Dibattito

Algoritmi al posto dei medici del 118, l'assessore regionale sospende tutto

"Desidero fare una riflessione maggiore, quindi riaprirò il dibattito con gli ordini tra settembre e ottobre, ma nessuna critica al mio predecessore Icardi"

Algoritmi al posto dei medici del 118, l'assessore regionale sospende tutto
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In merito agli algoritmi clinico-assistenziali infermieristici (ACAI) per il Sistema di Emergenza Sanitaria Preospedaliera 118 della Regione Piemonte, l’assessore alla Sanità Federico Riboldi ha fatto sapere di aver concordato la richiesta di sospensione della delibera.

Questione "algoritmi al posto dei medici del 118"

Ha suscitato forti contrarietà il sistema degli Acai, gli Algoritmi Clinico Assistenziali Infermieristici, che sarebbe dovuto entrare in vigore in Piemonte dal 1° ottobre. Un sistema in base al quale sulle ambulanze del 118 chiamate a intervenire sulle emergenze non ci sarebbe più un medico, ma un infermiere altamente specializzato che potrà eseguire alcune procedure mediche secondo un protocollo prestabilito, l'algoritmo appunto.

La Regione ha deciso di congelare la questione e approfondire meglio.

«Ho concordato - fa sapere Riboldi - con il Presidente Alberto Cirio di chiedere ad Azienda Zero la sospensione della delibera perché riteniamo di dover fare un approfondimento maggiore con tutte le associazioni di categoria e tutti i portatori di interessi legati al settore rispetto ad una tematica che investe il sistema dell’emergenza - urgenza che è per sua natura un mondo complesso, fatto di donne e uomini che con abnegazione operano quotidianamente e che merita, così come richiesto dalle categorie, un approfondimento. Il tema era stato già avviato nel 2023 e, come molte cose che ho ereditato come Assessore alla Sanità, desidero fare una riflessione maggiore e quindi riaprirò il dibattito con gli ordini tra il mese di settembre e la prima decade di ottobre».

Proprio Federazione regionale degli ordini dei Medici e degli odontoiatri del Piemonte in questi giorni ha preso una netta posizione sulla questione, lanciando l'allarme sul problema della carenza di medici nel 118 e lamentando lo scarso coinvolgimento degli Ordini nelle decisioni prese da Regione e Azienda Zero.

«Vorrei concludere - prosegue Riboldi - ricordando che il problema principale che stiamo affrontando è la carenza di medici. Un tema che ci tiene impegnati quotidianamente a tutti i livelli. L’apertura del numero chiuso nel 2025 da parte del governo Meloni è molto importante per prospettare un futuro diverso da quello grigio che stiamo affrontando, tuttavia i risultati si vedranno tra sei anni minimo. Dobbiamo quindi condividere al massimo le scelte per fare in modo che siano risolutive; vedo in un tavolo congiunto tra tutti gli ordini professionali la possibilità di addivenire ad ottobre ad una soluzione congiunta che possa fare il bene della sanità piemontese e quindi dei nostri pazienti».

In un secondo momento l'assessore regionale ha voluto fare delle precisazioni in merito alle sue dichiarazioni: «Con il mio intervento non intendo in alcun modo criticare il mio predecessore Icardi, oggi presidente della Commissione Sanità e quindi uno stretto collaboratore. La richiesta di sospensiva, a seguito della dura presa di posizione da parte della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri del Piemonte che lamentano scarso coinvolgimento e due esposti alla Procura, è proprio figlia della volontà di non ingenerare polemiche su provvedimenti di riforma che sono necessari. Un percorso volto a tutelare anche la categoria degli infermieri, ai quali va la nostra stima e il nostro grazie per l’ennesima dimostrazione di disponibilità».

«Ribadisco in questa occasione che è nostra intenzione per gli infermieri, e in generale per tutte le professioni sanitarie, valorizzare e usufruire al meglio della loro grande professionalità. E proprio per sgomberare il campo da ogni polemica, ho preso immediato contatto con i rappresentanti delle categorie coinvolte per evitare che l’obiettivo comune di migliorare il servizio pubblico di emergenza diventi una lotta tra di loro e tra partiti, una prospettiva che che non deve assolutamente verificarsi. Come già spiegato, le consultazioni partiranno a strettissimo giro, affinché di fronte ai meccanismi di riforma tutti siano coinvolti; perché, lo ribadisco ancora una volta, solo con l’apporto e il supporto di tutti potremo dare un servizio migliore ai cittadini piemontesi».

 

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