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Ansia e Covid: il 38% novaresi pensa allo psicologo

La pandemia ha lasciato importanti strascichi psicologici nei novaresi.

Ansia e Covid: il 38% novaresi pensa allo psicologo
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Attesa, voluta, e ora nel vivo, l’estate 2021 è l’occasione per allentare molte tensioni. Ma la pandemia ha lasciato importanti strascichi psicologici nei novaresi. E ha aggiunto un carico da novanta su molte altre situazioni di ansia, stress e difficoltà personali, al punto che oltre uno su tre (38%) guarda oltre e pensa che potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta per migliorare la condizione mentale e gestire certe situazioni complesse.

La ricerca dell’Osservatorio Reale Mutua sul welfare

È l’ansia la prima ragione che porterebbe gli abitanti di Novara dallo psicologo (36%), condizione in questo momento prioritaria rispetto a tutto il resto. Tra le altre esigenze, i problemi di coppia (10%), le dinamiche legate all’attività lavorativa (10%), le situazioni di difficoltà per la salute dei propri cari (10%) e gli aspetti caratteriali e della personalità (9%).

Ma non è facile riconoscere di avere un bisogno di questo tipo, né lo è parlare di sé e aprirsi su certi argomenti: per molti, insomma, lo psicologo resta ancora un tabù. Questione, ammettono gli stessi novaresi, di imbarazzo (31%) ma anche di poca sensibilità al tema (22%) e una certa tendenza a sottovalutare l’importanza della sfera mentale nella propria vita (19%).

Con l’aumentare dei bisogni, però, cresce anche la sensibilità a questi temi. Ben uno su tre (31%) vorrebbe che fosse il datore di lavoro a mettere a disposizione lo psicologo come forma di welfare aziendale. Se è necessario un cambio culturale (29%) che aumenti ancora di più l’attenzione verso gli aspetti della vita mentale, molti vorrebbero anche una maggiore presenza di psicologi e psicoterapeuti in ospedali, cliniche e ambulatori (21%).

E c’è chi pensa che persino la tecnologia possa aiutare a superare certe barriere e incentivare il ricorso a questi professionisti grazie ai servizi di videoconsulto (14%), che si possono fare comodamente da remoto.

 

La valutazione dei costi

Ma in un caso o nell’altro, anche il portafoglio vuole la sua parte: per un novarese su tre è fondamentale poter contenere i costi della prestazione (33%), seguono la relazione che si instaura col professionista (29%) e la possibilità di ridurre i tempi di attesa (14%).

“La crescente attenzione al benessere mentale è un aspetto molto importante per la vita privata, sociale e lavorativa di ciascuno, e un trend probabilmente destinato ad aumentare ancora nel prossimo futuro” - commenta Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand di Gruppo. “A questa domanda è importante rispondere in modo adeguato. Per questo, nelle nostre soluzioni di welfare la possibilità di rivolgersi a uno psicologo per meglio gestire le più diverse situazioni è una componente assolutamente centrale. E in questo senso, di recente abbiamo lanciato una gamma di servizi salute flessibili e d’avanguardia che fa perno sul digitale e la tecnologia e dove il consulto psicologico completa una suite di soluzioni per molteplici casistiche legate alla propria salute e benessere, dalla consulenza medica telefonica di base ai videoconsulti specialistici a tanti altri servizi.”

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