Triste ricorrenza

"Due anni senza la nostra Ludo: un dolore che ti scava dentro"

Avrebbe compiuto 17 anni lo scorso 8 marzo la giovane trecatese morta in seguito a un incidente al luna park di Galliate

"Due anni senza la nostra Ludo: un dolore che ti scava dentro"
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Sono passati due anni, due anni di silenzi e di dolore, un tempo lungo, anzi lunghissimo.

Clarissa Brusati del Corriere di Novara ha raccolto le emozioni e i ricordi di Carmine Visciglia, papà della 15enne trecatese scomparsa il 12 marzo 2022 in seguito a un incidente avvenuto su una giostra del luna park di Galliate.

Due anni da quel terribile incidente

Due anni. Eppure sembra un battito di ali di farfalle che lei tanto amava, una frazione di secondo colorata di Blu Tiffany che lei prediligeva: quegli ultimi attimi di vita che hanno preceduto la tragedia continuano a ripetersi nella mente, con una forza tale da sembrare appena accaduti. La gioia di essere insieme, la bellezza della festa preparata per il compleanno dell’8 marzo e quella freschezza spensierata che solo i 15 anni possono regalare.

«Dai papà, andiamo a fare ancora un giro alle giostre e poi mangiamo la torta insieme». Queste sono state le ultime parole della piccola Ludovica Visciglia mentre si stava avviando in piazza Vittorio Veneto a Galliate per l’ultimo giro in giostra, prima che il Luna park chiudesse.

Ciò che accadde dopo è una terribile sequenza di immagini che si sovrappongono alle lacrime: il giro sul minitagadà, il colpo alla testa, la caduta sulla giostra che continua a girare, le urla, i soccorsi, la corsa disperata all’ospedale “Maggiore“ di Novara, e quella speranza che via via si affievolisce come il suo respiro nelle braccia di mamma Franca e papà Carmine. E poi il silenzio…

Il ricordo di papà Carmine

«Sono passati due anni – racconta Carmine – due anni terribili con i quali io e mia moglie abbiamo dovuto svegliarci ogni giorno senza la nostra Ludo e riaddormentarci alla sera senza di lei. All’inizio eravamo quasi assorbiti da un vortice di emozioni e di eventi, poi via via i giorni sono passati e la disperazione se possibile diventa ancora più acuta, si trasforma in una condanna di consapevolezza. I pensieri che si fanno sono tanti, se non fossimo andati a Galliate, se avessimo tagliato la torta, se il Luna park fosse stato già chiuso… E poi ti manca la prospettiva per il futuro, del suo futuro è vero, quello che avrebbe potuto essere e che mai sarà. Quello che lei avrebbe voluto essere e mai si avvererà. Ma ciò che più mi manca è quando rientro a casa e d’istinto alzo gli occhi verso la scala e mi verrebbe da dire semplicemente “Ciao Ludo”, ci ho anche provato a dirlo, ma dalla sua cameretta non arriva alcun suono, alcuna risposta, mai, solo il silenzio si fa più grande ed è lì che capisci, ogni giorno, ogni momento che varco la soglia di casa. E’ una goccia che ti scava dentro, piano piano lentamente e che ti tortura il cuore e la testa».

Unico rifugio per incontrare quel sorriso, quella voce, quegli sguardi sono le fotografie e i video: «Abbiamo ritrovato nei vari telefonini tante belle immagini e anche qualche video. E’ bella la mia Ludo, ridiamo, scherziamo, ripercorriamo quei momenti felici. Sono anche contento che ero riuscito a portarla in Calabria, nella mia terra, per farle conoscere le sue origini. Ha potuto assaporare tutti i profumi e tutta la bellezza di una natura ricca e generosa e ha potuto essere abbracciata dal calore e dall’affetto della mia famiglia. Un regalo tanto atteso al quale potrò pensare solo quando il processo sarà finito. Per ora il nostro posto è lì, insieme a lei, sempre presenti, immobili e determinati per darle giustizia».

La borsa di studio

A due anni dalla morte di Ludovica il suo ricordo continua anche attraverso la borsa di studio che è stata voluta dai genitori per gli alunni che frequentano il Liceo classico e linguistico “Carlo Alberto” di Novara, la scuola che la giovane frequentava: «Abbiamo voluto dedicarle una borsa di studio che rimarrà in essere per tutti gli anni che Ludo avrebbe dovuto frequentare il Liceo. Il nostro desiderio è che la borsa di studio possa essere assegnata a quegli studenti che frequentano il corso tradizionale, perché era quello di nostra figlia e perché loro l’hanno conosciuta. Vorrei che non fosse dimenticata. Era brava a scuola, le piaceva tanto studiare e leggeva tantissimo. E’ sempre stata altruista con i compagni e attenta e disponibile con le amiche, da grande sperava di diventare avvocato o magistrato, diceva. Voleva salvare le donne dalle violenze e poter difendere la legalità e i diritti di tutti…».

Il ricordo nel giorno del 17º compleanno

Un'altra iniziativa intrapresa dai genitori di Ludovica per ricordare la loro piccola si è concretizzata venerdì scorso, 8 marzo, quando la ragazza avrebbe compiuto 17 anni. Franca e Carmine hanno voluto ricordare il compleanno di Ludovica con un lenzuolo blu Tiffany, il colore che lei amava tanto, con una dedica “Per Ludovica”, posandolo sopra la panchina rossa contro la violenza alle donne che si trova in piazza Vittorio Veneto, esattamente nello spazio dove era stata posizionata la giostra.

Mamma Franca ha voluto rimanere lì tutto il giorno, seduta, in silenzio. accanto alla panchina, dentro a quel luogo quasi cercasse delle risposte per la sua Ludo. Tante sono state le persone che passando hanno espresso vicinanza e affetto.

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