Lutto

Bellinzago ha detto addio al suo missionario

Si è spento a 84 anni don Valeriano Barbero, sacerdote salesiano dal 1956 e missionario nelle Filippine e in Papua Nuova Guinea

Bellinzago ha detto addio al suo missionario
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Nella sua vita ha portato Bellinzago nel mondo e un po’ di mondo in paese. Si è spento a 84 anni don Valeriano Barbero, sacerdote salesiano, missionario nelle Filippine e in Papua Nuova Guinea dalla fine degli anni Sessanta fino a qualche anno fa, quando le condizioni di salute lo hanno costretto al rientro. Il funerale è stato celebrato questa mattina, 20 aprile, nella chiesa parrocchiale.

Le foto pubblicate sul sito del Gruppo Missionario di Bellinzago

Partito per le Filippine a 22 anni

"Sono andato nelle Filippine come chierico quando avevo 22 anni - così si raccontava il sacerdote sul sito del Gruppo Missionario di Bellinzago - Il lavoro dei primi 3 anni fu quello di collaborare nella formazione degli aspiranti al sacerdozio. Nel 1967 fui assegnato prima a lavorare per i giovani di Tondo, a quel tempo un rione dei più malfamati e poveri di Manila. Era questo il mio sogno! Dopo una sola settimana però, fui trasferito nella scuola di Makati (3000 studenti) come amministratore. Era il tempo delle ribellioni e della legge marziale.
Passai così tre anni, dopo di che fui nominato economo-amministratore per tutta la Ispettoria Salesiana delle Filippine. Ebbi questo incarico per 9 anni, con il compito di seguire tutte le scuole e i centri salesiani della nazione in campo finanziario".

Il sacerdote negli anni ha svolto un apostolato speciale nei confronti di drogati e carcerati e ha lavorato per il rinnovo totale della scuola di Makati e per la costruzione del Santuario Mariano a Paranaque.

Poi la Papua Nuova Guinea

"Nel 1980 - prosegue il racconto - mi offrii di portare una nuova presenza missionaria salesiana a Papua Nuova Guinea. L’inizio fu piuttosto difficile a motivo della mancanza di esperienza e preparazione a questo tipo di lavoro, ma in 9 anni mi sono fatto le ossa, forse grazie all’isolamento, alla malaria, all’opposizione della gente e alla volontà di sopravvivere. Dopo questo periodo, avendo ormai completato il centro di Araimiri (parrocchia e scuola) mi fu offerta l’opportunità di andare ad aprire una nuova missione a un giorno a piedi di distanza. Son rimasto lì per 5 anni. Essendo solo, ma dovendo fare i conti con la vita della gente, furono questi gli anni più significativi di tutta la mia missione. Alla fine del 1994 fui chiamato a Port Moresby per coprire l’incarico di Superiore delegato e amministrativo delle scuole salesiane che stavano sorgendo in varie parti della nazione. Durante questo periodo uno dei miei compiti fu quello di dare inizio alla scuola superiore tecnica di Boroko dove mi trovo tutt’ora e dove sto per portare a termine la costruzione della chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice".

"Al momento nutro ancora un sogno: aprire una nuova missione nelle isole Trobiands. Vedremo come andranno le cose…" concludeva don Valeriano.

Il rientro a Bellinzago e la malattia

Qualche anno dopo, rientrato a Bellinzago a causa della malattia contratta proprio in missione, parlava così al settimanale NovaraOggi: "La malattia c’è ma il Signore è sempre con noi per cui non dobbiamo mai avere paura, lui è misericordioso, perché ci guarda e ci dona la salute di cui tutti noi abbiamo bisogno per continuare il nostro lavoro".

E sulla lontananza dalla sua Papua Nuova Guinea aggiungeva: "Ormai sono cinquantasette anni, tra il tempo passato prima nelle Filippine, vent’anni, e poi trentasette anni passati in Papua Nuova Guinea. Oramai la mia vita è lì e naturalmente morire di qui o di là è sempre morire ma il Signore sarà sempre vicino a me".

La notizia della scomparsa del sacerdote è stata data sulla pagina social dell'oratorio Vandoni: "Pur lontano da casa, ha sempre portato Bellinzago nel cuore e da Bellinzago è sempre stato abbondantemente ricambiato nell’affetto e nell’aiuto concreto”.

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