Erano a braccetto

Coppia gay denuncia: “Minacciati di morte per strada a Torino”

I due fidanzati stavano passeggiando per mano dopo cena quando sono stati affrontati senza motivo da un energumeno ubriaco.

Coppia gay denuncia: “Minacciati di morte per strada a Torino”
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Una coppia gay denuncia l’aggressione omofoba subìta e subito si torna a parlare di discriminazione. Omofobia, la sintesi del peggio che si può attribuire a una mente chiusa, è il sunto anche di questa vicenda raccontata in prima persona da Silvia. Lei oggi è una ragazza, anche se è nata maschio.

Si trovava dopo cena a passeggiare per Torino con il suo fidanzato (che conosce il percorso di lei e lo ha accettato) quando i due sono stati affrontati da un giovane ubriaco che li ha malamente apostrofati in quanto omosessuali. Il tipo ha avvicinato la coppia brandendo una bottiglia e urlando loro offese e minacce.

“Froci di m… io vi ammazzo!”

Fra queste, il grande classico della ristrettezza culturale: “Froci di m…” e perfino “Vi ammazzo!“. Al tentativo di rimostranze di Silvia, l’energumeno ha risposto sempre urlando: “Zitto tu, devi stare muto capito?

Così ha raccontato Silvia al sito gay.it:

“Io ero vestita al femminile ma senza tacchi o gonna. Indossavo dei semplici jeans, una felpa e un po’ di trucco. Passeggiavo a braccetto con il mio fidanzato, quando un ragazzo si è alzato di scatto e ci ha minacciato. Io l’ho guardato in faccia e lui mi ha detto che non dovevo guardarlo parlandomi al maschile, nonostante io fossi truccata, vestita al femminile e con il reggiseno. Ha provato a tirarmi un calcio ma era ubriaco e io l’ho facilmente schivato. (…) Era un punto isolato, non c’era più in giro nessuno a parte noi. Io e il mio ragazzo non ci stavamo baciando, stavamo solo camminando a braccetto”.

Trascorsa una serata di ansia e angoscia in albergo, comprensibile dopo un’aggressione simile, la decisione di portare sempre con sé lo spray al peperoncino. Così, in caso di altri episodi simili, si può sempre intimare di smetterla impugnando qualcosa…

“Ti bacio, non me ne frega niente”

Ancora Silvia:

“L’indomani mattina mi sono ripromessa che lo spray sarebbe stato sempre con me. Lo portavo sempre in borsa perché sia io che una mia amica siamo state aggredite. (…) Comunque questa mattina ho accompagnato il mio ragazzo alla stazione e gli ho detto: io ti bacio non me ne frega niente se ci guardano, il primo che ci dice qualcosa tiro fuori lo spray. Lui mi ha risposto di stare calma, ma io sono fatta così”.

 

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