"Che fine ha fatto il bosco di Agognate con i 10mila alberi promessi da Amazon?"
Il Movimento 5 Stelle novarese parla di opere di compensazione "fallimentari" ma l'assessore assicura che l'area è viva e vegeta
“Il danno ambientale c’è. Il bosco da 10.000 alberi no”. Quello che doveva essere l’intervento a compensazione dell'insediamento logistico di Amazon ad oggi è ben lontano dall’essere un bosco e “da verifiche visive si possono notare solo poche decine di alberi vivi”. E il Movimento 5 Stelle chiede conto al Comune, con un’interrogazione discussa nel Consiglio comunale di lunedì.
La risposta dell'assessore
Lo scorso 30 marzo, ha risposto l’assessore all’Urbanistica Valter Mattiuz, «è stato eseguito un sopralluogo da parte del personale del Settore Sostenibilità Ambientale e cura della città, rilevando che la maggior parte dell’impianto arboreo è vivo e vegeto, pur con differenti crescite anche per medesime specie. Ma questa disomogeneità non significa che l’intero impianto sia morto o non sia efficace, piuttosto si può dire che alcune piante hanno patito maggiormente di fattori di stress».
Ad oggi mancano 2400 piante
E’ però vero che, delle 10.000 piante annunciate, alla fine ne sono state sistemate quasi 2.400 in meno. Ragioni di spazio, ha spiegato Mattiuz: «Ci è stato spiegato che la superficie totale prevista di 9,025 ettari è stata necessariamente ridotta a 7,72 per conservare i rifugi non interrabili e consentire lo spostamento dell’avifauna».
Quanto allo stato attuale del bosco (che non è ancora stato preso in carico dal Comune in quanto non sono trascorsi i 5 anni previsti di manutenzione), oltre al sopralluogo dello scorso marzo servirà una valutazione più approfondita che però «potrà avvenire in fase di germogliazione delle piante, ovvero dalla seconda metà di aprile».
"Compensazioni fallimentari"
Risposte che non hanno affatto convinto il capogruppo dei 5 Stelle Mario Iacopino: «I controlli sono stati effettuati solo dopo le segnalazioni e non costantemente come si dovrebbe, visto che spesso queste compensazioni sono fallimentari». Iacopino ha poi proposto all’Amministrazione di chiedere che «gli oltre 2.000 alberi mancanti vengano piantumati in qualche altra zona della città».