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Due sorelle galliatesi hanno marciato alla prima FrancigenAvis

Sono state le uniche due piemontesi a partecipare alla manifestazione

Due sorelle galliatesi hanno marciato alla prima FrancigenAvis
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Le sorelle Antonella ed Alba Cattaneo, rispettivamente classe 1968 e 1966, consigliera e volontaria Avis Galliate, sono state le uniche due piemontesi ad aver partecipato alla prima edizione della FrancigenAvis. Evento podistico che si snoda lungo un percorso di quasi 150 chilometri da Acquapendente (Viterbo) a Roma dal 15 al 21 maggio.

"Un percorso bello e a tratti impegnativo"

A rispondere all’appello dell’Avis sono state le sezioni di tutto il nord Italia, però – alla fine – a mettersi lo zaino in spalla sono stati solo in 25, fra cui le sorelle galliatesi. «Purtroppo alcuni tracciati sono stati eliminati a causa del maltempo – racconta Antonella Cattaneo – però è stato comunque un bel percorso e in certi momenti anche impegnativo. L’organizzazione è stata impeccabile e l’assistenza della Protezione civile ineccepibile: c’era sempre qualcuno ad aprire e qualcuno a chiudere la fila, ognuno di noi aveva uno zaino, ma quello “grosso” con tutto ciò che ci si era portato veniva trasportato dal servizio d’ordine direttamente alla destinazione, per cui quando si arrivava in hotel, nel B&B o nel convento di destinazione, trovavamo il nostro bagaglio».

Le tappe

E dopo tappe caratterizzate da quattro o cinque ore al giorno di cammino fra le belle naturalistiche ed architettoniche, ad accogliere il gruppo c’era sempre una delegazione fatta di Amministratori, fino al Prefetto, per una stretta di mano e un giro fra le bellezze storiche e gastronomiche del paese.

«La prima tappa è stata a Bolsena con una vista sul lago da togliere il fiato – riprende Antonella Cattaneo – e abbiamo avuto un’accoglienza di tutto rispetto. Sapevamo che ci sarebbe stata una buona accoglienza, ma non così…», lascia la frase a mezz’aria abbozzando un sorriso. Se ad aspettare il gruppo c’era sempre una delegazione istituzionale, durante il tragitto non sono mancati gli incontri inaspettati: dal cinghiale ai cavalli selvatici che correvano fra le loro distese di campi. Stimolate a riflettere ad alta voce su cosa abbia dato loro questa esperienza, le due sorelle non hanno un attimo di esitazione: «emozione, solidarietà e condivisione».

Nel segno della solidarietà

Non solo per un tragitto nel cuore dell’Italia immerso nella natura, ma anche per l’aspetto prettamente umano, di storie di quotidianità e di un filo rosso che si chiama Solidarietà e Avis. «Eravamo tutti accomunati dalla voglia di stare insieme e condividere un cammino all’insegna dei valori Avis – riprende Antonella Cattaneo – Abbiamo trovato persone straordinarie, fra queste il vice presidente del sodalizio nazionale che è di Cesena e quando abbiamo saputo dell’alluvione dell’Emilia Romagna è stato per tutti un momento emotivamente pesante».

E il 14 è la festa del donatore

Nel mentre si guarda avanti e si pensa al 14 giugno, Giornata del donatore: «Per l’occasione a Rimini verrà letta una lettera scritta da un donatore e una da un ricevente. Riuscire a cogliere l’emozione di quel momento significa cogliere il senso della nostra missione: donare è vita, è speranza e può davvero fare la differenza fra la vita e la morte». E questo messaggio è ciò che deve passare anche durante i tragitti che vengono fisicamente compiuti, passo dopo passo, lungo tutto lo Stivale dagli avisini, e non solo.

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