Il caso

Chiusura uffici postali a Vignale e al Torrione: "Decisione irrevocabile"

Il Comune ha chiesto alcune soluzioni alternative tra cui i Postamat e i Punti Lis

Chiusura uffici postali a Vignale e al Torrione: "Decisione irrevocabile"
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A Novara gli uffici postali di Vignale e del Torrion Quartara chiuderanno i battenti il 16 dicembre, come annunciato. Ma Poste Italiane si è resa disponibile a trovare soluzioni alternative per non lasciare i cittadini, soprattutto gli anziani per i quali lo spostamento verso sedi alternative potrebbe risultare difficoltoso, completamente privi di servizi.

Nella foto  l’assessore regionale Bussalino e gli assessori Stangalini di Novara e Favaro di Torino a colloquio con i rappresentanti di Poste Italiane

Chiusura uffici postali a Vignale e al Torrione: decisione irrevocabile

E’ il frutto dell’incontro che si è svolto venerdì 29 novembre a Torino tra Regione Piemonte, Comune di Torino, Comune di Novara e Poste Italiane Spa, proprio per affrontare il tema della chiusura di cinque uffici postali a Torino e di due a Novara. Una decisione che sta generando preoccupazione, tanto che il Consiglio comunale di Novara ha recentemente approvato all’unanimità una mozione con la richiesta al sindaco e alla giunta di intervenire con l’amministrazione di Poste Italiane per scongiurare la chiusura di “un presidio sociale che rende le periferie più vivibili”.

All’incontro torinese hanno partecipato l’assessore regionale agli Enti Locali, Enrico Bussalino, l’assessore del Comune di Torino Michela Favaro, l’assessore del Comune di Novara, Maria Cristina Stangalini, il responsabile Relazioni Istituzionali Macro Area Nord Ovest di Poste Italiane spa Federico Sichel, e il responsabile Gestione Operativa MP Macro Area Nord Ovest, Giovanni Bessi.

L’incontro è stato convocato dalla Regione dopo l’invio di una lettera da parte dell’assessore Bussalino per chiedere un confronto diretto sulle motivazioni alla base del piano di razionalizzazione che prevede la chiusura degli uffici postali in questione. «Abbiamo chiesto a Poste Italiane di rivedere questa decisione, proponendo eventualmente una riduzione degli orari di apertura anziché la chiusura degli uffici – ha dichiarato Bussalino –. Tuttavia, l’azienda ha confermato che tali provvedimenti rientrano nel piano nazionale di razionalizzazione. Di fronte a questa posizione, abbiamo richiesto a Poste di valutare soluzioni alternative che possano conciliare le esigenze aziendali con quelle della cittadinanza, ottenendo un riscontro positivo».

Le richieste del Comune

«Purtroppo - aggiunge l’assessore novarese Maria Cristina Stangalini - la decisione di chiudere quegli sportelli è risultata irrevocabile e abbiamo dovuto prenderne atto, con non poco rammarico, anche perché la stessa Regione l’ha saputo solo a cose fatte. In ogni caso, siamo riusciti ad ottenere delle aperture su alcune possibili soluzioni alternative. Soprattutto perché, con la chiusura anche di molti sportelli bancari decentrati, ormai alcune zone della città sono completamente prive di servizi essenziali per i cittadini. Fortunatamente, abbiamo avuto almeno la conferma che a Lumellogno e San Rocco arriveranno a breve i Postamat, che abbiamo chiesto anche per Vignale e il quartiere Sud».

Tra le proposte avanzate dalle istituzioni, vi è la creazione di punti di riferimento nelle zone interessate dalle chiusure, per garantire la continuità di servizi essenziali come il pagamento delle bollette e il prelievo di contante, in particolare nelle aree dove già si registrano carenze di servizi da parte di altri istituti di credito. Poste Italiane ha accolto positivamente queste richieste al fine di mantenere un dialogo costruttivo con le amministrazioni e si impegna a condividere tutte le soluzioni, tra le quali nuovi sportelli automatici Postamat, con tempi di attivazione brevi e predisporre i “PuntoLIS”, ovvero un punto di appoggio presso negozi di vicinato, come tabaccherie e farmacie, dove sarà possibile accedere a servizi postali di base.

«Tra le opzioni che sono state messe sul tavolo - aggiunge Stangalini - anche quella del progetto del “postino a domicilio”, che potrebbe essere utile proprio alle persone più anziane e con più difficoltà di spostamento. Valuteremo se e come sarà magari possibile fare una convenzione con il Comune. Proprio per parlare di tutto quello di cui si è discusso a Torino e cercare soluzioni concrete, ho chiesto ai responsabili di Poste Italiane un incontro a Novara, con anche il sindaco Canelli, prima del 16 dicembre».

«La Regione e le amministrazioni comunali lavorano per tutelare i propri cittadini e rispondere alle loro esigenze – ha aggiunto Bussalino –. Poste Italiane non è solo un servizio, ma un presidio sociale fondamentale per le nostre comunità. Abbiamo chiesto all’azienda di collaborare concretamente per assicurare la continuità di servizi indispensabili».

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