Cure specialistiche

Anche a Novara si lavora per creare "Casa Parkinson"

Lo ha detto il sindaco all’inaugurazione della mostra “NonChiamatemiMorbo”: «Già trovato il luogo, ora servono le risorse»

Anche a Novara si lavora per creare "Casa Parkinson"
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Anche a Novara potrebbe sorgere “Casa Parkinson”, un centro di cura multispecialistico dedicato alla malattia. Lo ha annunciato il sindaco Alessandro Canelli lo scorso 10 novembre, all’inaugurazione in Castello della mostra fotografica parlante “NonChiamatemiMorbo che ha tra le finalità quella di far conoscere in maniera differente la malattia di Parkinson, divulgando informazioni e rimuovendo stereotipi.

Lo racconta Laura Cavalli sul Corriere di Novara

In alto l'inaugurazione della mostra, alla presenza dell'attrice Lella Costa.

Il progetto di Casa Parkinson

«Questa mostra - ha detto Canelli - vuole essere il primo passo di un progetto che è quello di realizzare anche nella nostra città un luogo dove siano concentrate tutte le competenze che riguardano i malati e i loro familiari. Questo ovviamente non significa che ora a Novara non esista un servizio di qualità, ma quello che vogliamo è fare un passo in più. Casa Parkinson è un approccio a 360°: ambulatori, palestra, spazi per musica e attività...».

Portare a Novara l'esperienza di Zingonia

“Motore” del progetto è il dottor Fabrizio Pisano, novarese, da qualche anno “trapiantato” nella Bergamasca, alla direzione della Neuroriabilitazione del Policlinico San Marco (Gruppo San Donato) di Zingonia: «Il Parkinson - ha spiegato - è una malattia che colpisce diverse sfere. Questo mi ha spinto a creare a Zingonia un team multidisciplinare con una persona che coordina e fa da fulcro, riducendo notevolmente i tempi di attesa e facilitando la vita di pazienti e caregivers».

Un’esperienza di grande successo, che ora Pisano vorrebbe portare anche a Novara, accolta entusiasticamente dal sindaco Canelli: «Quando Pisano mi ha parlato del progetto, ho subito contattato il direttore dell’Asl Angelo Penna chiedendo, e ottenendo, la sua collaborazione. Abbiamo già anche individuato un luogo adatto. Le competenze le abbiamo, l’entusiasmo anche, l’esperienza pure... Al momento, quello che ci manca sono i soldi, ma so che quando i progetti sono buoni si riesce a trovarli. Quindi lancio un appello a chi voglia unirsi a noi per realizzare questo sogno: occorre trovare le risorse per acquistare attrezzature e tecnologie e che ci consentano di sostenere l’attività almeno per un triennio. Poi sono certo che saprà andare avanti in maniera autonoma».

La mostra al Castello

La mostra inaugurata venerdì (che resterà aperta in Castello fino al 3 dicembre) e promossa da Confederazione Parkinson Italia è appunto il primo passo in questa direzione. In esposizione (a ingresso gratuito e con orario continuato dalle 10 alle 19) le bellissime immagini scattate da Giovanni Diffidenti: ognuna presenta una storia di resistenza al Parkinson. Storie (scritte da Roberto Casella) che, scaricando l’apposita app sul proprio cellulare, è possibile sentir raccontare con ironia e commozione da Miss e Mr Parkinson, interpretati da Lella Costa e Claudio Bisio.

«Nelle sue foto - ha detto Lella Costa, presente all’inaugurazione - Giovanni riesce a catturare l’anima senza rubarla. Leggere queste storie per noi è stato facile, direi naturale, perché sono bellissime e miscelano autenticità ed ironia ».

«Chi ha visitato la mostra – ha aggiunto Giangi Milesi, presidente di Confederazione Parkinson Italia – ci dice spesso che gli abbiamo cambiato la vita e che da domani non avrà più paura di dire a tutti che ha il Parkinson».

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