Giochi: in Piemonte 572 imprese attive nel settore slot e vlt, 2.112 gli occupati
Nel 2022 persi 2.328 posti di lavoro nel settore slot e videolottery
In Piemonte, nel 2022, risultano attive 572 imprese nel settore delle slot e delle vlt (+3,44% rispetto all'anno precedente), con 2.112 addetti, un dato in crescita del 16,81% rispetto agli 1.808 lavoratori impiegati nel 2021.
Lo studio
È il quadro che emerge dal "Percorso di Studio sul settore dei giochi in Italia" condotto dalla CGIA di Mestre, in collaborazione con As.tro, presentato oggi a Roma. La ripresa dell'occupazione è legata alla modifica della legge regionale del 2021 che eliminò la retroattività del distanziometro: attualmente in Piemonte è prevista una distanza minima dai luoghi sensibili di 300 metri nei Comuni più piccoli e di 400 metri in quello oltre i 5mila abitanti (tra i luoghi sensibili sono indicate anche le università, i bancomat e i compro-oro).
Nel 2022 persi 2.328 posti di lavoro nel settore slot e videolottery, si fermano 1.314 aziende
Un settore in lenta ripresa dopo la crisi pandemica, ma ancora alle prese con il calo dei posti di lavoro, più di 3 mila persi tra il 2021 e il 2022. È il quadro che emerge dal "Percorso di Studio sul settore dei giochi in Italia" condotto dalla CGIA Mestre, presentato oggi a Roma in collaborazione con As.tro. L'indagine, focalizzata in particolare sugli apparecchi da gioco (le slot e le videolottery), parte dalla stima del numero di addetti del comparto, realizzata sulla base di informazioni fornite dagli archivi camerali e dalla banca dati del Ries, il registro degli operatori di gioco dell’Agenzia Dogane e Monopoli, al quale i soggetti che operano nel settore degli apparecchi sono tenuti a registrarsi. Lo studio evidenza una contrazione di 2.328 unità tra gli addetti al settore a fine 2022 (da 47.336 a 45.008), il 5% in meno rispetto al 2021, con 1.314 aziende che nel giro di un anno fuoriescono dalla filiera del gioco lecito tramite AWP (le slot, appunto) e le VLT (da 54.429 a 53.115). Un dato che risente ancora del biennio 2020-2021, definito “drammatico” dalla CGIA. Il settore dei giochi, infatti, «è stato quello che ha subito il più lungo periodo di sospensione dell’attività a causa dell’emergenza sanitaria».
Le cause del calo
Il 2022 è stato l’anno di ritorno alla piena operatività; nonostante questo, gli operatori del settore hanno dovuto fare i conti con le conseguenze della pandemia e con le novità normative entrate in vigore nel biennio precedente: tra queste, l’introduzione della tessera sanitaria per l’uso delle VLT, la riduzione del payout, l’aumento della tassa sulle vincite. A partire dal 2021, inoltre, è scattato l’ultimo aumento delle aliquote del PREU. Dal report emerge quindi che rispetto al 2019 sono stati registrati quasi 6.000 esercizi in meno nei quali si possono trovare le AWP, che a loro volta sono calate di circa 13 mila unità. Anche le sale da gioco specializzate in cui si trovano le VLT dal 2019 sono in discesa: nel 2022 ve ne sono 466 in meno (-9,5%), e si registra un calo di oltre 3.200 VLT (-5,6%). Dal 2019 al 2022 la raccolta è calata di quasi il 28% (-12,9 miliardi) passando da 46,5 a 33,6 miliardi di euro, mentre le vincite hanno subìto un taglio del 31% (-11,1 miliardi di euro) coerentemente alla riduzione del payout.