Greenpeace Italia contro la Francia: ”Rischioso tenere in attività i vecchi reattori nucleari vicino al confine”
Dopo aver chiesto una consultazione transfrontaliera tre mesi fa e non aver ricevuto risposta, l'associazione ambientalista chiede ai Presidenti di regione di intervenire.
32 vecchi reattori nucleari francesi (alcuni superano i 40 anni), di cui 16 distano meno di 200 chilometri dai confini italiani potrebbero rimanere in attività per altri dieci anni.
Andranno in pensione tra dieci anni
Ma il progetto della Francia ha immediatamente allarmato Greenpeace Italia che infatti già a gennaio si è mobilitata scrivendo all’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa per chiedere una consultazione transfrontaliera facendo appello alla Convenzione di Espoo, adottata nel 1991 e oggetto di successivi emendamenti, che richiede ai governi di garantire la possibilità anche ai cittadini degli Stati confinanti, che potrebbero essere danneggiati da un progetto, di partecipare a una procedura di consultazione transfrontaliera sulle attività proposte. Inoltre, la Convenzione prevede che su questioni rilevanti, come il prolungamento dell’attività di questi impianti, debba essere effettuata una accurata Valutazione di Impatto Ambientale che il governo francese rifiuta di avviare.
Manca trasparenza dalla Francia
In assenza di risposte, Greenpeace Italia ha richiesto di avviare le procedure di reclamo agli organi competenti per le infrazioni della Convenzione e oggi ha inviato il briefing Francia: vecchi reattori, nuovi rischi nucleari ai Presidenti di Regione, agli assessori dell’Ambiente e della Sanità e ai Presidenti dei Consigli Regionali delle regioni maggiormente coinvolte: Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia, chiedendo di reclamare, a nome cittadini, trasparenza e partecipazione.