Anziani e senzatetto, la difficile e solitaria estate dei più fragili
Le testimonianze di Daniela Sironi, fondatrice della Comunità di Sant'Egidio di Novara e di "Luna", storica volontaria dei City Angels
In estate, come in inverno, il cambiamento climatico pesa sempre di più sulla qualità di vita delle persone fragili. È il caso dei senzatetto, costretti per strada o in stabili fatiscenti dove oltre al problema dell’acqua e delle condizioni igieniche, c’è anche quello dei topi. È la dimensione degli anziani soli, in una città che si svuota e nemmeno un vicino con cui parlare.
Sant'Egidio
A raccontare al Corriere di Novara queste storie di solitudine, e di solidarietà, è la fondatrice della comunità di Sant’Egidio di Novara, Daniela Sironi, che da anni opera sul territorio al fianco di 200 volontari, e di chi non ha voce.
Come aiutate chi vive per strada?
«Abbiamo avviato due appartamenti in cohousing (coabitazione solidale), da tre e da quattro posti, in cui le persone possono vivere insieme, condividendo le spese e facendosi compagnia. Si tratta per lo più di uomini intorno ai 70 anni che per diversi motivi non sono più in grado di sopportare le condizioni della strada e che, qui, trovano una valida alternativa. Tutto questo grazie in parte al reddito di cittadinanza, con il quale siamo riusciti in alcuni casi a ricostruire una posizione pensionistica. Esiste poi il dormitorio pubblico (ex campo Tav) che, però, al momento è in fase di dismissione, con i prefabbricati che presto verranno smantellati e un nuovo progetto poco chiaro e non definitivo. Tra le criticità, inoltre, il fatto che non avere una residenza porti a perdere i diritti di cittadinanza e a diventare così davvero ‘invisibili’. Servirebbero, quindi, soluzioni ad hoc (non solo durante le emergenze) e maggiore ascolto a disposizione delle categorie fragili».
Quali, invece, le problematiche degli anziani?
«Gli anziani, pur avendo una casa, soffrono spesso di solitudine. Nel periodo estivo, in particolare, faticano ad essere autonomi poiché i servizi vengono sospesi e non chiedono aiuto per mancanza di relazioni con gli altri. Per questo, ci attiviamo con campagne di solidarietà mirate a sensibilizzare i cittadini; prestate attenzione agli anziani nel vostro palazzo, per capire come stanno e se hanno bisogno di qualcosa. Non è raro che una persona di una certa età non si accorga di essere disidratata, finendo facilmente in uno stato di confusione mentale. In questo senso, il nostro team di volontari, in collaborazione con il Comune, ha intensificato il monitoraggio telefonico verso tutti gli anziani over 80 che abbiamo in carico nelle zone di Sant’Andrea, Sant’Agabio, San Rocco e Villaggio Dalmazia, senza dimenticare le attività di animazione, di incontro e di visita che organizziamo all’interno delle sedi della comunità, sparse nei quartieri d’interesse (vd. “Casa della Solidarietà” in via F.lli di Dio, 5 e “Casa Sant’Egidio” in largo Donegani, 6/a). Visite, che cerchiamo di garantire soprattutto nelle Rsa dove lo spettro della solitudine è ancora più presente. Infine, sono previste gite e brevi soggiorni di una settimana sul lago d'Orta dedicati a piccoli gruppi. Per partecipare o segnalarci situazioni di disagio, basta contattarci allo 0321-235159 e al 339-5325626, o tramite e-mail: wanziani@csepiemonte.org».
City Angels
Storie, tra solitudine e solidarietà, che ci arrivano anche da Tommasa Perdicchia, conosciuta come “Luna”, da oltre 15 anni nell’associazione di volontariato novarese City Angels (attualmente in 12, over 50, e in cerca di nuove leve), per pattugliare gli angoli nascosti e portare conforto al prossimo in difficoltà.
Come intervenite in questo periodo?
«Alle persone che si rivolgono a noi, che vivono per strada e non hanno un reddito, in questi giorni facciamo avere bottiglie di acqua fresca, cercando di distribuirla nelle aree in cui dormono. La maggior parte di queste persone, infatti, essendo affetta da patologie cardiache non sempre riesce a beneficiare delle mense comuni, aperte magari nelle ore più calde e per tanto difficili da raggiungere. Tra i beni alimentari che forniamo loro, risultano molto utili e richiesti quelli in scatola e, per il secondo anno, la raccolta solidale realizzata dagli studenti della rete “Always in Party” ci ha permesso di disporre di preziose scorte. Necessari, anche i prodotti per la pulizia degli ambienti in cui vivono (ad esempio, candeggina e ammoniaca) e vestiario adeguato alla stagione».
Chi sono le persone che assistete?
«Oggi, parliamo di quasi un centinaio di persone (tanti italiani) senza fissa dimora a cui apriamo la nostra sede di via Monte San Gabriele 19/c (palazzina dell’ex “Dominioni”) il lunedì e il mercoledì, dalle 15.30 alle 17.30/18. Oltre ai più grandi, ci sono ragazzi sui 30 anni, qualcuno ha perso il lavoro e non è riuscito a reinserirsi, qualcun altro non ha più una famiglia, ha seri problemi di salute o è afflitto da fragilità emotiva. Pertanto, andrebbe assicurato almeno un servizio di supporto psicologico. Molti, scelgono di evitare il dormitorio pubblico per non separarsi dai propri animali d’affezione e unici compagni di viaggio (non ammessi nella struttura, già al collasso), altri preferiscono non confrontarsi con le lungaggini burocratiche necessarie per accedere. A settembre, intanto, inizieremo un ciclo di incontri con le scuole elementari e con le superiori per avvicinare i giovani a queste realtà. Domo, Stefano, Massimo, Maurizio … ricordiamo sempre che sono (o sono state) persone e che, a volte, un gesto di gentilezza o una parola scaldano il cuore più di una manciata di spiccioli».