Galliate ha detto addio al suo maestro ultracentenario
Il ricordo del gruppo dialettale: "La cultura della nostra città gli deve molto, sia per quanto ha lasciato scritto, sia per la passione che ha saputo infondere"
Galliate nei giorni scorsi ha detto addio al maestro Alessandro Mainardi, scomparso all'importante età di 104 anni.
Galliate, addio al maestro Mainardi
“Era nato il 12 gennaio 1920. - si legge sulla pagina facebook del Gruppo Dialettale Galliatese odv - Cresciuto in ambiente oratoriano, discreto calciatore, il giovane Alessandro si diplomò all’istituto magistrale. Il secondo conflitto mondiale lo vide impegnato sul fronte balcanico; dopo l’armistizio, prese parte alla Resistenza; nel dopoguerra ricoprì la carica di assessore comunale nelle file della Democrazia Cristiana”.
Sposato, con una figlia, dopo un periodo di insegnamento fuori paese, “Mainardi svolse per lunghi anni la professione di maestro elementare a Galliate, apprezzato e stimato da colleghi e allievi. Delicato e arguto poeta in vernacolo, instancabile ricercatore di memorie d’archivio, appassionato e colto divulgatore di storia locale, Alessandro Mainardi, con alcuni amici suoi coetanei, nei primi anni Settanta dette vita al Gruppo Dialettale Galliatese. Assiduo e fecondo collaboratore dell’Eco di Galliate prima, del Notiziario Comunale poi, a lui si deve la stesura di numerosissime ricerche storiche, che di fatto vanno a coprire l’intero arco delle secolari vicende civili e religiose della comunità di Galliate”.
Tanti i suoi scritti
Leggendo i suoi tanti studi, pubblicati, in un arco di tempo di oltre quarant’anni, all’interno di agili volumetti o di libri ponderosi, oppure sulle pagine della stampa locale, “colpisce l’apparente semplicità di un modo di scrivere che sa rendere accessibile a tutti vicende a noi vicine o lontanissime nel tempo; colpisce il suo stile brioso e accattivante, che alterna citazioni puntuali, ricavate da documenti inediti scoperti e trascritti con pazienza e solerzia, con considerazioni personali, a volte amare a volte ironiche, sempre acute e pertinenti”.
Altrettanto apprezzabili le pagine, in prosa o in versi, che Mainardi ha dedicato ai ricordi della sua infanzia e della sua giovinezza, memorie legate a un mondo ormai tramontato per sempre. “La sua produzione poetica, spesso permeata da toni nostalgici, che sovente sanno però sciogliersi in un intenso lirismo, senza mai scadere nel banale, risulta costantemente sorretta da una robusta raffinatezza lessicale e da una delicata sensibilità musicale”.
E concludono: “ A lui la cultura galliatese deve molto, sia per quanto ha lasciato scritto, sia per la passione che ha saputo infondere in chi, oggi, forte del suo insegnamento, continua la sua opera”.