Confermato il miglioramento della qualità dell’aria in tutto il Piemonte
Il commento dell'assessore all'ambiente Matteo Marnati
La presentazione presso l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) della seconda edizione del "Rapporto nazionale qualità dell'aria 2023" del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente (Sinpa) ha confermato le anticipazioni di inizio gennaio: in Piemonte le concentrazioni di inquinanti registrate nel 2023 dalle stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell'aria sono state le più basse di tutta la serie storica disponibile, sia per il particolato pm10 e pm2.5 sia per il biossido di azoto, e tra le più basse per l'ozono. A tale risultato ha contribuito un andamento meteorologico favorevole, nonostante le elevate temperature e le scarse piogge. In particolare hanno inciso i 92 giorni di fohen, il numero più alto dal 2000, e in generale una ventilazione superiore alla media.
Le parole del novarese Marnati
L’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati ha commentato che "il 2023 è stato l'anno migliore da quando esiste il monitoraggio, sebbene rimangano criticità che stiamo affrontando. Certamente non basta, entro il 2025 dobbiamo rispettare assolutamente tutti i limiti e io sono fiducioso: stiamo mettendo a punto molte misure, ma dobbiamo anche salvaguardare l'impatto sociale. Il tema della qualità dell'aria è molto complesso, e tocca tutti. Noi cerchiamo sempre soluzioni e siamo aperti a tutte le novità dal punto di vista scientifico. Bisogna lavorare poi sull'aspetto culturale, far capire ai cittadini perché si adottano le misure, che devono comunque avere un buon rapporto costo/benefici".
"Investiremo molto sul trasferimento tecnologico - ha proseguito Marnati - e per questo serve tempo. Abbiamo messo più di 500 milioni a disposizione per tutta la transizione ecologica, aria inclusa. Il pubblico deve essere in prima fila, adeguando il trasporto locale e efficientando il riscaldamento degli edifici. Prima di chiedere ai privati è il pubblico che non può sforare e deve essere di esempio, il lavoro da qui al 2050 è enorme, ma è anche molta la strada che abbiamo fatto: i dati sulla qualità dell'aria degli anni '70 e '80 erano quattro o cinque volte più gravi, oggi sarebbero improponibili".
Si può evidenziare che per i particolati pm10 e pm2.5 il valore limite per la media annua è stato rispettato in tutte le stazioni, e le criticità determinate dalla situazione orografica del Piemonte hanno inciso in misura minore rispetto agli anni precedenti.
Per quanto riguarda l’indicatore sul breve periodo del pm10, i superamenti del valore limite per la concentrazione media giornaliera si sono verificati in stazioni urbane, prevalentemente di traffico, nella Città metropolitana di Torino, ad Alessandria e Asti.
Le stazioni della zona dell’agglomerato di Torino sono quelle che riportano in generale il più elevato numero di superamenti dell’intera rete, con il picco di 66 superamenti registrato nella da Torino-Grassi (erano 98 nel 2022). All’interno della stessa zona i valori più bassi sono stati rilevati nelle stazioni di fondo rurale di Baldissero-Parco (0 superamenti) e Druento-la Mandria (6 superamenti). Anche la stazione di fondo suburbano di Leinì-Grande Torino ha misurato solo 17 superamenti, in netto calo rispetto ai 33 del 2022.
Ad Asti ed Alessandria si confermano critiche le stazioni di Asti-Baussano, con 47 giorni a fronte di 79 nel 2022, ed Alessandria-D’Annunzio, con 39 (erano 63 l’anno precedente), mentre tutte le altre rispettano i limiti e presentano una generale riduzione dei valori. Nel Cuneese nessuna stazione ha superato il limite e la stazione di fondo suburbano di Cavallermaggiore-Galilei, che l’anno scorso si presentava come la più critica della provincia con 40 superamenti, nel 2023 ne ha misurati solo 18. A Novara tutte le stazioni, compresa quella di Novara-Roma, che nel 2022 aveva avuto 43 superamenti, hanno più che dimezzato il numero annuale. Le stazioni della zona di collina riportano tutte risultati ben al di sotto del limite normativo di 35 superamenti per anno solare.
Per quanto riguarda il biossido d’azoto il valore è stato rispettato sempre con la sola eccezione della stazione di Torino-Rebaudengo. dove risulta superato il valore limite per la media annua, ma dove comunque i valori sono in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Non risultano criticità su tutto il territorio piemontese per il rispetto del valore limite su base oraria.
Per l’ozono, tipico inquinante secondario la cui presenza deriva dalla trasformazione di altri composti di origine antropica o naturale presenti in atmosfera sotto l’azione della radiazione solare, permane il superamento del valore obiettivo ma si registra una riduzione delle concentrazioni misurate in tutte le stazioni di monitoraggio rispetto al 2022.
Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte, ha puntualizzato che “è importante proseguire sulla strada delle misure per la riduzione degli inquinanti anche alla luce delle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che tengono conto non solo delle concentrazioni di polveri sottili, ma anche dalla loro composizione chimica. Per questo motivo le più recenti ricerche si stanno orientando ad identificare quali fonti e/o caratteristiche fisico-chimiche del particolato aerodisperso contribuiscano maggiormente alla tossicità e la stessa proposta di nuova Direttiva sulla qualità dell’aria, in discussione al Parlamento europeo, introduce la necessità di integrare la misura degli attuali parametri con informazioni aggiuntive quali la speciazione chimica, la frazione ultrafine, il potere ossidativo ecc. Il Sistema nazionale di protezione ambientale sarà chiamato nel prossimo futuro a rafforzare le proprie capacità analitiche di laboratorio e di modellazione dei processi fisici per migliorare la conoscenza della natura degli inquinanti e per contribuire alle attività di ricerca volte a comprendere meglio la tossicità di differenti tipologie di particolato atmosferico”.
Maggiori approfondimenti sui dati di qualità dell’aria del 2023 (da considerarsi comunque ancora non definitivi, in quanto non ancora sottoposti al livello finale di validazione) sono disponibili nella Relazione di sintesi - anno 2023