FibroScan 630 donato all'Aou dalla Fondazione Bpn
Per la diagnosi di fibrosi avanzata e cirrosi
Nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, presso l’ambulatorio di Epatologia della Struttura Complessa di Medicina Interna 1, diretta dal prof. Mario Pirisi, è disponibile, grazie alla donazione della Fondazione Banca Popolare di Novara, lo strumento FibroScan® 630. Si tratta di un dispositivo di ultima generazione, altamente innovativo, che consente di misurare sia la rigidità del fegato (liver stiffness) sia quella della milza (spleen stiffness) mediante l’elastografia transiente.
La donazione
«Quest’ultima – afferma il prof. Pirisi - è oggi considerata il miglior metodo non invasivo per la diagnosi di fibrosi avanzata e cirrosi e per la predizione dell’ipertensione portale nei pazienti affetti da epatopatia cronica. L’utilizzo dell’elastografia transiente, in crescita costante negli ultimi anni, ha consentito la stadiazione rapida e non invasiva nelle epatopatie, con notevole risparmio di procedure invasive come la biopsia epatica e conseguente soddisfazione dell’utenza.
Inoltre, il risparmio di biopsie epatiche ha permesso la riduzione dei costi nei percorsi diagnostici dei pazienti con epatopatia».
Il valore di liver stiffness alla diagnosi e nel follow-up ha anche un importante valore prognostico, consentendo di predire l’evoluzione della malattia nel tempo in pazienti affetti da epatopatia cronica. Il principale elemento innovativo del FibroScan® 630 è un’implementazione di hardware e software che consentono la misurazione della spleen stiffness. Si tratta di un dato importante, poiché quasi tutto ciò che determina la progressione di una malattia di fegato si riflette in un aumento di pressione nelle vene a monte del fegato e in ultima analisi in un aumento della rigidità.
La metodica ha una ottima applicabilità e riproducibilità, come dimostrato da uno studio di rilevanza internazionale condotto nell’AOU di Novara dalla prof.ssa Cristina Rigamonti.
L’utilizzo del valore di spleen stiffness nei pazienti con epatopatia cronica ai fini della migliore predizione dell’ipertensione portale clinicamente significativa è suggerito dalle recenti linee guida internazionali dell’Associazione Europea per lo Studio delle Malattie del Fegato (EASL) e dagli esperti del Consensus Workshop Internazionale di Baveno VII sulla Gestione dell’Ipertensione Portale.
Rappresenta lo strumento più avanzato oggi disponibile: da una parte completa il “puzzle” delle informazioni cliniche del paziente affetto da epatopatia, dall’altra migliora le performance predittive di score prognostici, consentendo una più precisa stratificazione del rischio di complicanze legate all’epatopatia.
«Nel ringraziare ancora una volta la Fondazione BPN – afferma il direttore generale dell’AOU, il dott. Gianfranco Zulian – e nel ricordarne il costante impegno a sostegno della nostra azienda, vorrei sottolineare che la dotazione dell’Ambulatorio Epatologico della SCDU Medicina Interna I di questa strumentazione rappresenta un enorme vantaggio in termini di qualità di prestazioni offerte nell’ambito della diagnostica non invasiva delle epatopatie, ne migliora la gestione e conferma il nostro ruolo di leadership in questo ambito».