ma faremo di tutto per intervenire sull’attuale norma per migliorarla e colmare le lacune, già con la prossima legge di riordino” spiega Rossi.

“Ma, considerato che il fenomeno è ancora in crescita e contestualmente si abbassa l’età media dei giocatori, l’ideale sarebbe portare in aula e approvare la legge di iniziativa popolare per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico promossa da Libera Piemonte, Acli, Arci, Gruppo Abele, sindacati e associazioni” conclude Rossi.

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