Il caso

C'era anche il comitato varalpombiese a protestare a Malpensa

Il presidente Gallanti: "Quel progetto per l'aeroporto è completamente da rifare"

C'era anche il comitato varalpombiese a protestare a Malpensa
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C'era anche il Comitato dei cittadini per l'aeroporto di Malpensa settimana scorsa a protestare di fronte ai cancelli di Malpensa contro il masterplan e l'ampliamento ulteriore dello scalo.

In protesta contro Malpensa

C’era anche una rappresentanza varalpombiese sabato 22 gennaio quando numerosi comitati e associazioni civiche hanno protestato di fronte allo scalo di Malpensa contro il nuovo Masterplan. “Ambiente, legalità, infrastrutture e lavoro” erano le parole d’ordine della galassia di comitati presenti. A rappresentare le istanze dei cittadini piemontesi c’era il Comitato dei cittadini di Varallo Pombia per l’aeroporto di Malpensa, guidato dal presidente Ferruccio Gallanti.

Le ragioni della mobilitazione

"Il tema centrale della nostra protesta che ha unito una ventina di comitati e associazioni, in gran parte lombarde - dice Gallanti - era il nuovo masterplan di Malpensa. Un documento che contiene un progetto che sarebbe totalmente da rifare, con previsioni totalmente inattendibili. E non potrebbe essere diversamente, trattandosi di una proiezione che si riferisce a stime di un futuro lontano di ben 13 anni da oggi. Ci sono numeri inattendibili e si parla di equilibri da tutelare che in realtà sono già stati rotti da molto tempo. E poi come si può parlare di ecosostenibilità quando l’aeroporto non è mai stato sostenibile dal punto di vista ambientale nei confronti del territorio circostante?".

No all'ampliamento

Il progetto di ampliamento previsto dalle autorità aeroportuali è inutile e dannoso secondo il comitato. "Che senso ha distruggere 900mila metri quadrati di bosco - dice Gallanti - se non c’è alcun bisogno di allargare l’aeroporto visti i volumi di traffico e le esigenze del territorio? La strada maestra per ogni possibile sviluppo dell’aeroporto è quella di stabilire una volta per tutte un tetto massimo di movimenti, sia in decollo che in atterraggio, gestibili dallo scalo. Gli altri problemi sul piatto sono poi la mancanza di una valutazione ambientale strategica e di una valutazione di impatto sanitario. Due carenze documentali che sono incredibili per una struttura di quelle dimensioni. Per noi piemontesi è fondamentale essere presenti a queste manifestazioni al fianco dei lombardi. Dobbiamo far sentire la nostra voce e dimostrare che con la nostra costanza e tenacia abbiamo tutto il diritto e tutta la competenza necessaria per essere ammessi in commissione aeroportuale. E’ necessario che i cittadini piemontesi siano tutelati soprattutto in quella sede".

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