Novara

De Pagave: maxi investimento per far rinascere la struttura

Previsti interventi su facciate e tetto e un nuovo look per camere e bagni

De Pagave: maxi investimento per far rinascere la struttura
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Alla Rsa “De Pagave” è iniziato il nuovo ciclo: a poco più di due mesi dall’ingresso dei nuovi gestori della cooperativa Nuova Assistenza (il 1° marzo) il punto della situazione è stato fatto a inizio mese durante la riunione della VII commissione consiliare (presieduta da Cristina Stangalini).

Ad illustrare lo stato dell’arte, il presidente di Nuova Assistenza Davide Porta, la nuova responsabile della struttura Silvana Bertoglio e il commissario Remigio Belcredi, il cui incarico è stato prorogato di un anno dalla Regione. Con loro, l’assessore Teresa Armienti, alla sua prima uscita pubblica con la nuova delega alle Politiche sociali.

La tabella di marcia

«La nostra offerta - ha ricordato Porta - si componeva di tre elementi: una quota di 2,80 euro/giorno per ospite, un’anticipazione importante di 700.000 euro per far fronte alle difficoltà in cui versava l’ente e un progetto di ristrutturazione complessiva che interesserà sia la parte esterna sia gli interni».

Interventi che Nuova Assistenza vuole portare a termine quanto prima: «Contiamo di riuscire ad iniziare entro l’autunno, perché intendiamo recuperare competitività, e questo passa anche dalla qualità del “contenitore”. Si provvederà a rifare le facciate e il tetto e a migliorare qualitativamente gli ambienti interni con rinnovo di tutti gli arredi, dei bagni e dell’impiantistica. Il nostro obiettivo è quello di “vestire” il sanitario di alberghiero».

Alcune cose, come detto, sono già state messe a posto, come la cucina, «dove non era possibile attendere».

Il personale

C’è poi tutto il capitolo personale, sul quale hanno chiesto chiarimenti diversi commissari (Nicola Fonzo e Mattia Colli Vignarelli del Pd e Michele Ragno, Fratelli d’Italia): «I 62 dipendenti del “De Pagave”, 56 dei quali a tempo indeterminato, sono stati riassorbiti e abbiamo raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali che prevede un superminimo e un premio aggiuntivo per colmare la differenza tra il contratto degli enti locali e quello delle cooperative. Tutto il resto del personale è stato assunto applicando il contratto delle cooperative sociali e mantenendo l’anzianità acquisita».

Oltre 70 posti vuoti

Ma - ha chiesto Colli Vignarelli - ci sono prospettive di nuove assunzioni? «Ci auguriamo di poter sviluppare l’occupazione, perché è strettamente collegata ai livelli di riempimento della struttura». Che attualmente conta 132 ospiti, su un totale di 209 posti. «A regime, conclusa la ristrutturazione - ha detto Porta - il numero di posti resterà invariato. Certamente, il Covid ha influito molto sul numero di richieste, così come l’aumento dell’offerta su Novara. Ma noi siamo disponibili a interpretare il “nuovo”, individuando anche modelli di assistenza diversi».

Come quelli auspicati da Piergiacomo Baroni (Insieme per Novara), «con Rsa che si aprono all’esterno, fornendo servizi. Oggi non c’è possibilità di scelta rispetto alla casa di riposo». Cose possibili e che Nuova Assistenza già ha in essere in Lombardia. «Ma bisogna essere chiari fin da subito - ha detto Porta - Queste forme di assistenza non stanno in piedi senza l’intervento del pubblico».

Resta un'incognita

Se dal punto di vista della gestione tutto sembra procedere su binari stabiliti, resta ancora un’incognita nel futuro del “De Pagave”. E la partita è nelle mani del commissario Belcredi: prorogandogli l’incarico di un anno, la Regione ha posto l’obiettivo di trasformare l’azienda servizi alla persona in Fondazione. Obiettivo al quale il commissario conta di mettere mano una volta conclusa la parte liquidatoria: «Dei 700.000 euro ricevuti da Nuova Assistenza come anticipazione - ha spiegato - ne restano 500.000, con i quali dobbiamo pagare i debiti con i fornitori e gli arretrati dei dipendenti (un incontro con i sindacati è in programma in questi giorni, ndr). Se non saranno sufficienti, metteremo mano all’alienazione del patrimonio immobiliare. Quanto alla Fondazione, credo sarebbe più logico chiedere che, con le regole attuali, venga nominato un nuovo consiglio di amministrazione che abbia come compito la trasformazione in Fondazione. Visto che siamo in una fase costituente e si va a scrivere un nuovo statuto, trovo più corretto che non sia il commissario a farlo».

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