Solidarietà

Da Novara un dono generoso per l'Ucraina

Il vecchio generatore dell'ex campo Tav è stato inviato nel Paese martoriato dalla guerra a sostegno di un ospedale per civili e soprattutto donne in gravidanza

Da Novara un dono generoso per l'Ucraina
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Sarebbe stato rottamato, e invece sarà ancora utilissimo. Lo scorso mese di giugno il Comune di Novara ha deciso di donare e inviare in Ucraina il generatore che fino alla sua dismissione era stato in uso all’ex campo Tav di via Alberto da Giussano.

Da Novara un dono generoso per l'Ucraina

Da quando nell’area dell'ex campo Tav è stato aperto il cantiere del Pinqua, il nuovo isolato di edilizia residenziale pubblica il fase di realizzazione, il vecchio generatore non serviva più.

Ma il dispositivo, che serve per produrre energia elettrica, ha trovato  un nuovo, nobile, utilizzo: è stato infatti inviato in Ucraina dove, una volta sistemato, è stato messo a disposizione di un ospedale locale.

La notizia risale allo scorso giugno ma oggi, alla vigilia di Ferragosto, è arrivato un aggiornamento proprio dal sindaco di Novara Alessandro Canelli, che ha riepilogato quanto accaduto, raccontando un lieto epilogo:

"L’attenzione alla popolazione civile martoriata dalla guerra non deve mai mancare. Nei mesi scorsi, all'ex Tav, in vista dei lavori Pinqua, era stato smantellato anche un grosso generatore (32 kilowatt) non funzionante. L'abbiamo destinato ad un ospedale ucraino, dove è stato riparato e reso utilizzabile".

Il grazie dal sindaco di Khmelnytsk

"Una donazione - prosegue Canelli - con la quale abbiamo voluto dare un ulteriore contributo alla popolazione ucraina, a sostegno di un ospedale per civili e soprattutto donne in gravidanza. Un ospedale che era sostanzialmente impossibilitato a svolgere appieno le sue funzioni. Ringrazio il collega sindaco di Khmelnytsk per il pensiero di ringraziamento alla comunità novarese che ci è stato portato questa mattina da Padre Yurji (Ivanyutka, responsabile della Comunità Ucraina per la Diocesi di Novara: ndr) insieme al comandante della Polizia Locale Paolo Cortese".

Le parole di Padre Yuri

“Questo – continua Padre Yurji Yvanyuta della Comunità ucraina novarese – è solo l’ultimo gesto di solidarietà e di aiuto da parte del Comune di Novara. Tante le azioni che la città ha messo in campo, fin dall’inizio della guerra per l’accoglienza dei profughi e a favore dei bambini e delle donne che sono arrivate in città. Questo ospedale ucraino aveva generatori che davano parecchi problemi a causa della continua mancanza di corrente per gli attacchi militari. Ho girato tanto per l’Italia – conclude Padre Juryi – ma un’azione esemplare e ordinata come quella di Novara non l’ho mai incontrata. Un ringraziamento quindi di cuore al Comune e a tutti coloro che ci hanno dato sostegno e aiuto in questi difficili anni”.
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