Cameri

Dopo le polemiche, a Cameri sta per nascere l'Ente Palio

A due mesi dall'evento, accompagnato quest'anno da diverse diatribe, l'assessore Gambaro traccia un bilancio positivo e svela i prossimi passi

Dopo le polemiche, a Cameri sta per nascere l'Ente Palio
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A due mesi dalla chiusura della Festa patronale, con tanto di Palio e strascico di polemiche, l’assessore Simone Gambaro - che è una sorta di collante fra Pro Loco e Amministrazione - traccia il bilancio e ammette che si sta lavorando per la costituzione dell’Ente Palio. E conferma che a suo avviso si sia trattato del «migliore dei palii possibili».

Edizione con polemiche

Sono passati due mesi dalla chiusura del sipario. Per la prima volta c’è stata la defezione di un rione - Il Serpente - e non sono mancate le polemiche. Ma l'assessore commenta comunque positivamente la riuscita dell'evento: «E’ stata la prima Patronale “completa” per questa Amministrazione, abbracciando un programma fra “sacro” e “profano” e secondo me è stato quello più completo di questi anni in termini di qualità e quantità di eventi. Penso alle mostre, ai personaggi che sono andati da Dacia Maraini a padre Renzo Bianchi, alle animazioni del centro al coinvolgimento dei commercianti: c’è stata una totale condivisione dove si è viaggiato su un unico binario e la buona riuscita direi sia sotto gli occhi di tutti. La condivisione non è sintomo di appiattimento o asservimento, bensì il risultato di un dialogo costruttivo che - nelle differenze di opinioni - ha portato poi a una sintesi vincente».

La scelta del percorso

«E’ stato un palio - prosegue Gambaro - che ha sottratto tantissime energie a tutti e per molti mesi, abbiamo lavorato anche con dei tecnici presentando un piano per il percorso della corsa degli asini. Sul piatto quattro proposte: il centro, il centro e vie limitrofe, la pista di atletica e un campo. I primi due sono stati scartati perché non rispettavano le normative, la pista di atletica avrebbe creato problemi legati alla manifestazione, mancavano le vie di fuga e la pista era troppo stretta per cui bisognava pensare a partenze scaglionate su batterie. La quarta è parsa subito quella percorribile e si è individuata l’area di via Marè, che è demaniale in uso all’Aeronautica, e grazie alla collaborazione con il colonnello Pavesi siamo riusciti ad averla. Chiaramente abbiamo dovuto stravolgere tutto e partire da zero, alla cieca, con tutti i limiti di una manifestazione che non ha uno storico con cui confrontarsi e che, anzi, lo deve creare».

Va detto che anche sulla sfilata c’è stato chi ha storto in naso: «La Pro Loco ha rispettato tutta la “liturgia” ed ha elaborato il tracciato, ovviamente tenendo presente che era cambiato il punto di arrivo. Posso capire che oramai, essendoci abituati alla sfilata in centro, si potesse avvertire una maggiore dispersione di “calore”, ma se cambiano le condizioni bisogna saper cambiare. Poi, come in tutte le cose, c’è a chi una cosa può piacere e a chi no».

L'assenza del Serpente

Questo palio è stato caratterizzato anche dall’assenza del Rione Serpente. La prima volta nella storia della manifestazione. Una scelta sulla quale l'assessore sospende il giudizio.

«Non sfilare e non correre sono scelte sulle quali non spetta a me esprimere un giudizio. Sicuramente una scelta forte, ma legittima. La presenza degli altri tre Rioni ha comunque garantito un buon livello di spettacolo e di pubblico, e loro hanno scelto di assumersi un impegno e portandolo a termine. Posso dire che mi è dispiaciuto soprattutto per i bambini che magari avevano altre aspettative in termini di sfilata e per quelle parrucchiere che avevano dato disponibilità per le acconciature e poi non sono state coinvolte. Adesso si sta lavorando insieme come se quei fatti non fossero accaduti».

«In quei giorni - prosegue - i toni erano molto accesi e gli animi caldi, forse come era giusto che fossero. Ma questo non ha creato acredini o strascichi. Ognuno ha fatto le proprie scelte, ma si prosegue a lavorare. Si sta andando avanti a dialogare senza intoppi con la solita passione. E proprio guardando avanti ci si rimbocca le maniche per la costituzione dell’Ente Palio».

Ente Palio: a che punto siamo?

«Innanzitutto ci tengo a chiarire che non è di nessuno. E’ una realtà a se' che deve muoversi in autonomia, con tanto di regole e costituzione statutaria dell’Ente stesso, per lavorare in autonomia proprio perché un’Amministrazione non può farsene carico da sola proprio per tutte le complicazioni amministrative-burocratiche. Ci stiamo lavorando con i Rioni e la Pro Loco, si sta già pensando a come realizzare il Palio 2024 ed entro la fine dell’anno si arriverà all’individuazione di una forma giuridica».

E in merito alla Parrocchia Gambaro puntualizza che «si occuperà della parte religiosa e della Patronale come ha fatto fino ad ora. Ognuno lavora nei suoi tasselli per creare nel Palio un mosaico caratterizzato dalla Patronale e dalla sfilata cui seguirà la corsa degli asini».

«Ci aspettiamo, ma ne siamo certi, che vi sia la massima collaborazione da parte di tutti - conclude l'assessore - senza un distinguo di ruoli e devo dire che dai primi incontri il tutto fa ben sperare. Ovviamente la mission sarà proporre il miglior palio possibile e sono convito che nel 2023 sia stato fatto il miglior palio possibile; non so che caratteristiche avrà il Palio del 2024, non sappiamo dove si correrà, ma di sicuro siamo di fronte a uno spettacolo in crescita. Se ci saranno le condizioni per correrlo in centro lo si farà in centro, altrimenti si valuteranno altre ipotesi, visto che abbiamo già sperimentato un “piano B”. Sicuramente ci saranno stati pregi e difetti, ma è stato un evento spettacolare e il prossimo anno avrà maggiori servizi e tanti altri momenti di spettacolarità. Auguro che a tutti quelli che lavorano nell’Ente Palio di farlo senza troppi preconcetti, guardare all’evento con un “terzo occhio”, un po’ distante e “freddo” per vedere la situazione dall’alto. Così da essere obiettivi e lucidi per realizzare un evento che sia bello anche nel solco della tradizione che si muove verso il futuro».

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