Comitato Malpensa sul piede di guerra: nel mirino i dispositivi di rilevamento rumore
Nel mirino delle critiche del presidente del Comitato, Ferruccio Gallanti, ci sono in particolare i dispositivi di rilevamento del rumore che Sea ed Enac vorrebbero utilizzare sul territorio dei comuni del sedime aeroportuale
Il monitoraggio annunciato dalle autorità aeroportuali non convince i rappresentanti del Comitato dei cittadini di Varallo Pombia per l’aeroporto di Malpensa, che recentemente ha aderito all’Unione dei Comitati dell’Alta Valle del Ticino, insieme ad alcuni organi rappresentativi lombardi.
La posizione
Nel mirino delle critiche del presidente del Comitato, Ferruccio Gallanti, ci sono in particolare i dispositivi di rilevamento del rumore che Sea ed Enac vorrebbero utilizzare sul territorio dei comuni del sedime aeroportuale. «Le centraline/fonometri spot che Sea offre di insediare per 24 ore out-door e 60 minuti in-door, presso i cittadini residenti in numerosi comuni aeroportuali, da quelli CUV e altri lombardi - dicono dall’Unione dei Comitati - ma anche in quelli piemontesi, non hanno alcuna relazione con la cosiddetta “sperimentazione”. Ma lo sosterebbe la stessa Sea. Una evidenza illustrata nell’incontro zoom-remoto organizzato dalla Provincia di Novara il 27 marzo 2024.
L’unico intento del rilevamento spot presso le famiglie e/o siti sensibili (scuole, asili e altro) sarebbe quello di verificare eventuali scostamenti con la classificazione acustica dei singoli comuni coinvolti. Senza alcun, eventuale, ripercussione su tali “livelli acustici” acquisiti. La classificazione acustica comunale non integra, per decreto, l’impatto acustico dei sorvoli aerei, e la registrazione del dato rilevato, non potrà che evidenziare il picco “sonoro”. Ben più elevato di quello della stessa “classificazione comunale”. Da 40/45/50 decibel a 60/70 e magari oltre.
L’operazione “centraline/fonometri” rappresenta una iniziativa marketing, di mera propaganda delle “politiche” Sea di sensibilità ambientale/acustica sull’intorno aeroportuale. Altre sono le considerazioni sulla cosiddetta “sperimentazione”. La verifica delle nuove rotte /tracks dovrebbe comparare lo scenario di 186mila/voli anno del 2018, con l’impatto del 2024. Un quadro di confronto bizzarro e incoerente. Quale risultato potrà risultare tra 186 mila movimenti, se nel 2023 i movimenti sono stati 202 mila e nel 2024 saranno, magari, oltre 240 mila/anno (nell’epoca Bridge i voli furono 263 mila ed il Masterplan2035 ne stima quasi 300 mila/anno)? Quali risultati potranno emergere quando i voli notturni AllCargo, dai 17 movimenti attuali saranno 50/100/200 come auspicato dal masterplan2035 e ribadito da un Manager Sea Cargo? L’ipotesi dei voli notturni sud sulle piste 17, ancorché perseguite dalla “sperimentazione”, sono operativamente impraticabili. I venti prevalenti implicano voli sulle piste 35 con un maggior impatto acustico sull’Ovest (Somma Lombardo, Golasecca e Piemonte. La totalità dei decolli dalla pista 35 Sinistra opera volando sulle rotte/tracks 278/303/318, ma anche il 31% dei decolli dalla pista 35 Destra, dopo aver volato sulla rotta 358, vola verso Ovest (vedi presentazione Sea del 14 marzo 2024.
L’operazione centraline/fonometri spot Sea e la “sperimentazione” proposta dalla Commissione aeroportuale Malpensa, prelude ad una, complessivo aggravio acustico sull’Ovest, determina, innanzitutto, un plafond acustico elevato sui cittadini e territori esterni alle Zone A, B e C LVA, dei kmq e cittadini coinvolti. Ma la stessa intensità acustica LVA delle stesse Zone A, B e C, in relazione alle proposte delle stesse rotte/tracks, ai profili di salita, alla omissione del dato orografico, non potrà che essere confermate".