Gioco d’azzardo, in Piemonte resiste la legge restrittiva: il centrosinistra canta vittoria
La maggioranza non è riuscita a cambiare la legge
Ha resistito la legge contro il gioco d’azzardo che la Giunta della Regione Piemonte avrebbe voluto modificare per dare un po’ di fiato al settore (che conta in Italia circa 1.700 lavoratori). Fra agenzie di scommesse, video-lottery, slot-machines e sale poker il settore è allo sbando e gli esercenti sono stremati. L’opposizione di centrosinistra canta vittoria, come riportano i colleghi di primatorino.it.
Gongola Grimaldi
In particolare molto contento per aver fatto fallire la “revisione” della legge l’esponente di Liberi&Uguali Verdi Marco Grimaldi che gongola:
“Nella maggioranza c’è un vero black-out. (…) Fino a ieri Lega e soci arringavano i gestori delle sale scommesse dicendo di essere pronti ad affrontare la discussione e i nostri 60mila emendamenti. Oggi, vista la scena muta della Giunta e di due capigruppo su tre in aula, battono in ritirata. Non appena abbiamo smesso di fare i nostri interventi e davanti all’ipotesi di cominciare a votare il testo di legge, la fretta della Lega di votare il ‘Riparti Slot Piemonte’ è evaporata. La verità è che la Super Lega di (Alberto) Preioni finirà come la Super League delle big del calcio. Chiedono ore di tempo per trovare un accordo al proprio interno. Ma o cancellano la legge Leone trovando un accordo con gli alleati sulla sola proroga di un anno (…) o affronteranno in solitaria il mare aperto della discussione dei 60mila emendamenti rischiando il naufragio”.
Parziale dietro-front
Questa situazione di parziale dietro-front viene enfatizzata appunto dalla compagine di sinistra e centrosinistra che parla senza mezzi termini di “resa della Lega”. Le liste civiche e i Moderati, il Pd, il M5S e tutte le minoranze si oppongono alla modifica della norma che (a loro parere) ha portato buoni risultati. Sempre Grimaldi:
“Abbiamo respinto il secondo attacco, la nostra difesa nel merito dell’ottima legge per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico ha mandato in frantumi la proposta di legge Leone. L’azzardo della Lega non ha pagato, il capogruppo (Alberto) Preioni ha mandato in tilt la sua maggioranza e la nostra legge è più viva che mai. Questa è una vittoria di tante e tanti. In Piemonte siamo maggioranza, Lega e soci se ne facciano una ragione”.
Rimangono dunque ancora in vigore per ora le restrizioni previste dalla legge sul gioco d’azzardo previste dal Consiglio regionale del Piemonte.