La lettera

Autonomia regionale, le richieste del Piemonte

Cirio scrive al Presidente del Consiglio

Autonomia regionale, le richieste del Piemonte
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Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore all’Autonomia Enrico Bussalino hanno firmato la lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli in cui si chiede sul tema dell’Autonomia differenziata la riapertura del dialogo costruttivo e proficuo avviato dal 2018 per migliorare l’efficienza amministrativa e rispondere in maniera più efficace alle esigenze dei cittadini e delle imprese.

Autonomia regionale, le richieste del Piemonte

“L’autonomia regionale rappresenta una sfida importante – sottolinea l’assessore Bussalino – La Immaginiamo come un mezzo per migliorare i processi amministrativi e snellire gli iter burocratici che spesso rappresentano un ostacolo per i cittadini e le imprese. Siamo convinti che un dialogo costruttivo con il Governo possa portare a risultati concreti e benefici per tutta la comunità”.

La lettera invita anche alla costituzione di un tavolo negoziale per discutere le modalità di attuazione e le tempistiche della riforma, con particolare attenzione alle materie in cui non è prevista la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP), in conformità con la legge recentemente approvata.

Le richieste del governatore

Le richieste riguardano la rigenerazione urbana, il riuso del patrimonio edilizio, le zone territoriali omogenee, la pianificazione paesaggistica, la difesa del suolo e la mitigazione del rischio idrogeologico, la valorizzazione dei beni culturali appartenenti allo Stato, le minoranze linguistiche storiche, i beni librari, la potestà sulle ordinanze di protezione civile, le grandi reti di trasporto, le infrastrutture ferroviarie, gli aeroporti civili, i servizi per l’impiego e le politiche attive per il lavoro, la ricollocazione dei lavoratori in difficoltà occupazionale, l’istruzione e la formazione professionale, l’edilizia scolastica, il diritto allo studio, il riparto del fondo sanitario nazionale, il diritto alla salute, la gestione dei tributi regionali propri, le zone economiche speciali, la finanza pubblica, i servizi di tutela ambientale, i valori limite di determinati scarichi, gli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, l’adattamento ai cambiamenti climatici, i rapporti internazionali e con l’Unione Europea, le politiche transfrontaliere, i marchi collettivi di origine geografica dei prodotti, la ricerca e l’innovazione, i distretti industriali, le istituzioni universitarie, la giustizia di pace, la fauna e l’esercizio dell’attività venatoria, l’edilizia sportiva, la valorizzazione dell’attività sportiva, una parte del canone e dei proventi pubblicitari della Rai a sostegno dell’informazione locale, le derivazioni d’acqua ad uso idroelettrico a favore dei bacini imbriferi montani e d egli enti rivieraschi, la sicurezza alimentare, il Fondo nazionale della montagna, lo sviluppo delle aree montane.

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