Cordoglio

Addio all'ex vicesindaco di Gattico Bruno Morosini

Anche il sindaco Casaccio ricorda Morosini: "Diventammo grandi amici: ne apprezzavo capacità di ascoltare, ragionare e mediare".

Addio all'ex vicesindaco di Gattico Bruno Morosini
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Bruno Morosini era nato nel 1938, e lavorò nel ricamificio del paese: sarà a lungo ricordato il suo impegno per la comunità gatticese.

Cordoglio a Gattico per l'ex vicesindaco Bruno Morosini

Con Bruno Morosini se ne va un ex vice sindaco, un attivista nelle associazioni e un cittadino apprezzato da molti. Lo compiangono la moglie Elvira, i figli Valerio e Alessandro con la moglie Elisa, le nipoti Alice e Laura, oltre al fratello Giuseppe con Lucia. Era nato il 21 agosto 1938 e lavorò in un ricamificio in paese fino alla pensione. Viveva nella sua abitazione in via Roma a Gattico e in tanti e lo ricordano recarsi al lavoro in bicicletta. «A volte venivano a chiamarlo alle 2 di notte per riparare le macchine - dice Elvira - era bravo nella sua professione, che amava tanto. Scrisse un quaderno che riportava le istruzioni su come aggiustare i macchinari del ricamificio, utile a direzione e colleghi. Bruno si diplomò all'avviamento, le attuali scuole medie, ma per una serie di fattori non frequentò le superiori. Non si contano i suoi impegni pubblici: fu vice sindaco dell'attuale primo cittadino Federico Casaccio negli anni '90, volontario nella Pro loco e nella bocciofila, spesso presente alle feste campestri dove stava in cassa sapendo fare bene di conto, segretario del circolo di via Leonardi. Ringrazio Federico, con cui ho sempre avuto confidenza, il quale ha dimostrato umanità e gentilezza sia quando Bruno è stato male e anche al funerale. In una vigilia di Natale venne a casa nostra una signora chiedendo che Bruno le firmasse la carta di identità, lui stava dormendo, ma accolse la richiesta. Aiutava poi i cittadini nel fare la dichiarazione dei redditi. Mio marito aveva tanti amici, uno era Gianni Rattoni, che l'ha accompagnato in svariate occasioni all'ospedale San Raffaele di Milano. Di carattere pacato, non alzava mai la voce, sapeva adeguarsi agli altri con umiltà. Non credo nessuno possa parlarne male, mi hanno telefonato in molti portandomi bei ricordi. Gli piaceva leggere soprattutto libri di storia e avere le sue opinioni sull'attualità. Mi resterà di lui la frase "se vuoi e puoi", educata e dolce, quando aveva bisogno di me».

Il ricordo del sindaco Federico Casaccio

Anche il sindaco Federico Casaccio serba un buon ricordo di Bruno Morosini: «Facevo molto affidamento in lui come amministratore - dice - lo conoscevo da quando giocava a pallone, lui faceva parte della vecchia squadra calcistica di Gattico. Diventammo grandi amici: ne apprezzavo capacità di ascoltare, ragionare e mediare». L'amico di una vita Gianni Rattoni custodisce nella memoria una miriade di aneddoti rispetto a Morosini: «Potrei stare ore a raccontare istanti del passato, l'imbarazzo della scelta è ovvio per la grande persona che era Bruno. Non era di tante parole e sul lavoro lo ricordano come un uomo valido e acuto. Amava il gioco delle bocce e mi seguiva nelle gare, gli piaceva poi la compagnia e quante volte a casa sua abbiamo organizzato feste. Una sera, stavamo giocando a bocce, scivolò facendosi male, ma non volle rinunciare ad andare a Gargallo da un amico. Si lamentava per il dolore, soffrì tutta la notte e solo al mattino dopo andò in ospedale, si era rotto un osso. Al venerdì sera si stava al bar Roma a giocare a carte e in ora tarda si finiva a casa loro, dove la cara moglie Elvira ci accoglieva con dolci e gentilezza. Non amava guidare la macchina e una volta ci recammo a Livigno, dove camminammo e lui mi chiese chi glielo avesse fatto fare per una fatica del genere. Insieme visitammo belle località come Bormio o Tirano e mi lasciavo guidare dalla sua intelligenza nel descrivere le cose del mondo. Leggeva, si informava e credo che chiunque possa dare merito al suo impegno in municipio».

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